Amazon, un collettivo di impiegati chiede emissioni zero entro il 2030

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Immagine di archivio (Getty Images)

Il prossimo 20 settembre, oltre mille dipendenti marceranno per supportare il ‘Global climate strike’ e domandare al colosso di Seattle importanti cambiamenti 

Il prossimo 20 settembre, oltre mille impiegati di Amazon marceranno per supportare il ‘Global climate strike’, finalizzato a incentivare interventi concreti per contrastare il cambiamento climatico, e per chiedere al colosso di Seattle di arrivare a emissioni zero entro il 2030, interrompere i contratti con le compagnie impegnate nel settore dei combustibili fossili e smettere di finanziare i lobbisti che negano l’impatto umano sul clima. L’iniziativa è stata resa nota dal collettivo ‘Amazon Employees for Climate Justice’, nato all’interno dell’azienda di e-commerce.

Il manifesto del collettivo ‘Amazon for Climate Justice’

Il manifesto del collettivo, pubblicato su Medium.com, evidenzia come Amazon contribuisca direttamente ai cambiamenti climatici tramite l’uso intensivo di combustibili fossili per le proprie infrastrutture, abbia delle soluzioni dedicate per aiutare le compagnie petrolifere ad accelerare le attività di estrazione e finanzi un think tank che nega il cambiamento climatico, oltre a 60 membri del Congresso che hanno votato contro le legislazioni sul clima. “Dobbiamo essere responsabili dell’impatto che la compagnia di cui facciamo parte ha sul pianeta e sulle persone”, spiegano i portavoce del gruppo ‘Amazon Employees for Climate Justice’. Lo scorso maggio, Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon, ha ricevuto una lettera firmata da 7600 impiegati durante un incontro con gli investitori. Nella missiva, i dipendenti richiedevano un piano contro i cambiamenti climatici. “Non è facile individuare un problema più urgente dei cambiamenti climatici”, aveva commentato Bezos. “Abbiamo in corso molte iniziative, ma non abbiamo ancora finito. Siamo pieni di inventiva e penseremo ad altre cose da fare”.

Centinaia di prodotti rimossi da Amazon

In seguito a un’inchiesta del Wall Street Journal, Amazon ha recentemente rimosso dal proprio sito centinaia di prodotti dichiarati pericolosi dalle agenzie federali, messi in vendita da terze parti che non rispettavano gli standard di sicurezza imposti. Sono stati tolti dalla piattaforma almeno 2000 prodotti, tra cui giocattoli e medicinali, privi di avvertenze sui rischi per la salute dei bambini. 

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