Tattoo Fixers, i Casablanca tra tattoo e il punto di sutura in esclusiva

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Fabrizio Basso

In esclusiva su Sky Uno il nuovo video dei Casablanca Un Punto di Sutura. E per l'occasione parliamo con loro di tatuaggi e di musica, un viaggio affascinante nel mondo di una delle rock ban più innovative. LEGGI L'INTERVISTA, GUARDA IL VIDEO

(@BassoFabrizio)

Le connessioni tra tatto e musica sono sempre più strette. Sembra quasi di vedere vibrare la pelle e di sentire tatuaggi che suonano. L'ultimo contatto tra questi due mondi ormai concatenati passa attraverso Tattoo Fixers, in onda su Sky Uno la domenica alle ore 22.50, e i Casablanca, la nuova creatura di Max Zanotti (voce, chitarra e principale compositore) e Stefano Facchi (batteria), entrambi con una storia importante alle spalle con i Deasonika. A loro si sono aggiunti Giovanni Pinizzotto (basso) e Rosario Lo Monaco (chitarra). Con Pace, violenza costume la band arriva al secondo album in studio uscito per Vrec/Audioglobe. Li abbiamo intervistati e oltre a parlare di tatuaggi e musica ci hanno portato in dono l'anteprima del video del secondo singolo intitolato Un punto di sutura, un vero e proprio road movie realizzato da Andrea Jako Giacomini, già dietro la macchina da presa per Stavo pensando a te di Fabri Fibra.

Un punto di sutura è un titolo perfetto per tatuaggi da incubo, col suo ritmo rock diventa una colonna sonora perfetta: quale è il tema della canzone?
La canzone parla di una folle ma lucida e consapevole corsa. Tratteggia la consapevolezza di mettere in preventivo molti tagli e inevitabili lividi provocati da un solo obiettivo.
Come si raggiunge?
Molto spesso la paura di farsi davvero male viene soffocata da un solo punto di vista.
Quale?
C'è chi lo chiama coraggio e c'è chi lo chiama amore.
Come è nata l’idea del video?
Il video nasce da un idea pazza, maturata più di 10 anni. Purtroppo all'epoca non c'era la tecnologia adatta per realizzarlo e soprattuttomancava un pezzo musicale così forte che saldasse il tutto come un guanto.
Sappiamo che tra Zanotti e Jako c'erano già stati contatti in passato.
Vero, un video di qualche anno fa. Siamo rimasti in contatto. Mesi c'è stato un nuovo contatto per questo pezzo fortissimo dei Casablanca e improvvisamente il link tra idea e musica si è finalmente chiuso.
Anche Pace, violenza o costume è un titolo evocativo. A cosa si riferiscono le tre parole
Abbiamo cercato di raffigurare in una sola immagine la capacità delle persone di cambiare atteggiamenti e personalità a seconda delle occasioni in cui si trovano. In copertina abbiamo messo l'immagine di un toro, realizzato tra l'altro in maniera perfetta, oltre che personale ,da Marco Ghezzi Tuia, un nostro amico illustratore.
Perché un toro?
Per sua natura è un animale pacifico ma diventa violento per costume. Ciò sottende che non sai mai cosa si nasconde dietro a una persona.
Qual è la sua vera natura?
Abbiamo provato ad immaginarne tante.
Avete tatuaggi?
Si.
Chi è stato il più precoce, a che età?
Max e Stefano avevamo 18 anni.
E se vostro figlio vi chiedesse di tatuarsi come vi comportereste?
Beh lo stanno cominciando a chiedere ma per ora è solo emulazione. Il più piccolo è da tempo che dice di voler fare il tatuatore quindi bisognerà mettere in preventivo che se li farà...e li farà anche al fratello.
Che cosa rappresentano?
Un modo per dire qualcosa che non si riesce a esprimere a parole.
Il suo primo?
Lo feci a 18 anni durante una vacanza in Scozia e considerato che oggi ne ho più di 40 assicuro che non se ne vedevano in giro tanti. Poi è diventato un fenomeno di costume.
Critici, eh...
Non voglio entrare nel merito più di tanto solo per il fatto che a volte vedo cose veramente imbarazzanti addosso alle persone e questo ne sminuisce il valore.
L'abuso ne riduce il valore?
Come forma d'arte crediamo che abbiano perso un po' della magia e del tabù che li ha resi, almeno in Occidente, quasi una provocazione.
Torniamo alla musica. La scena rock italiana sembra avara di nuovi protagonisti e le nuove generazioni sembrano ormai completamente spostate su altri generi musicali. C’è un rimedio?
Non ci sembra sia una cosa così grave da dover porre rimedio se non fosse che altri generi musicali ora in voga siano quasi completamente privi di appeal musicale. Sono una moda e in quanto tale destinata a cambiare ogni anno.
Che spiegazione vi date?
Da quando la musica non è più possesso ma facile accessibilità, l'ascoltatore medio ha una età in cui il gusto musicale è confuso se non addirittura assente. Il rock il pubblico non lo ha mai perso. E se hai meno di 18 anni non sei pubblico ma intruso.
Siete rassegnati?
No! Crediamo che sia solo momentaneo e che tornerà ad avere la considerazione che merita. Per i generi musicali derivati del rock ultimamente non ci sembra di aver sentito granché, almeno in Italia.  Invece band rock ce ne sono ma ovviamente il mercato sembra essere interessato ad altro, dove orde di ragazzini musicalmente ineducati si accalcano sotto palcoscenici che hanno poco senso.
Come ne veniamo fuori?
Augurando lunga vita al rock'n'roll

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