
Sabato 12 ottobre, alle 6.45 italiane, la Nazionale di rugby scenderà in campo per quella che, con tutta probabilità, sarà la sua ultima partita nel mondiale giapponese

Dall'altra parte del campo si ritroveranno gli All Blacks e la loro haka. I neozelandesi sono tra i grandi favoriti per il titolo finale

Difficile immaginare una vittoria. L'Italia con i "tutti neri" non ha mai vinto e la differenza pare ancora notevole

Continua però la preparazione verso un match che chiuderà un mondiale agrodolce

Di buono c'è l'aver raggiunto l'obiettivo minimo: la qualificazione per i prossimi mondiali, garantito dal terzo posto nel girone

Fondamentali sono state le vittorie contro la Namibia (larga ma non brillante) e Canada (la prova più convincente)

Approdare ai quarti, con Sudafrica e Nuova Zelanda in un girone che pruomove alla fase successiva le prime due, si sapeva sarebbe stato arduo

L'Italia ha provato l'impresa contro gli Springboks, cedendo 49 a 3 al termine di una partita segnata dall'infortunio di due piloni e dall'espulsione di un terzo. Prima linea decimata e addio sogni di gloria

Se con il Sudafrica sarebbe servita un'impresa, con gli All Blacks si entra nell'area dei miracoli. Quasi nulle, per stessa ammissione degli azzurri, le possibilità di vincere e passare il turno

L'Italia ha affrontato gli All Blacks 14 volte (cinque delle quali in Coppa del mondo), rimediando altrettante sconfitte. Con 820 punti subiti (cioè quasi 60 a incontro) e 131 realizzati (poco più di 9)

La partita segnerà comunque un importante passaggio generazionale per l'italrugby, con alcuni veterani - salvo miracoli - al passo d'addio

Sarà l'ultima partita in una coppa del mondo (e non è escluso che sia l'ultima in maglia azzurra) per Sergio Parisse, Leonardo Ghilardini e Alessandro Zanni