4 Ristoranti - Estate: la parola allo chef giramondo Borghese

TV Show
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Alessandro Borghese torna in prima tv assoluta a partire dal 1° giugno su Sky Uno, tutti i giovedì alle 21.15, con 4 Ristoranti - Estate. Un appuntamento da non perdere che ci porterà a scoprire i migliori ristoranti della nostra estate. LEGGI L'INTERVISTA

di Barbara Ferrara

 

Chef Borghese torna su Sky Uno, in prima tv assoluta, con il suo coooking show intinerante. 4 Ristoranti - Estate, ti aspetta tutti i giovedì alle 21.15, e nell'attesa di conoscere quale sarà la prossima tappa di questo viaggio in giro per l'Italia, abbiamo chiesto al nostro chef giramondo di raccontarci questa "versione estiva" del suo programma e abbiamo scoperto che senza il fattore non si va da nessuna parte: "Cultura, Competenza, Capacità e Conoscenza del settore e dei suoi prodotti" sono indispensabile, e "il talento non basta". Parola di Alessandro Borghese.

 

Da dove riparte “Alessandro Borghese 4 Ristoranti”?
Riparte come sempre dall’Italia! “Alessandro Borghese 4 Ristoranti” è un programma a cui tengo molto e con il mio team abbiamo cercato di dare ai telespettatori un’ampia finestra sul variegato mondo della ristorazione italiana e di viaggiare con noi in giro per il nostro bellissimo Paese. Storia, sapori, passioni, genuinità e semplicità che contraddistinguono l’arte gastronomica italiana aggiungeremo mare, spiagge, montagne e paesaggi mozzafiato per le vostre vacanze!

 

Lo spirito resta lo stesso?
Squadra che vince non si cambia… si rinnova! L’edizione “estiva” avrà tante novità e nuove tappe per un gustoso tour enogastronomico in giro per l’Italia, alla scoperta e alla “riscoperta” di tante identità territoriali e i sapori del luogo. Questa volta andremo alla ricerca dei migliori ristoranti per le vacanze! Tanto divertimento, terrazze sul mare, panorami indimenticabili, tutta la bellezza e il calore delle persone che ci hanno ospitato. Insomma, tanti consigli su dove andare in vacanza e mangiare bene!

 

Una grande responsabilità scovare i migliori ristoranti della nostra estate.
Ci sono diversi parametri per la scelta di ogni protagonista. Con gli autori decidiamo il tema per ogni puntata; sicuramente l’offerta gastronomica, anche turistica e paesaggistica è una componente importante del programma, mescolata con l’ingrediente segreto che rende la nostra Italia il Paese più bello del mondo: la cucina. E’ un dovere presentare la competenza delle persone perbene. Il lungo percorso di selezione certifica la qualità dei ristoranti, la professionalità dei ristoratori e la bravura della squadra di lavoro. Il cibo fresco deve essere trasformato nell’assoluto piacere del palato per i commensali durante la convivialità. Offriamo molta visibilità per chi partecipa, il nostro ruolo assume una grande responsabilità verso chi ci guarda e verso chi andrà di persona a gustare i piatti visti in TV. Abbiamo ideato il “bollino” Alessandro Borghese 4 Ristoranti” da esporre all’esterno per identificare i tantissimi ristoranti che si sono messi in gioco per vincere i cinque mila euro messi in palio dal programma. Si tratta di una vetrina importante per chi vuole farsi conoscere e ricevere con ottimo cibo e capacità i numerosi clienti. Una sorta di mappa di ristoranti controllati da chi se ne intende, gli addetti ai lavori: i ristoratori!

 

Cosa la ha divertita di più di questa versione estiva?
Ogni stagione di “Alessandro Borghese 4 Ristoranti” arricchisce il mio bagaglio culturale e umano. Storie di persone che, con tutte le loro problematiche, si raccontano attraverso i loro ristoranti. È bello vedere famiglie unite in una passione comune o due ragazzi che investono nella ristorazione. Sono tante le formule anche bizzarre, con idee e business diverso, c’è il filosofo che della cucina ha fatto un credo, chi pensa della cucina come una poesia per il palato e chi vuole mantenere la viva tradizione del piatto tipico. È curioso notare come siano diverse le motivazioni per come qualcuno inizi a fare questo mestiere o per chi lo tramanda da generazioni in famiglia; c’è la coppia che vuole mettersi in pratica, il giovane appassionato che si mette in gioco per passione oppure per cambiare stile di vita. Il furgone con il logo del programma lo riconoscono ovunque quando è parcheggiato, fermo al semaforo, collocato per una ripresa nei pressi del lungomare, sui social Web impazzano le foto di selfie accanto alla portiera nera: fidanzati abbracciati, il ragazzo in bicicletta, la signora in costume da bagno e il bambino con il gelato in mano. Sono molto contento del successo del programma, c’è molta curiosità in città o in paese quando arriviamo per conoscere i ristoratori e assaggiare la cucina del ristorante in gara, dalla piazza principale fino all’uscita del casello, la location si anima e vuole capire quale sia il ristorante in gara. Chi vincerà? In questa stagione non sono mancate le situazioni più vivaci, ma non posso rovinare la sorpresa nel gustare il programma in onda tra pochissimo.

