Warrior, la recensione del terzo e quarto episodio della serie TV

Serie TV

Marco Agustoni

 (Foto ©HBO / ©CINEMAX)

Le avventure di Ah Sahm nella San Francisco del XIX secolo proseguono ricche di intrecci e colpi di scena: ecco le recensioni del terzo e quarto episodio di Warrior, la serie tv tratta dagli scritti di Bruce Lee in onda ogni lunedì alle 21.15 su Sky Atlantic.

Warrior, recensione del terzo episodio

L’ingranaggio messo in moto nei primi due episodi sembra già perfettamente oliato, così Warrior, la serie tv in onda in prima visione il lunedì sera su Sky Atlantic, può procedere spedita nello svolgimento della sua trama. La terza puntata si apre là dove ci si era lasciati la settimana scorsa, con Ah Sahm (il protagonista interpretato da Andrew Koji) in attesa di conoscere il proprio destino in un’aula di tribunale.

Per quanto il fuoco dell’attenzione rimanga su di lui, è però un altro personaggio a dar prova del proprio potenziale drammatico in questo episodio: stiamo parlando dell’irlandese Dylan Leary, interpretato da Dean Jagger. Diventa infatti chiaro che il veterano di guerra svolge un ruolo chiave nel malaffare di San Francisco. E soprattutto diventa lampante il suo odio nei confronti dei “nemici” cinesi, che vede come il capro espiatorio perfetto da sacrificare per i propri scopi.

Proprio Leary esprime a Big Bill i propri timori rispetto al fatto che Ah Sahm possa cavarsela, a processo. E così, l’ufficiale di polizia suo amico pensa bene di inviare tre uomini in cella per “sistemare” il problema. Peccato che, di ritorno, li trovi tutti al tappeto. Colpito, si ritrova poco dopo a parlare con il misterioso guerriero cinese e tutti e due si ritrovano d’accordo su una cosa: l’accusato non la passerà liscia.

Per fortuna di Ah Sahm, qualcuno che ancora si interessa alle sue sorti c’è. E così la sorella Mai Ling e Li Yong fanno una “visitina” ai testimoni del processo: i loro argomenti sono sufficientemente convincenti per spingerli a non testimoniare, così il giudice si ritrova costretto a scarcerarlo. La popolazione locale, ben poco cordiale nei confronti degli immigrati cinesi, non la prende bene, ma sarà lo stesso Big Bill a indicare ad Ah Sahm come uscire dal tribunale evitando la folla.

Di ritorno presso il quartier generale Hop Wei, Ah Sahm viene accolto con gioia dal giovane Jun. Ma il suo influente padre ha in serbo un bentornato di altra guisa. Mentre il ruolo di Ma Ling nella guerra fra bande si fa sempre più delicato, Ah Sahm riesce a incontrare Penelope, che scopre così il suo nome, e da subito è chiaro che fra i due c’è una certa intesa.

Questo terzo episodio consolida quanto costruito finora, intrecciando in maniera sempre più profonda le relazioni fra i personaggi principali, i cui ruoli nel grande gioco complessivo si delineano in maniera sempre più chiara (nonostante alcuni personaggi, Big Bill in primis, presentino numerose zone d’ombra).


Warrior, recensione del quarto episodio

Dopo tre episodi con un ritmo a tratti frenetico, nella quarta puntata Warrior si concede il lusso di rallentare un po’ e di prendersi il suo tempo per approfondire i rapporti fra i vari personaggi. Cosa che, peraltro, fanno i personaggi stessi, a partire da Ah Sahm, che, reduce da una sessione di bagordi con il giovane Jun, nonostante tutti i pericoli connessi si reca a far visita alla bella Penelope.

Ben presto i due si baciano e, come si suol dire, da cosa nasce cosa. Subito dopo i due si confidano: Ah Sahm racconta di sua sorella, mentre Penelope rivela di aver sposato il sindaco non per passione, ma solo per salvare l’attività di suo padre.

Mentre fra i locali monta l’odio per i cinesi, la polizia dà il via a una serie di retate nelle oppierie e nei bordelli. Ah Toy riesce a salvarsi solo dopo aver “preso accordi” con Big Bill, reduce questi da una perdita al gioco d’azzardo e da un sonoro pestaggio a inizio episodio.

Chi però si dà più da fare in questa quarta puntata, è senza dubbio la machiavellica Mai Ling (interpretata dalla bravissima Dianne Doan), che prima convince Chao a organizzare un incontro con gli uomini della gang rivale Fung Hai e poi avvelena i convenuti. Sul finale, intima al fratello di non intralciare i suoi affari e cerca di convincerlo a tornare in Cina, ma invano, perché questi è intenzionato a riparare ai suoi errori passati, quando non aveva fatto abbastanza per aiutarla.

Man mano che si procede con gli episodi di Warrior, i personaggi della serie acquistano sempre più spessore, con comprimari come Mai Ling, Penelope, Dylan Leary, Ah Toy, Big Bill e Jun che risultano promettenti tanto quanto il protagonista Ah Sahm. Questo significa ovviamente che i futuri intrecci e possibilità dello show si moltiplicano, il che è peraltro confermato dal fatto che una seconda stagione è già in fase avanzata di lavorazione. Un motivo in più per continuare a seguire la serie in onda su Sky Atlantic.

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