Gianluca Grignani l'esistenzialista della musica: intervista e speciale su Sky Uno

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Fabrizio Basso

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Gianluca Grignani torna dopo tre anni con il brano Tu che ne sai di me (Falco a metà/Sony Music Italia). Il nuovo singolo è l’apertura di una nuova fase nella vita discografica di Grignani che lo porterà anche in tour nel 2020. Nell'attesa dello speciale in programma su Sky Uno (canale 108) e sul digitale terrestre al canale 455, mercoledì 15 gennaio alle 18.15, lo abbiamo intervistato

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Un ritorno atteso tre anni. Gianluca Grignani è in forma, è motivato. Ha lo sguardo profondo delle persone convinte che si sta per aprire una nuova pagina del suo percorso artistico. Il nuovo singolo Tu che ne sai di me è il primo brano di un progetto che per due anni lo ha visto scrivere e produrre. Tu che ne sai di me è una presa di coscienza, è passare il testimone a se stessi. C'è un lavoro importante sulla produzione di questo primo singolo essendo anche la canzone del ritorno: "E' il brano della mia indipendenza, è il pezzo in cui credo e spero molti si riconosceranno", mi racconta. Nell'attesa dello speciale su Gianluca Grignani in programma su Sky Uno (canale 108) e sul digitale terrestre al canale 455, mercoledì 15 gennaio alle 18.15, lo ho intervistato.

Gianluca hai il volto stanco ma felice.
Vengo, veniamo fuori da un periodo di grande stress. Avendo uno studio mio lavoro tutto il giorno e dunque la sera sono stanco. Inoltre arrivo da giorni in cui la voce mi ha creato qualche problema. Ora sto già lavorando al secondo singolo.
Come battezzi questo tuo ritorno?
Mio cugino una volta mi disse che molti suoi amici dicevano che ero un esistenzialista.
E' vero?
In un certo senso sì. Lo vedo nel mio modo di scrivere: racconto nelle canzoni la sensazione umana del vivere, a volte in modo cosmico altre psichedelico. Io parlo di vita, soprattutto nei brani nuovi.
Mi dici il tuo concetto di esistenzialismo?
E' la base della filosofia. In realtà è il male di vivere che viene a mancare, il succedaneo dell’esistenzialismo è il web. E’ una lente con un fondo che deforma. Oggi siamo più esistenzialisti che nella stagione del Romanticismo o della Belle Epoque.
Nel testo ci sono passaggio ai confini con la poesia.
La grande musica è poesia. Io credo penso a tre punti di riferimento. Dopo Gesù Cristo ci sono stati i Beatles con la loro stagione musicale e di musicisti e quindi il computer.
Dai un valore speciale alla canzone.
Per me la canzone ha cambiato la società. La musica ha condizionato tutta la Beat Generation per citare un esempio.
Cosa non trovi oggi?
Se c’è qualcosa che manca è proprio l’esistenzialismo, la parte che tocca l’essere umano.
Il prossimo singolo sarà autobiografico oppure guarderà altrove?
Non parlerà di me, parlerà attraverso di me di tanti.
Hai tanto materiale pronto?
Oggi ho pronti circa 60 brani. Storie singole che narrano di storie quotidiane.
In un verso dici: quando ci si pente a uscirne indifferente.
E' una giustificazione a se stessi essere indifferenti. E’ una corazza come lo quel sano menefreghismo che non fa sentire il senso delle colpe.
Il disco quando uscirà?
Il prossimo step sarà il secondo singolo e poi ci sarà il live acustico. Essendo una trilogia devo valutare. Il disco lo pubblicherò intorno al terzo singolo, direi subito dopo l’estate.
Tempi rilassati. Bravo nella stagione in cui tutti corrono.
Farò le cose piano, c’è sempre stata confusione intorno a me. Ora gestisco tutto io e quindi mi prendo i miei tempi, ho attraversato anche fasi ostiche, a volte non ho scelto i collaboratori giusti. Ora faccio con calma preferisco dare chiare le informazioni.
Eccoci allo speciale su Sky.
Lo ho visto finito e mi è piaciuto. Non hanno tagliato quasi nulla, c’è molta auto-ironia. Era tempo che non facevo cose in pubblico. Come hai visto sono po’ stanco ma rilassato. Mi stacco sempre di più dalla mia figura grazie al sano menefreghismo. E produrrò pure.
Ottima notizia!
Sto cercando una figura femminile. Ma ascolto tutto. Basta mandarmi le tracce all'indirizzo lafabbricadiplasticastudios@gmail.com.

 

 

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