4 Ristoranti: "C'era una volta" vince la prima sfida

TV Show

Barbara Ferrara

Francesca Alfano, titolare insieme a Federica, del ristorante “C’era una volta”, vincitore della prima puntata di Alessandro Borghese 4 Ristoranti 
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La prima puntata della quarta stagione di Alessandro Borghese 4 Ristoranti vede trionfare Francesca Alfano, titolare insieme a Federica, del ristorante “C’era una volta”, nel cuore antico di Genova. In attesa dei prossimi episodi, in onda tutti i martedì alle 21.15 in esclusiva assoluta su Sky Uno, leggi L’INTERVISTA.

La sfida culinaria itinerante più avvincente della tv riparte dai “caruggi” di Genova, è tra i mille vicoli ricchi di storia, dove a ogni angolo è facile imbattersi in una chiesa, in una piazzetta o in una delle tante botteghe storiche e trattorie, che Alessandro Borghese consegna il titolo di “Migliore ristorante dei caruggi”. A conquistarlo è la vulcanica proprietaria del locale “C’era una volta”, nel cuore della città. Insieme a Federica, sua socia, Francesca ci racconta della loro immensa soddisfazione: “C’era una volta è casa nostra, noi praticamente viviamo lì, è un posto magico dove far sentire i clienti a loro agio in un ambiente familiare. Tutto, compreso l’arredamento, fa parte della nostra vita e dei nostri ricordi: il rame era della cucina di mia nonna, parte dei piatti sono della cucina della nonna di Federica”.

Una vittoria a due la vostra.
Sì, io e Federica siamo socie, io mi occupo della cucina, lei invece della sala.
Come nasce questa vostra avventura?
Per caso, sapevamo che il ristorante in questione era chiuso da parecchio tempo: entrambe eravamo stufe del nostro lavoro, abbiamo deciso di prenderlo e partire dai vecchi sapori…Portare le cose dalle nostre rispettive case e così via. Il nostro non è un ristorante come gli altri, ogni angolo è casa nostra.
Il nome del locale nasce con questo intento?
Sì, abbiamo ricreato le nostre case, volevamo tornare a quando eravamo bambine, a quando la domenica si cucinava, c’era la nonna e la zia che facevamo la pasta fresca.
Il piatto della sua infanzia?
I ravioli al tocco, mia zia si svegliava alle cinque del mattino e cominciava a produrre ravioli, le porzioni sembravano quelle per un esercito, in realtà noi eravamo solo cinque, faceva ravioli per tutto l‘anno.
E’ lei che le ha trasmesso la passione per la cucina?
Sì, ho sempre pensato che mia zia fosse la cuoca più brava del mondo, mi ha cresciuto come una mamma, ma è meglio che mi fermi qui altrimenti mi commuovo. E’ mancata nel 2009.
Inutile chiederle quale sia il vostro cavallo di battaglia.
Esatto, non potrebbe essere altrimenti.
Secondo voi cosa vi ha permesso di vincere?
Siamo state sincere, abbiamo dato i voti onestamente al cento per cento, gli altri secondo me hanno giocato di strategia, si sono massacrati. Ci sono stati giudizi un po’ cattivi, si sono dati la zappa sui piedi.
La cucina che preferisce?
A me piace mangiare, non sono una da cucine ricercate, mi piace la cucina rustica, quella verace del popolo.
Quale personaggio storico vorrebbe invitare a cena e cosa gli servirebbe?
Mazzini, sulla nostra carta abbiamo la torta Mazzini, una sfoglia con una crema composta di mandorle e limone, dicono che l’abbia inventata lui, vorrei sapere cosa ne penserebbe lui.
Cosa significa per voi cucina della memoria?
Significa una cucina tradizionale genovese, avevo in mente di riproporre quello che mangiavo in casa, sono cresciuta mangiando le cose che cucino adesso, ho scavato nei miei ricordi per ritrovare quegli antichi sapori. Non è stato facile, ma ci sono riuscita.
Come vi siete trovate con Alessandro Borghese e la troupe?
Io ero agitatissima, era la prima volta davanti alle telecamere, ma sono stati tutti simpatici e attenti, ci hanno fatto sentire a nostro agio. Con Alessandro poi abbiamo anche la stessa età, è stato fantastico, sembrava come essere in famiglia, senza pressioni. 
Com’è andata con i vostri colleghi?
Sia con Andrea che con Barbara è nata una bellissima collaborazione, da subito ci siamo mandati i clienti a vicenda. Tra vicini non ha senso farsi la guerra.
Un aneddoto divertente?
Ci siamo divertiti tantissimo, la cosa che forse non tutti sanno è che i microfoni sono sempre accesi, anche quando tu non lo sai…

 

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