 

Per Alessandro Borghese, “Estate” è sinonimo di che cosa?
Sole. Casa. Oceano. Flower Power. Highway 1. A San Francisco ci sono nato. Fredda per il clima e calda per l’aria che respiri. Oltre al meraviglioso mare del Sud Italia le nostre vacanze sono anche Mill Valley, dove abitano i miei parenti e le mie zie non vedono l’ora di coccolarsi le mie due figlie. Amo prendere la moto con Wilma e andare nel distretto di Haight-Ashbury e perdermi nei negozi di vinili per ascoltare l’energia della musica; Philip Wallach cantava Blondheim, meglio conosciuto come Scott McKenzie “Such a strange vibration. People in motion. There's a whole generation. With a new explanation”. California per me è anche surf, nella baia di Bolinas, ritrovo gli “hang loose” dei miei amici e quel senso di libertà sulla mia tavola. Chissà se il loro entusiasmo nel rivedermi ogni anno, è dettato più dalla voglia di surfare insieme o per i piatti che gli preparo.

 

Il suo piatto dell’estate?
Barbecue! Sinonimo d’estate, vacanza, festa e vero piacere di mangiare all’aperto! Facile da organizzare permette di gustare piatti alla griglia più saporiti: bistecche, costolette, salsicce e hamburger oppure di mare con pesce, polpi e crostacei e di accompagnare la convivialità con coloratissime verdure di stagione, il BBQ ne esalta il sapore e mantiene la consistenza.

 

La qualità che non può mancare ai potenziali vincitori.
Un buon ristorante deve saper mescolare la qualità del cibo, delle materie prime ad un’adeguata atmosfera. Dev’essere un luogo dove possa sentirmi accolto per stare bene di spirito e stomaco. Il design di un ristorante è il suo bigliettino da visita. È la scenografia del viaggio culinario che stiamo per percorrere quando ci sediamo a tavola, il piedistallo su cui viene posato ogni creazione dello chef. Esalta il gusto di ogni ingrediente, facendoci pregustare il prossimo piatto. Un locale con stili diversi tra cucina e sala ci porta a fare voli pindarici nella nostra mente, c’è il rischio di confondere in seguito il ricordo: è più buono il cibo o è più bello il ristorante? La cura di una location; dal particolare concept dell’arredamento al tema più sentimentale di una mise en place, già ti prepara nel pregustare il cibo che arriverà nel piatto, esercita una importante aspettativa

 

L’errore più comune dei ristoratori che hai incontrato finora?
Il mondo della ristorazione è un business per chi riesce a renderlo tale. Ci vuole esperienza, studio, talento, non s’improvvisa in nessun campo. Ritengo che qualsiasi attività raggiunga un valido risultato con il fattore C: Cultura, Competenza, Capacità e Conoscenza del settore e dei suoi prodotti. Il talento non basta. Cucinare è un gesto quotidiano per molti; per altri pare sia il solo modo di cavalcare un’opportunità in un preciso periodo storico. Sbagliato. È come pensare di diventare un campione di calcio, solo perché giochi due volte alla settimana al campetto con gli amici. Oltre al talento ci vogliono impegno, disciplina e professionalità. I giorni in rosso del calendario vogliono dire lavoro e non riposo! È un mestiere pesante, quando tutti festeggiano tu sei lì a lavorare! Ma ovviamente, se lavori sodo ce la puoi fare. Ho iniziato giovanissimo, subito dopo il diploma e ancora oggi non si cucina mai per il conto, si cucina per far star bene un ospite. Cucinare è un atto d’amore, lo ripeto sempre ai miei ragazzi in brigata.

 

Consigli per vincere.
Divertirsi con professionalità ed essere se stessi per portare sulla tavola dei propri avversari la passione per il cibo.

 

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