Data Privacy Day: cos’è e perché è importante

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

Istituita dal Consiglio d’Europa nel 2006, la giornata si celebra il 28 gennaio per sensibilizzare gli utenti riguardo alla sicurezza in rete diffondendo le giuste pratiche da seguire 

Dall'introduzione di misure come il Gdpr a vicende quali Cambridge Analytica: il 2018 è stato un anno che ha evidenziato l’importanza del tema relativo alla sicurezza degli utenti in rete, ecco perché il Data Protection Day, che si celebra il 28 gennaio, è l’occasione per iniziare il 2019 seguendo le pratiche giuste per proteggere i propri dati personali. La giornata è stata istituita dal Consiglio d’Europa nel 2006, ma l’appuntamento si è rapidamente diffuso anche al di fuori del Vecchio Continente, dove è conosciuto come Data Privacy Day. Tra le varie iniziative c’è quella di Google, che approfitta dell’evento per cercare di sensibilizzare gli utenti riguardo alla gestione delle informazioni che vengono fornite durante la navigazione.

Data Privacy Day: gli errori più frequenti

Oltre un miliardo di utenze violate in un anno. Sono queste le cifre allarmanti del 2018, che sottolineano un aumento dei cyber crimini e costringono di conseguenza gli utenti a fare particolare attenzione al proprio comportamento in rete. Il Data Protection Day è nato proprio per aumentare la consapevolezza riguardo ai pericoli del web e anche la società di sicurezza Sophos coglie l’occasione per evidenziare gli errori più comuni commessi da chi naviga. Le password rimangono un grande problema, se è vero che la chiave numerica ‘123456’ resta tutt’oggi una delle più utilizzate. Accade poi spesso che gli utenti lascino la webcam sempre accesa, non aggiornino i software o siano portati, per fretta, a dare alle applicazioni pieno accesso ai propri dispositivi, permettendo così agli sviluppatori di accedere a parecchi dati personali, una mossa che può rivelarsi particolarmente deleteria se le app in questione vengono poi coinvolte in scandali relativi alla privacy.

Google e la privacy

Non tutti gli utenti sono infatti consapevoli della possibilità di modificare, almeno in parte, il modo in cui le società possono gestire i dati personali. Ecco perché anche Google nella giornata del 28 gennaio ha inserito sotto la classica barra di ricerca la dicitura “per il Data Privacy Day scegli le impostazioni di privacy più adatte a te”. Cliccando sul relativo link, gli utenti sono in grado di ottenere informazioni sui dati raccolti da Google attraverso una serie di funzioni e scegliere cosa consentire e cosa bloccare. Le voci a cui fa riferimento Mountain View sono ‘attività web e app’, ‘cronologia delle posizioni’, ‘informazioni del dispositivo’, ‘attività vocale e audio’, ‘cronologia delle ricerche di YouTube’ e ‘cronologia visualizzazioni YouTube’. Il colosso statunitense, recentemente multato in Francia per una violazione del Gdpr, ha apportato delle modifiche, effettive dal 22 gennaio, alla propria politica europea sulla privacy proprio per rispettare il nuovo regolamento sulla protezione dei dati personali.

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