Londra, arriva "Harry" il primo autobus a guida autonoma

Tecnologia
Il bus a guida autonoma Harry per le strade di Greenwich (LaPresse)
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Sviluppato dall'ex Gruppo della mobilità robotica dell'Università di Oxford, trasporterà per le prossime tre settimana 100 passeggeri per il borgo di Greenwich

La città di Londra ha iniziato il test sul primo prototipo di autobus senza guidatore. Si tratta di un esperimento che permetterà a circa cento cittadini londinesi di viaggiare a bordo dell'innovativo veicolo per le prossime tre settimane.

 

Il bus – Il nuovo veicolo, sviluppato da Oxbotica, l'ex Gruppo della mobilità robotica dell'Università di Oxford, è stato battezzato “Harry” in onore dell'inventore del cronometro marino John Harrison. In questa prima fase di test il bus a guida autonoma sarà impiegato su una rotta di due chilometri nel borgo londinese di Greenwich. Capace di raggiungere una velocità di poco superiore ai 16 chilometri orari, il nuovo veicolo montà cinque videocamere e tre laser che gli permettono la navigazione lungo un preciso percorso lungo il fiume e vicino alla O2 Arena, un'area con una numerosa presenza di pedoni e ciclisti.

 

Il test – Questa prima sperimentazione punta a testare la funzionalità del veicolo in presenza di persone e all'interno di un ambiente naturale. Inoltre verranno eseguite interviste, prima e dopo la corsa, per conoscere i possibili preconcetti dei viaggiatori a salire a bordo di un veicolo senza conducente e altri eventuali ostacoli all'accettazione del nuovo servizio. Secondo quanto dichiarato dal ministro dell'Industria Nick Hurd a IBTimes,“È fondamentale che il pubblico sia pienamente coinvolto quando queste tecnologie diventano una realtà”.

 

Il GATEway project - Londra non è nuova a esperimenti di questo genere: già in passato altri bus autonomi sono stati lanciati in test che hanno coinvolto giornalisti e impiegati delle compagnie pubbliche. Tuttavia questa è la prima volta che i cittadini hanno la possibilità di usufruire di un servizio offerto da una macchina senza conducente. L'arrivo di “Harry” fa parte del progetto GATEway (Greenwich Automated Transport Environment) che sfrutta un sistema di software chiamato “Selenium” grazie al quale è possibile programmare in tempo reale la navigazione e la pianificazione dei mezzi pubblici.

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