Street Clerks e Punkreas, una intervista a tutto...tondo

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Fabrizio Basso

Street Clerk e Punkreas
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EPCC ha da sempre una residente band, quattro musicisti che danno il tempo in studio. Loro sono gli Street Clerks e li potete vedere su Sky Uno dal lunedì al venerdì in seconda serata a E Poi c'è Cattelan. Poi si sono i Punkreas, band dalla storia quasi trentennale, simbolo del punk e della protesta in Italia. Li abbiamo fatti incontrare, in occasione dell'uscita di Inequilibrio dei Punkreas, per un confronto generazionale tra gruppi che della musica hanno fatto cultura

(@BassoFabrizio)

Street Clerks e Punkreas due generazioni a confronto. Una storia nata un po' per caso, da una chiacchiera semplice in quel cubo di note che ospita Alexander Woodbury (voce, chitarra elettrica), Valerio Fanciano (voce, chitarra acustica), Cosimo Ravenni (voce, contrabbasso) e Francesco Giommi (voce, batteria) quando provano per E Poi c'è Cattelan, il late night show di Sky Uno in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata. Dall'altra parte i Punkreas, band di Parabiago, nata nel 1990 e che ha creato un solco nell'epica del punk italiano. Cippa (voce), Paletta (basso elettrico) e Noyse (chitarra elettrica) il 23 marzo pubblicheranno Inequilibrio (Garrincha Dischi), un EP che è la prima parte di un progetto il cui secondo tempo ascolteremo in autunno inoltrato. Quindi, per tradizione e amicizia, prima dell'uscita di ogni loro lavoro c'è un pranzo con la redazione di Sky.it dove si parla, in leggerezza, di musica e concerti, di vita e quotidianità. Accennando agli Street Clerks di questo desinare, è emerso che per un paio di loro il primo concerto cui hanno partecipato è stato proprio dei Punkreas. Quindi gli Street Clerk sono stati coinvolti in questo pranzo, di cui vi raccontiamo.

La prima curiosità è sulla longevità. Gli Street Clerks sono curiosi di scoprire se c'è una formula che garantisce lunga vita alle band, visto che i Punkreas si avvicinano ai trent'anni di storia: "Le band, col tempo, assumono le caratteristiche di un matrimonio -dicono i Punkreas- bisogna sapersi odiare nella maniera giusta. Ci sono incastri di sopportazione, dinamiche di famiglia che portano a rispettarsi anche nei difetti. Non c'è mai stata una rottura tra noi e comunque, essendo in tre, se qualcosa non torna si va ai voti e vince sempre il 2 contro 1".

Gli Street Clerks, che come chi scrive hanno ascoltato in anteprima l'EP Inequilibrio, chiedono informazioni sulla scrittura "che abbiamo notato più matura rispetto a certi momenti del passato". I Punkreas sono entusiasti per questa annotazione e confermano l'impressione della band toscana: "E' una ricerca partita dal nostro lato ruvido. Abbiamo recuperato l'energia dei nostri esordi e la abbiamo mescolata con una scrittura più moderna e suggestiva. D'altra parte c'è la volontà di esplorare nuove strade".

Ma per andare su nuovi sentieri bisogna avere conoscenza del bagaglio che ci si porta sulle spalle. E qui si che le due generazioni si confrontano. E la magia è che si trovano d'accordo nel constatare che una canzone come Disgusto Totale dei Punkreas, del 1992, è ancora attuale "e questa è una sconfitta. Ma confidiamo -aggiungono i Punkreas- che la prossima generazione saprà fare meglio". E guardano gli Street Clerks. Quello di cui un po' si sente la mancanza è la controcultura ma serpeggia sotto di noi, non è persa". Gli Street Clerks stanno lavorando al nuovo disco, i Punkreas sono pronti per il tour e chissà che nella data di Milano, il 24 marzo, non ci sia una sorpresa, oltre le quattro canzoni scelte dal pubblico e che dunque muteranno di sera in sera...magari il palco dell'Alcatraz accoglierà queste due straordinarie realtà musicali per un duetto unico. Non per un passaggio di testimone ma per levare ancora di più verso l'alto musica, speranza, giustizia e controcultura.

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