MasterChef 12, la tripla intervista ai finalisti Hue, Bubu e Mattia

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Barbara  Ferrara

Barbara Ferrara

Si chiude con un clamoroso successo di ascolti, la dodicesima edizione di MasterChef Italia che vede Edoardo Franco portare a casa la vittoria. Sul podio insieme a lui Thi Hue Dihn e Antonio “Bubu” Gargiulo, quarto classificato Mattia Tagetto. Le interviste ai tre finalisti 

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La dodicesima edizione di MasterChef Italia (RIVIVI QUI LA DIRETTA) ha eletto il suo vincitore, è Edoardo Franco (LA GALLERY) a sbaragliare l'agguerrita concorrenza dei suoi talentuosissimi rivali e compagni di viaggio. Sul podio, protagonisti con lui della finalissima, Thi Hue Dihn e Antonio per tutti “Bubu” Gargiulo, quarto classificato Mattia Tagetto. Dopo una puntata ricca di emozioni, lacrime e irresistibili gag, ecco i finalisti raccontare e raccontarsi nell'intervista dopo il verdetto di ieri sera (LO SPECIALE). 

La tripla intervista 

Cos’è stato MasterChef per voi e cosa vi portate a casa?

Mattia: “Dal punto di vista professionale MasterChef è stata una crescita e lo è stata fin dalla prima puntata, poi tutti gli chef che arrivano danno il loro contributo e tu hai voglia di migliorare. L’aspetto più importante per me è stato quello umano, mi porto a casa delle amicizie vere più di quanto mi aspettassi, è la parte strana quella che decisamente mi aspettavo meno, ma fondamentale”.

Bubu: “Dal punto di vista professionale anche solo il commento dei giudici è un arricchimento personale, inoltre cucinare insieme in brigata o da soli per tante persone ti apre un mondo, MasterChef è stato un percorso di crescita totale puntata dopo puntata”.

Hue: “Per me fin dal primo giorno è stato l’inizio del mio progettone, è stato un grande salto di qualità, un percorso umano e culinario contemporaneamente, è stato bellissimo”.

 

La vostra idea di cucina è cambiata?

Mattia: “Diciamo che l’alta cucina non è così semplice, arrivare a impiattare portando un prodotto molto alto è più difficile di quanto si creda, siamo passati per la tradizione e per l’innovazione: è stato un percorso di evoluzione, nella mia cucina oggi c’è un’attenzione diversa rispetto a prima nella presentazione, ma anche per gli ingredienti, c’è la voglia di fare meglio le cose più semplici, ogni chef ci ha dato la sua visione e noi l’abbiamo assorbita”. 

Bubu: “Io sinceramente non penso di essere entrato con una vera e propria idea di cucina, sono entrato più con degli obiettivi e con l’idea di portami a casa tanta esperienza. MasterChef mi ha aiutato a formare la mia idea, ad avere basi solide per arrivare ai piatti di alta cucina, ho imparato innanzitutto il rispetto degli ingredienti, anche quelli semplici”.

Hue: “Io a MasterChef ho scoperto tanto, soprattutto la cucina vegetale che non conoscevo così prima di entrare. In generale ho sempre cercato di fare del mio meglio senza ansia, ho imparato a credere nelle mie capacità per osare di più”.

 

 

Cosa vi hanno lasciato i giudici?

Mattia: “Sicuramente i giudici trasmettono e insegnano il rigore e la disciplina, con il tempo il rapporto diventa umano, ci si conosce meglio, all’inizio invece è più strano. Io mi sono sentito vicino più a uno piuttosto che all’altro alternativamente, in base ai piatti e alle esperienze; forse però con Giorgio Locatelli c’era un’empatia diversa, ma ci tengo a dire che è grazie a tutti che siamo cresciuti”.

Bubu: “I tre giudici di MasterChef a un ragazzo di 19 anni fanno paura, sono tre giganti lì a giudicare i tuoi piatti, essendo giovane avevo molti timori, ma ho ricevuto tanta ammirazione, da Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri nonostante sembrino severi, di Giorgio Locatelli mi piaceva il suo apprezzamento e quando mi lasciavo andare mi spronavano tutt’e tre. Il rapporto è stato bellissimo soprattutto nella seconda parte quando mi sono sbloccato. A livello umano mi hanno dato tantissimo e porterò per sempre i loro insegnamenti con me”

Hue: “E’ stato un bel rapporto dal punto di vista della gara, ma soprattutto Antonino Cannavacciuolo ha creduto in me e mi ha aiutato a tirare fuori gli attributi, io sono stata troppo insicura e più dura degli altri, ci ho messo un po’ di più rispetto al resto della Masterclass”.

 

Cosa c'è nel vostro futuro?

Mattia: “Io non mi vedo vicino al discorso delle ricette a casa, vorrei continuare sulla ristorazione portando avanti la mia passione per i ristoranti stellati, mi piacerebbe cavalcare l’onda intervistando dei grandi chef portandoli alla portata di tutti”. 

Bubu: “Io ho obiettivo in testa ed è quello di avere il mio ristorante e portarlo a un grande livello, prima però voglio viaggiare e fare esperienza nei ristoranti, conoscere culture diverse, ho voglia di mettermi in gioco e scoprire nuovi orizzonti, ho tanto da fare e da vivere”.

Hue: “Io sto pensando di scrivere il mio libro, ma non sulle ricette in generale, vorrei parlare di cucina vietnamita attraverso i piatti tipici e le emozioni legate a questi, poi sicuramente non cambio idea sul ristorante in Vietnam, ma adesso devo migliorarmi ancora, e prima devo trovare anche le opportunità. giuste”. 


Qualche rimorso per non aver vinto?

Mattia: “Ho avuto una punta di fastidio per non essere riuscito a portare il mio menu rivisitato legato alla montagna, c’era dentro la mia storia, la mia famiglia, ci avevo lavorato parecchio. Avevo una sella di daino, una gelatina di rafano con una testina di vitello fritta, l’obiettivo era portare sì i prodotti della tradizione ma uscire dal discorso contadino”.

Bubu: “Nei miei piatti ho dato tutto me stesso ed è normale essere delusi per non aver vinto, ma rivendendo il programma a posteriori, dico che abbiamo vinto tutti; oggi ho la consapevolezza di cosa voglio fare e ho le amicizie, rimani un po' male per il verdetto, ma per me va bene così”.

Hue: “Per me nella finale non ci può essere un favorito, chi riesce a giocare la sua partita meglio degli altri, vince. Io sono più tranquilla e mi sono goduta l’ultima cucinata, secondo me questa cosa si vede nella puntata, si vede l’orgoglio e la fierezza nel fare quello che stavo facendo, oggi sono diventata più sicura delle mie capacità”.

 

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