MasterChef 8, otto cose da sapere sul finalista Gilberto

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Mattia Ferrarini

È Gilberto uno dei tre finalisti dell’ottava edizione di MasterChef, che ha visto trionfare Valeria. Ad un passo dalla vittoria, riscopriamo il percorso del finalista, pensieri e curiosità. Leggi l'intervista

Gilberto Neirotti è giovanissimo: classe 1994, dopo essersi iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza, ha deciso di seguire la sua vera passione, la cucina, approdando nella prestigiosa ed ambita cucina di MasterChef. Sicuramente il personaggio più criticato di questa edizione, a causa del carattere particolare che lo ha portato a scontrarsi con i giudici, ha saputo affrontare il suo percorso all’interno del programma con fermezza e talento, giungendo sul podio. 

Il ventiquattrenne di Verona scopre la propria passione per la cucina durante i soggiorni presso l’agriturismo degli zii, ricevendo molte suggestioni dal verde e dagli animali che circondavano il paesaggio. La sua cucina, dice, è molto estetica in quanto l’impiattamento è un processo fondamentale e ricercato, basato sull’armonia dei colori, senza alcun tipo di pregiudizio verso i diversi ingredienti. Il suo sogno nel cassetto è quello di aprire un ristorante che crei un connubio tra arredamento italiano e cucina italiana, in collaborazione con la madre, che è stata presente anche durante le puntate di MasterChef.

Ad un passo dalla vittoria, cosa pensi non abbia funzionato per poter vincere?

Mah, non so precisamente cosa non abbia funzionato, forse anche nulla. Ho capito dai commenti degli chef che il dolce non è piaciuto, non è stato ambizioso, ma ne ero convinto: il dolce è il mio punto debole e infatti lo si è rivelato fino all’ultimo! Valeria ha fatto meglio di me, questa è la verità: ha fatto un bel menù e il piatto della guancia di maiale ha sicuramente spaccato.

Come giudichi il tuo percorso all’interno di MasterChef?

Sicuramente l’esperienza ti cambia, perché è lunga e super intensa e quando ci sei dentro è veramente bellissimo. Ne esco cresciuto un sacco, cambiato anche, e molto più consapevole dei miei mezzi, quindi sono super felice dell’esperienza. È stata comunque una vittoria a livello personale.

Lo rifaresti?

Lo rifarei subito, rinizierei domani mattina.

Per chi avresti fatto il tifo da casa?

Con Loretta si è creato un bel rapporto e, quindi, avrei voluto vincesse Loretta.

Come giudichi il tuo rapporto coi tuoi compagni di avventura?

Con i concorrenti non ho instaurato un bellissimo rapporto, sono andato li per vivere la competizione e non per fare amicizia. L’essere diretto e dire le cose in faccia sicuramente non ha giocato a mio favore. Però si sono comunque creati alcuni bei rapporti, come con Alessandro, da cui è nata una bella amicizia.

Con i giudici, invece?

Con i giudici il rapporto è stato piacevole, seppur sia durato poco, perché il contatto è minimo. Sono comunque stati sempre d’aiuto e con parole di conforto, anche se a volte mi hanno fatto dei rimproveri, però sono stati molto piacevoli.

Com’è nata la tua passione per la cucina?

La passione è partita semplicemente da casa, cucinando per la mia famiglia, per gli amici, una cosa che mi piace molto è organizzare cene a casa mia…l’ho sempre fatto! Poi è partita un po’ come un gioco questa esperienza, ho iniziato a studiare nel momento in cui ho deciso di mandare l’iscrizione a MasterChef: prima era semplicemente una piccola passione che avevo nel cassetto, però non l’avevo mai esternata. Invece MasterChef mi ha veramente tirato fuori la voglia e la consapevolezza di fare questo.

Hai progetti futuri?

Sicuramente voglio andare a lavorare da qualche parte e farmi delle belle esperienze, quello è il mio obiettivo. Aprire un ristorante adesso non avrebbe alcun senso, perché non penso di avere la preparazione adatta per poterlo aprire: voglio studiare, lavorare e imparare ancora tanto.

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