Il morso del Diavolo di Emma Morton nasce a X Factor

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Fabrizio Basso

Emma Morton
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Bitten by The Devil è il nuovo disco di Emma Morton, uno dei talenti più puri e originali passati a X Factor. Mentre vanno avanti le audizioni per l'edizione 2018, da settembre su Sky Uno, la abbiamo INTERVISTATA

(@BassoFabrizio)

Il morso del diavolo ha il gusto delle Highlands. Emma Morton, scozzese d'Italia, protagonista dell'ottava edizione di X Factor (sono in corso le audizioni per l'edizione 2018 che vedremo da settembre su Sky Uno) è uscita con il disco Bitten by The Devil, un gioco di alchimie sonore, tra la Scozia e il resto del mondo. La abbiamo intervistata.

Chi è oggi Emma Morton?
Una donna che ha lottato per molto tempo soprattutto con se stessa, piena di insicurezza e contaminazioni per crescita e situazione sociale. Oggi libera dalle insicurezze.
Cosa è accaduto?
Working class, alcolismo, violenza, da circa 30 anni ho disimparato la cultura delle origini. Oggi mi sento slanciata fuori da un mio passato dove avevo un senso di colpa per tutto quello che accadeva. Sono libera dalla prigioni mentali e sociali.
Cosa ha vinto?
Il mio cuore, la mia anima e i desideri sono emersi, voglio correre a braccia larghe, sentire il vento che mi accarezza.
Difficile parlare di amore al tempo del web?
Non è difficile comunicare i sentimenti, è difficile trovare i canali. Restiamo in superfice
Il bello c'è?
Il bello è il bello anche se riguarda il 5 per cento delle persone. Io celebro anche il brutto dell’umanità, quello che ci fa sentire imperfetti, l’imperfezione è autenticità.
Una scelta importante.
Non so comunicare altrimenti. Per tanto tempo della mia vita ho avuto paura di comunicare anche a me stessa chi sono. Ho bisogno di onestà: nonostante il costo che possono comportare, onestà e autenticità portano sempre un futuro più lungo di qualità.
La Scozia le manca?
Molto, però la cosa interessante è che la ricerca fatta per Bitten by the Devil mi ha riportato alle mie radici musicali scozzesi. E questo afflato è venuto dall’Italia. Cinque anni fa ho conosciuto Lilli Greco e lui che amava la Scozia mi disse che la avrei portata nella mia passione per jazz e blues.
Si è avverato?
Quattro anni dopo questo consiglio ho fatto un concerto per Amatrice e ho deciso di fare solo canzoni hanno toccato molto me e la mia band. E le ho cantate tutte con il mio dialetto scozzese. E’ stato lì lo switch di un nuovo approccio alla musica e alla scrittura.
Il punto di confine?
Non ho più pensato al suono della voce ma alla voce come mezzo di comunicazione. Interessante la fusione di soul e blues che prevedono una voce burrosa e lo scozzese che è più aspro.
In Dirty John al piano c'è Raphael Gualazzi.
Lui è il New Orleans Man, tre noi ci sono affinità musicali.
Come vi siete incrociati?
Mi hanno invitata a fare una prestazione vocale nel suo ultimo disco. E' scattata la passione di condividere la musica. E' nata una passione istantanea, un senso fraterno da subito.
E lo ha voltuo nel suo disco.
Ho voluto invitarlo qui dove avevo idea di pianoforte. Non potevo non pensare a lui.
Notizie su di lei?
Facebook, Instagram, il sito.... Tutto su di me e sulle date.
Che farà in estate?
Un tour abbastanza ricco che copre tutta l'Italia. E anche un agosto in Scozia. Sarò un po’ ovunque, è bellissimo portare questo progetto live perché l'elemento importante non è la mia storia ma come la raccontiamo. Ci sarà molta improvvisazione, incide assai l'energia del pubblico, ogni sera si ascolteranno cose nuove e improvvisazioni. E' una esperienza liberatoria. Il pubblico ci da riscontri positivi, sente il pathos anche se canto in scozzese e in Italia. Comunichiamo e condividiamo emozioni universali.
A settembre riparte X Factor. Lei è tutt'oggi considerato uno dei talenti più puri che ha partecipato.
Grazie. Mi fa piacere.
Consigli a chi ci spera?
Se fossi io a rifare le audizioni mi consiglierei di prendere le cose con il giusto peso.
Cosa rappresenta X Factor?
Se vuoi fare musica è un passo verso una vita di musica, non è né l'inizio né la fine, va goduto e affrontato senza pressioni.
Lei come si è presentata?
Pensavo di non essere in grado, di sbagliare e di essere giudicata. E poi ricorda sempre chi sei.
Lei chi è stata?
Semplicemente me stessa. Non conosco il linguaggio televisivo, in caso non ho la televisione da quando ho 16 anni.
Però si è gestita bene.
Era un periodo particolare, avevo bambina molto piccola ed ero concentrata su di lei. E’ stata lei la mia priorità. E lo sarebbe anche oggi.

 

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