Mondiali di Biathlon, l’azzurra Dorothea Wierer vince l’oro nell'inseguimento femminile

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La 29enne altoatesina conquista l’ottava medaglia iridata della carriera, la 29esima per l’Italia. L’atleta azzurra ha commesso un solo errore al poligono, battendo Marte Olsbu Roeiseland, e ha portato a casa i 12,5 chilometri in 29'22"0

Oro mondiale nell’inseguimento femminile del biathlon per Dorothea Wierer, che nella sua valle, quella di Anterselva, ha regalato una prestazione superlativa con un solo errore al poligono, all'ultima sessione. Con questo successo, la 29enne ha incrementato il suo vantaggio nella classifica generale di Coppa del mondo e ha portato a casa il secondo oro (ottava medaglia iridata) della sua carriera.

La gara

L'azzurra, che in questo format nel 2016 era stata argento sulla collina di Holmenkollen (Oslo), è stata assoluta protagonista assieme alla norvegese Marte Olsbu Roeiseland, due giorni fa oro mondiale nello sprint. Al quarto e ultimo poligono, quello in piedi, sia l'italiana che la scandinava hanno sbagliato: Dorothea una volta, Marte invece due. Poi, al termine dei 12,5 chilometri, la biatleta altoatesina ha fermato i cronometri in 29'22"0 precedendo la tedesca Denise Herrmann (staccata di 9"5 con 2 errori al poligono) e la Roeiseland (a 13"8 anche lei con due errori). Infine, l'ingresso trionfale all'Arena Alto Adige davanti a oltre 30mila spettatori in festa.

Le medaglie azzurre

Per l’Italia, la sua è la 29esima medaglia vinta ai Mondiali e il quinto oro individuale. Il primo fu quello di Andreas Zingerle nella 20 km a Borovetz (Bulgaria) nel 1993, il secondo quello di Wilfried Pallhuber nella 10 km sprint di Osrblie (Slovacchia) nel 1997 e i due dello scorso anno a Oestersund (Svezia) in mass start centrati da Wierer e Dominik Windisch. Quattro gli ori in staffetta, tutti al maschile: Kontiolahti (Finlandia) 1990, Lahti (Finlandia) 1991, Borovetz 1993 e Canmore (Canada) 1994.

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