Musica e tattoo, Lily Waterfull è la poliedrica signora dell'Arte

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La musica e i tattoo...tra questi due canali (s)corre la vita di Lily Waterfull, anche se la musica per lei è il futuro. Da poco uscita col singolo Piece of Leaf, la abbiamo intervistata mentre ogni domenica alle ore 21.15 su Sky Uno c'è l'ottava stagione di Ink Master

di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)


Se qualcuno ha ancora dubbi sulla poliedricità delle donne...beh approfondisca, come può e quanto può, la conoscenza di Lily Waterfull, cantante, tatuata e tatuatrice, artista e mamma. Un vulcano ma non qualsiasi. Di quelli dipinti nell'Ottocento dai maestri dell'arte figurativa. Da poco uscita col singolo Piece of Leaf, prodotto da Matteo Bianchi e consigliato dall'amico Filippo Broglia (difficile che si caschi male quando lui lancia un link di ascolto), Lily è un personaggio di una modernità assoluta ma che pare uscita dal gotico. La abbiamo intervista mentre ogni domenica sera su Sky Uno c'è l'ottava stagione di Ink Master.

Lily, partiamo dal nome: perché Waterfull?

E' un gioco di parole. Sarà il titolo del disco, che dovrebbe uscire a cavallo tra fine 2017 e inizio 2018. Significa pieno d'acqua e c'è l'assonanza con wonderful.
Che c'entra il pieno d'acqua?
E' come mi sento quando compongo.
Perché Piece of Leaf come singolo di presentazione?
Una valutazione fatta con Bianchi e Broglia. Ne abbiamo ascoltati parecchi e la scelta è caduto su questo, sulla sua introspezione.
Come nasce?
Me ne stavo seduta sul sedile della mia auto quando istintivamente metto la mano fuori dal finestrino e facendola fluttuare nell'aria comincio a disegnare cerchi con le dita. Un concetto si concretizza nella mia mente: la vita è breve e veloce, noi siamo come pezzi di foglie in balia del vento, del tempo, delle stagioni e vale la pena gioire e godere di piccoli gesti e piaceri, come l'aria sulla mano.
Nascono tutte così le sue canzoni?
Non ho un talento vocale esagerato, c'è chi ci nasce. La mia magia è immaginare le canzoni, raccontare la mia idea a Bianchi e vederla formarsi come la pensavo.
E' prolifica?
Ho tanta roba da parte.
Dote naturale?
Sono nata con la matita in mano, mi dicono. Sono nata artista.

 


Ha iniziato giovane anche a fare la tatuatrice.
Già alle scuole medie ero appassionata.
Cosa è un tattoo?
Io dico che è indossare ogni giorno la maglietta preferita. Io desideravo diventare disegnatrice per Disney o tatuatrice...poi sono finita a lavorare in un negozio di tattoo, facevo le pulizie e osservavo. La sera facevo esercizio sulla frutta.
Quanti ne ha?
Incontabili.
Il primo?
Credo la stellina sulla mano.
I più significativi?
Tutti ma se vuole posso evidenziare il ritratto della mia cagnolina, l'unicorno sul fianco fatto per mia figlia e la principessa/mostro sul braccio.
Un tattoo quasi eretico...
...Mi rappresenta. E' come me, mezzo mostro e mezzo principessa.
Cosa dice, lei che ha iniziato da giovane, ai ragazzi che vengono nel suo studio a tatuarsi magari per la prima volta?
A 16 anni arrivano con i genitori che devono firmare il consenso. Poi metto in chiaro che sono per sempre, che se non piacciono più per coprirli servono immagini sempre più grandi. Sconsiglio i nomi di fidanzatini e fidanzatine. E' un passo importante, vanno responsabilizzati.
Lei si è mai pentita?
Diciamo che alcuni non li rifarei per utilizzare il corpo in modo diverso.
Artisti tatuati: chi le piace?
Mi paiono notevoli di tattoo di David Beckham e Justin Bieber.
Che futuro si predice?
Nella musica. E' un investimento di tempi, emozioni e denaro. Faccio tanto goni giorno, mossa dal famelico momento dell'ispirazione.
Che segno zodiacale è?
Acquario, il segno dell'artista estroverso.
Come si presenta?
Sono semplice. Abituata a non avere molto so accontentarmi di tutto.
Cosa la rende felice?
Nella musica quando mi cercano per dei featuring. Ci sono rapper e dj che lo hanno fatto.
Il duetto dei sogni?
Avril Lavigne, un ragazzo svedese che si chiama Patrick e Tiziano Ferro. Si sente che ogni sua canzone è vissuta. Penso alla sofferenza del suo 111 e mi emoziono.
Chi è un artista?
Una persona come un'altra solo con un po' più di sensibilità.


 

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