MasterChef Italia 8: tutto quello che devi sapere sui giudici

TV Show

Marta Nicolazzo

Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli, Joe Bastianich e Bruno Barbieri

© Sky

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Riparte la ricerca del migliore chef amatoriale d’Italia, torna MasterChef Italia 8 con una grande novità nel cast: accanto ai veterani Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo c’è lo Chef Giorgio Locatelli. Ognuno con la propria e unica esperienza da raccontare, ma tutti uniti da un inizio comune: l'affetto di una nonna che ha trasmesso loro l'amore per la cucina. Non perdere la prima puntata di MasterChef Italia 8, giovedì 17 gennaio alle 21.15 su Sky Uno (canale 108) e su digitale terrestre al canale 311 o 11. Continua a leggere e scopri di più sui quattro giudici di questa nuova edizione

Giorgio Locatelli

La new entry di MasterChef 8 è il primo chef italiano all’estero a vantare una stella Michelin. Nato a Corgeno di Vergiate sulla riva lombarda del lago Maggiore nel 1963, decide presto di lasciare la sua terra in cerca di avventure. Approda a Londra e inizia la sua gavetta al - non poco di meno che - Savoy Hotel. Lo storico albergo a cinque stelle amato dalla Regina Elisabetta e frequentato dalle star dello spettacolo del calibro di Churchill, Marilyn, Monet, Chaplin, John Wayne, Bogart e i Beatles. Ma il tempo scorre e tutto passa.

Dopo l'apprendistato di quattro anni, la sua costruttiva esperienza in Inghilterra termina e decide di volare in Francia, dove però non è accolto altrettanto bene. Resiste tre anni e, prima di andarsene, giura che mai infliggerà le umiliazioni subite a chicchessia. Locatelli non si da per vinto, torna in Italia e alla chiamata del treno - sì quello che passa una volta sola - decide di salire. Londra lo anima d'amore e di duro lavoro, tutto condito da una giusta dose di passione.

E' il 2002, ed è giunto il momento di aprire un locale solo suo: la Locanda Locatelli nella centralissima Seymour Street. E' uno dei migliori ristoranti stellati Michelin di Londra per la qualità del cibo e convivialità. "La convivialità spiega ciò che gli italiani provano per il cibo", afferma nella prefazione al suo best seller Made in Italy, Food & Stories. "Per noi il segno di benvenuto è nutrire le persone. Il centro di ogni cucina, sia che siate ricchi o poveri, è lo spirito di convivialità, il piacere che deriva dal condividere un pasto con gli altri. E non c'è godimento del cibo senza qualità".

Alla Locanda vengono serviti piatti della tradizione italiana, sottolineando la freschezza dei prodotti e aggiungendo un tocco creativo. Giorgio è immerso nella storia e nelle tradizioni della cucina italiana, avendo lavorato nelle cucine de La Cinzianella, il ristorante fondato nel 1966 dai suoi zii Alfio Gnocchi e Luisa Locatelli. La nonna Vincenzina ha ispirato il suo amore per la cucina, tenendogli i piedi per terra e al tempo stesso dandogli fiducia per crescere.

Dopo solo un anno dall'inaugurazione, Giorgio vince la sua stella Michelin in patria, un onore che ha continuato a mantenere annualmente da allora. Nel 2016 ha ricevuto il titolo di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (OMRI) per i servizi alla gastronomia italiana, l'equivalente di un cavalierato britannico.

Antonino Cannavacciuolo

Nato a Ticciano, una piccola frazione di Vico Equense, si porta sulle spalle 43 anni, 2 Stelle Michelin e 3 Forchette Gambero Rosso. Lo Chef si definsice così: "Sono quello in cui credo". E in cosa crede Antonino Cannavacciuolo? Crede nella famiglia, nell'autenticità, nel rispetto, nell'impegno e nel coraggio.

"Chef non si nasce, si diventa". I primi passi li muove sotto la supervisione dello sguardo attento della nonna, cuoca dedita nella preparazione di piatti tradizionali, come le candele alla genovese. La soddisfazione di mangiare un piatto a cui ha timidamente contribuito, gli rimane tanto nel cuore che alla giusta età si iscrive alla scuola alberghiera, contrastando il volere dei genitori. 

Dal'hotel San Rocco all'Approdo nel '95. Qualche anno più tardi, lui e la moglie si buttano "anema e core" in un progetto faticoso ma che con il tempo li ripagherà. Nasce Villa Crespi, una villa storica situata nel comune di Orta San Giulio, presso il Lago d'Orta in Piemonte che ora vanta due stelle Michelin, "un riconoscimento al sacrificio". Il tempo sottratto alla vita, festività inesistenti e "venti ore di lavoro al giorno" unite a un pizzico di fortuna sono la cosiddetta chiave del successo. 

Più tardi si espandono nuovi progetti: Laqua Charame & Boutique, un luogo che riflette la magia del golfo di Sorrento in cui le persone possono rilassarsi, dimenticando lo stress quotidiano; il Cannavacciuolo Café & Bistrot, foyer del Teatro Coccia di Novara, pensato per accogliere il pubblico in una frizzante esperienza gastronomica; il Cannavacciuolo Bakery a Novara, la prima pasticceria dello Chef e, infine, il Cannavacciuolo Bistrot a Torino per rendere omaggio alla sua terra adottiva, il Piemonte.

