Mancini contro i cori razzisti su Kean: "Non se ne può più"

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Il ct della Nazionale definisce gli insulti ricevuti dall’attaccante della Juve durante il match con il Cagliari “insopportabili”. Solidarietà per il giocatore è arrivata da più parti. Condannate le parole di Bonucci che ha detto: “Responsabilità a metà con la curva”

Nei minuti finali del match tra Cagliari e Juventus, disputato martedì 2 aprile, i giocatori bianconeri si sono lamentati con l’arbitro per i “buu” razzisti rivolti al loro compagno, Moise Kean. L’attaccante 19enne, in risposta agli insulti, ha esultato dopo il gol del 2-0 andando sotto la curva avversaria con le braccia larghe e lo sguardo interlocutorio. Il suo gesto ha acceso le polemiche sugli spalti, dove sono continuati fischi e versi da scimmia. Ma questo è stato “il miglior modo per rispondere al razzismo”, secondo lo stesso Kean che ha poi postato su Instagram la foto della sua esultanza a braccia larghe, chiudendo il post con l'emoticon del gorilla e un eloquente "#notoracism". Oggi, il ct della Nazionale, Roberto Mancini, ha definito “insopportabile” l’atteggiamento usato contro il giocatore, mentre la Digos di Cagliari sta indagando sull’episodio.

Le parole di Bonucci e la solidarietà degli altri giocatori

Non tutti i colleghi di Kean prò si sono schierati dalla sua parte. Leonardo Bonucci, dopo la partita, ha diviso a metà e responsabilità sull'episodio. ''C'è stato un buu razzista verso Kean, ma c'è stato uno sbaglio al 50% tra la curva e Moise. Sa anche lui che poteva fare qualche cosa di diverso”, ha detto riferendosi al gesto di esultanza. Parole che però sono state criticate da più parti, a partire dagli stessi giocatori. Mario Balotelli si è detto "scioccato": "Al posto di difenderti fa questo? Dì a Bonucci che la sua fortuna è che io là non c'ero...". E Lilian Thuram, ex difensore della Juve e della Francia campione del mondo e ora attivista antirazzismo, ha aggiunto: “La sua reazione (di Bonucci, ndr) è violenta come quelle grida da scimmia”, perché “in sostanza dice che gli insulti sono meritati e che i tifosi possono continuare”. “I giocatori che non sperimentano il razzismo devono essere solidali con i loro compagni”, dal campo “questa violenza viene rimandata a milioni di persone”, ha concluso.

La condanna di Mancini e Allegri

"Bisogna stigmatizzare i buu razzisti, non se ne può più. Serve prendere posizione, agire anche duramente, affinché queste cose finiscano", ha sottolineato il ct della Nazionale, Roberto Mancini. Sull'esultanza del giocatore invece ha spiegato: "È un ragazzo e magari la prossima volta probabilmente non lo farà, però magari si è sentito in difficoltà". Per Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, non bisognerebbe più fare entrare negli stadi chi insulta: “Come al solito ci sono degli imbecilli e c'e' la gente normale. Bisogna individuarli e cacciarli dallo stadio”.

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