Il secondo degli otto nuovi episodi ha visto trionfare Simone Bellocci con il 4F Boutique Hotel di cui è uno dei tre soci proprietari. In attesa del prossimo appuntamento, tutti i giovedì alle 21.15 in esclusiva su Sky Uno e in streaming solo su NOW, sempre disponibili on demand, visibile su Sky Go, ecco cosa ci ha raccontato il vincitore nell'intervista
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Dopo aver oltrepassato i confini italiani arrivando fino a Marrakech, nel primo degli otto nuovi episodi, Bruno Barbieri fa rientro in patria alla scoperta di una delle mete turistiche italiane più gettonate dai turisti di tutto il mondo, Firenze. Qui, nella città culla del Rinascimento l'integerrimo giudice e chef stellato proclama il "Miglior hotel eclettico del capoluogo toscano". A vincere la sfida tra Bonifacio Falco Howard Leonardi di Casalino direttore di Casa Howard, Giacomo Bufalini dell’Hotel Orto de Medici, Asmaa Gacem dell'Hotel Lungarno Vespucci 50 e Simone Bellocci, uno dei tre soci proprietari del 4F Boutique Hotel, è quest'ultimo. Lo abbiamo intervistato per saperne di più su questa partecipazione a 4 Hotel (LO SPECIALE) e sulla meritatissima vittoria. In attesa del prossimo appuntamento, tutti i giovedì alle 21.15 in esclusiva su Sky Uno e in streaming solo su NOW, sempre disponibili on demand, visibile su Sky Go, scopri cosa ci ha raccontato.
l'intervista
Che esperienza è stata quella con Bruno Barbieri?
Una bellissima esperienza, Barbieri mi ha colpito oltre che per la grande professionalità, per la spontaneità e il rispetto profondo con cui si rapporta a tutte le persone con cui lavora.
Come avete reagito alla chiamata?
Ovviamente con grande entusiasmo. Siamo una realtà nuova ci divertiva l’idea di farci conoscere anche attraverso un programma televisivo.
Come nasce il vostro hotel e come lo definireste?
Nasce dall’idea di tre amici con esperienze diverse ma la stessa voglia di creare nella nostra città l’hotel che vorremmo trovare quando siamo in viaggio. Lo definirei “il tuo appartamento a Firenze”.
Il servizio più apprezzato dai clienti?
Credo che i nostri clienti siano sedotti dalla colazione. E’ fatta espressa dalla nostra cucina con prodotti internazionali e tipici, come per esempio il pan di ramerino con la mortadella di Prato.
Ci sono state critiche che vi hanno offerto uno spunto di riflessione?
Sì, e non solo durante il programma. Ascoltare i clienti è fondamentale per chiunque faccia accoglienza.
Shaw diceva che “il vantaggio di un hotel è quello di essere un ottimo rifugio dalla vita domestica”, tanti però amano sentirsi a casa quando viaggiano…
Diciamo che siamo la sintesi fra il pensiero di Shaw e la nostalgia del nido. Offriamo ai nostri ospiti un ambiente domestico senza tutte quelle persone che normalmente hanno in casa.
Cosa significa offrire l’esperienza di “una Firenze diversa”?
Vuol dire innanzitutto non ridurre Firenze ad un capitolo di storia dell’arte. Fra i libri che i nostri clienti trovano a disposizione mi piace ricordare tre scrittori che l’hanno vissuta e descritta in secoli diversi e con riflessioni totalmente diverse. Il Marchese de Sade, Ruskin e Giorgio Manganelli. Qui si soggiorna con lo sguardo sul fiume e fuori dalla folla, ma a due passi da tutto quello che c’è da vedere. Visitare o meno un museo, una chiesa, una strada diventa una scelta, pensata e sentita e non più un dovere da gita scolastica.
Quale pensi sia stata la vostra carta vincente?
Credo che il nostro punto di forza sia proporre un albergo che è una abitazione contemporanea al centro di una città che offre secoli di storia e di arte.
L’hotel più bello dove avete soggiornato da turisti?
All’estero sicuramente il Mamounia a Marrakech.
