Boom di ricerche per VPN in Russia per aggirare le restrizioni: cos'è e come funziona

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©IPA/Fotogramma

Mosca ha bloccato vari siti e social network dopo l’invasione dell’Ucraina, così i cittadini stanno cercando soluzioni per aggirare i controlli. Dal 24 febbraio all’8 marzo sarbbero stati quasi 6 milioni i download delle prime 10 app VPN nell'App Store e nel Google Play Store nel Paese

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La Russia continua a bloccare siti e social network e i cittadini cercano soluzioni diverse per poter continuare a usare i propri profili e navigare liberamente in rete. Secondo i dati di SensorTower compilati per CNBC, le prime 10 app VPN nell'App Store e nel Google Play Store nel Paese hanno visto collettivamente quasi 6 milioni di download tra il 24 febbraio, il giorno in cui è iniziata l’invasione dell’Ucraina, e l'8 marzo. Dalla mezzanotte del 14 marzo, si è aggiunto anche Instagram nell’elenco dei siti ad “accesso limitato”, pubblicato dal responsabile delle telecomunicazioni Roskomnadzor. Nella lista erano già presenti anche Facebook e Twitter. Il social network di fotografie é accusato di diffondere appelli alla violenza contro i russi dopo l'invasione dell’Ucraina (LO SPECIALE - VIDEO).

Cosa sono le VPN

Per aggirare i severi controlli su Internet della Russia, i cittadini si stanno rivolgendo a reti private. Le VPN, appunto, possono mascherare l'identità e la posizione di un utente di Internet per aiutarlo ad accedere a siti Web e servizi bloccati. Nell’ultimo periodo, rispetto a 13 giorni prima dell’inizio della guerra, si è registrato un aumento del 1.500% rispetto alla ricerca e scaricamento delle prime 10 app VPN. La Virtual Private Network (rete virtuale privata, ndr) permette di rimanere connessi a internet e assicura l’anonimato e quindi la massima privacy. Il servizio, normalmente, si rivolge a un tipo di utenza per situazioni emergenziali. Per esempio, vi si rivolgono le aziende più strutturate per assicurare uno smart working più sicuro ai dipendenti. È totalmente legale e tutti i dispositivi coinvolti possono essere dislocati in parti diverse del mondo.

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Come funziona la VPN

Il  traffico dati viene indirizzato verso i server di una società che si occupa poi di convogliarlo in modalità riservata verso la destinazione. Se, normalmente, ogni Pc si connette a internet tramite un indirizzo IP unico correlato a un router, mettendo un’etichetta a tutto il traffico generato, una VPN permette di perdere l’etichetta personale e quindi non si può risalire al PC o al router che ha generato ogni attività online. Vi sono servizi gratuiti o a pagamento e diversi tipi di reti private. Per esempio le site-to-site VPN sono usate di solito dalle aziende che hanno più sedi e che a loro volta ospitano i nodi della rete. Le Remote VPN sono più idonee per le attività di smart working. Con le Trusted VPN, l’Internet Service Provider gestisce i canali (tunneling) del traffico dati con proprietà di sicurezza concordate. Le Secure VPN aumentano la soglia di protezione sfruttando protocolli di crittografia avanzati. L’Hybrid VPN è invece un mix tra Trusted VPN  Secure VPN.

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Cosa si può fare con una VPN

Con una VPN, per esempio, ci si può abbonare a Netflix o Amazon Usa anche stando in Italia. Si possono proteggere le comunicazioni e bloccare ogni tentativo di tracciamento del nostro traffico online. Soprattutto, permette di aggirare eventuali blocchi attivati su siti Web o nomi di dominio (DNS) censurati. Nel Paesi dove vige la censura, come la Cina, le reti virtuali private sono l’unico modo per accedere liberamente a contenuti o servizi offerti dal Web.

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La censura di internet in Russia

Da anni, in Russia, Internet è soggetto a censura. Finora le principali piattaforme statunitensi come Facebook, Twitter e Google sono comunque state disponibili gratuitamente, a differenza della Cina dove sono completamente bloccate. I social network e il motore di ricerca americano, tuttavia, hanno operato sotto la minaccia di essere bloccati, soprattutto se ospitano contenuti percepiti come critici nei confronti del Cremlino. Il presidente Vladimir Putin ha cercato, a più riprese, di rafforzare il controllo di internet in Russia. Nel 2019, nel Paese è stata promulgata la legge "internet sovrana" che conferisce alle autorità ampi poteri per cercare di disconnettere Internet dal resto del mondo. All'epoca, la Russia aveva affermato che la legge era stata progettata per migliorare la sua protezione contro gli attacchi informatici.

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I dati sulle VPN in Russia

Secondo quanto riporta CNbC, la società VPN Surfshark ha affermato che le sue vendite settimanali in Russia sono aumentate del 3.500% dal 24 febbraio, con picchi significativi tra il 5 marzo il 6 marzo, quando appunto è stato bloccato Facebook. Nel frattempo, Twitter ha lanciato una versione del suo sito Web su Tor, un servizio che crittografa il traffico Internet per aiutare a mascherare l'identità degli utenti e impedirne la sorveglianza.

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