Huawei, Usa: estesa per altri 90 giorni la sospensione del bando

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Immagine di archivio (Getty Images)

Lo ha annunciato Wilbur Ross, il segretario al Commercio degli Stati Uniti d’America, nel corso di un’intervista a Fox Business Network

Nel corso di un’intervista a Fox Business Network, Wilbur Ross, il segretario al Commercio degli Stati Uniti d’America, ha rivelato che gli Usa estenderanno di altri 90 giorni la sospensione del bando per Huawei, il provvedimento voluto dall’amministrazione Trump per proibire al colosso di Shenzen di acquistare componenti e attrezzature dalle aziende americane. Ross ha aggiunto che altre 46 società affiliate a Huawei saranno introdotte nella lista nella lista nera delle entità commerciali dell’Ufficio dell’Industria e della Sicurezza statunitense.

La risposta di Huawei

Commentando la decisione del governo degli Stati Uniti di estendere per altri 90 giorni la sospensione del bando, i portavoce di Huawei hanno dichiarato che tale scelta non avrà alcun impatto sugli affari della compagnia. Il presidente del colosso di Shenzen ha aggiunto che la produzione dei prodotti non è stata interrotta e anche le spedizioni proseguono regolarmente.

La richiesta di allentare le restrizioni

Nelle ultime ore, Geng Shuang, un portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha chiesto agli Stati Uniti di rispettare la promessa di allentare le restrizioni sulle vendite delle società Usa a Huawei, fatta nel corso dell’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping al vertice del G20 a Osaka lo scorso giugno. Rispondendo alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, che nella giornata di ieri ha ribadito di non volere che gli Usa facciano affari col colosso di Shenzhen, Geng ha dichiarato che la cooperazione economica e commerciale tra le imprese cinesi e statunitensi è reciprocamente vantaggiosa. "Quando e come gli Stati Uniti rispetteranno la propria promessa impatterà sulla reputazione e la credibilità degli Stati Uniti", ha affermato il portavoce nel corso di una conferenza stampa. "Speriamo che la parte statunitense passi ai fatti e faccia cessare il divieto e le sanzioni irragionevoli nei confronti di Huawei e di altre aziende cinesi", ha aggiunto Geng, invitando gli Usa a trattare le aziende cinesi con equità. Ha poi sottolineato che le due parti sono ancora in contatto tra di loro. 

La licenza temporanea

L’inserimento dell’azienda cinese nella lista nera del commercio statunitense risale allo scorso maggio. Nei giorni successivi all’introduzione di Huawei nella blacklist, il governo americano ha preso la decisione di concedere alla società di telecomunicazioni una licenza temporanea di 90 giorni, finalizzata a “ripristinare parzialmente i requisiti e le politiche di licenza in base ai Regolamenti di amministrazioni delle esportazioni”. La momentanea sospensione del bando ha permesso a Huawei di continuare ad acquistare i prodotti e i servizi statunitensi necessari per mantenere operativi gli smartphone già presenti sul mercato, ma non quelli utili alla realizzazione di nuovi device.

Harmony OS

L’inserimento di Huawei nella lista nera del commercio statunitense ha spinto Google a togliere la licenza Android alla compagnia cinese, mettendo così in dubbio la presenza del sistema operativo nei futuri smartphone del colosso di Shenzhen. Da poco, la compagnia ha presentato ufficialmente HarmonyOS, un nuovo sistema operativo compatibile con smartphone, tablet, smartwatch, smart speaker, smart screen, sistemi automotive e molti altri device. “Per soddisfare le esigenze dei consumatori, abbiamo creato un sistema operativo in grado di supportare tutti gli scenari e utilizzabile su un’ampia gamma di dispositivi e piattaforme”, ha spiegato Richard Yu, il ceo della divisione consumer di Huawei, nel corso di una conferenza stampa a Dongguan. Il nome del nuovo sistema operativo, nato come possibile alternativa ad Android, è proprio legato al desiderio dell’azienda di realizzare un ecosistema proprietario comprendente il maggior numero possibile di dispositivi.

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