Non manca l'approccio in tv, in stretta collaborazione con Sky Uno, da Cucine da incubo all'avventura di MasterChef, iniziata nel 2015, in compagnia degli altri Chef Bruno Barbieri e Carlo Cracco, e dell'imprenditore Bastianich, e destinata a continuare anche quest'anno.

Bruno Barbieri

La notorietà lo precede, lui è Bruno Barbieri. Nasce nel 1962 a Medicina, un piccola cittadina in provincia di Bologna. Cresce con i nonni che gli trasmettono l'amore per la terra e il rispetto dei suoi ritmi e delle sue stagioni. La nonna Mimì è la prima a capire il destino del giovane Bruno. "Mi ha insegnato tantissimo, un bagaglio di conoscenza e tradizione che mi porto dietro tuttora. Ho imparato a osservare e il principio fondamentale che quando si parla di cucina, non si smette mai di imparare, l’importanza del lavoro, della fatica e della tenacia".

Frequenta la scuola alberghiera e inizia a lavorare in un ristorante storico Zì Teresa a Milano Marittima. La brama di conoscenza predomina e il vento soffia a favore di una nave da crociera. Col ruolo di terzo cuoco sulle spalle, in un anno e mezzo visita l’America Latina, i Caraibi e gli Stati Uniti. L'inizio di un processo inarrestabile. Si ciba di viaggi e si disseta di continue stupefacenti scoperte.

Raggiante del suo sapere torna in Italia dove inizia la vera e propria carriera da chef. Prima la Locanda Solarola poi Il Trigabolo, un ristorante destinato a cambiare la storia della cucina italiana. "Eravamo giovani, scatenati, sicuramente pazzi, volevamo lasciare il segno e cambiare la storia della cucina e ci siamo riusciti. Da allora le mie cucine sono sempre state così, un circo di collaboratori eclettici e fuori di testa, trasformisti ed estrosi, liberi dagli schemi e dalle convenzioni". 

Un curioso esploratore di popoli, di mercati e dei loro sapori, che nei piatti nasconde un ingrediente segreto: il ricordo dei suoi viaggi, e siccome appena il tempo glielo permette prepara la valigia, il suo menù si rinnova sempre di gusti e colori.

Nel 2016 si tuffa in una nuova avventura: apre il Fourghetti a Bologna, un moderno bistrot che vuole essere la casa di tutti, pensato per unire e riunire, dove gustare una cucina tipica e tradizionale dal sapore internazionale.

Una carriera ricca di soddisfazioni e di riconoscimenti. Sette stelle Michelin nel corso di quarant'anni, unico in Italia. Continua il suo percorso a MasterChef Italia, presente fin dalla prima edizione, la televisione gli ha permesso di esternare il lato più comunicativo del suo carattere "quello dell’insegnamento, dell’essere d’aiuto a tante persone nel riconoscere la propria strada", ed è per questo che, nonostante siano passati sette anni, prova ancora una grandissima emozione a partecipare al cooking show più amato d'Italia.

Joe Bastianich

Nel 1968 a New York, dall'unione di una mamma italiana e di un papà a stelle e strisce nasce Joseph Bastianich, detto Joe. Un italo-americano che mostra, fin dai primi passi, un interesse tutto italiano per il buon cibo. Lavora nel ristorante dei suoi genitori Lidia e Felice, il Felidia situato nell’East Side di Manhattan. Lava i piatti, pulisce i marciapiedie e si fa largo nella giungla del mercato della carne del Bronx. 

La vita di Joe Bastianich è un'avventura fatta di tre "D": dedizione, doti e duro lavoro che gli permettono di aprire nel 1993 il suo primo ristorante, il Becco nel cuore di Manhattan. Diventa autore di libri pluripremiati dal New York Times, nonché uno dei più importanti ristoratori d’America.

Joe e i suoi soci presiedono più di due dozzine di acclamati ristoranti nel mondo. Solo per citarne alcuni: Babbo pizzeria e enoteca, Del Posto, Esca, Otto enoteca e pizzeria, Lupa Osteria Romana, La Sirena, Casa Mono & Bar Jamon a New York City; Mozza 2 Go, Chi Spacca e Osteria Mozza a Los Angeles; Tarry Lodge a Westport, New Haven e Port Chester.

Dal 2010 inoltre sono diventati partner di Oscar Farinetti per portare Eataly, il più grande mercato del cibo e del vino, a New York, sviluppando da quel momento le filiali nel nord e Sud America con sedi a Chicago, San Paolo, al World Trade Center, Boston e più recentemente a Los Angeles.

Nel 2013 apre in Italia il ristorante Orsone a Cividale del Friuli, dove già possiede l’Azienda Agricola Bastianich. Continua l'avventura con MasterChef Italia 8 rafforzando, dalla prima edizione nel 2011 fino ad oggi, la sua spiccata personalità televisiva di successo.

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