Tin Star stagione 2: la recensione del terzo episodio

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Linda Avolio

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Entra finalmente in scena l'attore irlandese John Lynch, che interpreta Johan Nickel, il Pastore della comunità degli Ammoniti, un uomo buono e timorato di Dio ma con un segreto degno di un vero peccatore DOC. Sempre apprezzabili le performance di Roth, O'Reilly, Lawrie e Hendricks, ormai completamente a loro agio nei panni dei rispettivi personaggi: leggi la recensione del terzo episodio di Tin Star 2. 

Tin Star 2: cos'è successo nel terzo episodio?

Dogana tra Canada e Stati Uniti. Il pick-up del Pastore Johan Nickel si appresta a varcare il confine, ma, quando sente che l’uomo è di ritorno dal Messico (è originario di Chihuahua), una zelante agente decide di fare un controllo. Better safe than sorry, dicono gli anglofoni. Nel retro trova solo due piñata (due “pentolacce”) e alcune cianfrusaglie. Intanto Johan, che prima di scendere dalla vettura aveva uno sguardo tra il pensieroso e il preoccupato, passa “di nascosto” una banconota da 100 dollari a una bambina ferma al posto di blocco insieme alla sua famiglia, molto probabilmente una bambina immigrata.

L’introduzione del Pastore mette subito in chiaro due cose: che si tratta di un uomo buono, che prova concretamente a fare del bene e ad aiutare gli altri, e che si tratta di un uomo che però nasconde qualcosa. E quel qualcosa sono 15 chili di droga, impacchettati e posizionati dentro la carrozzeria della sua macchina. Ma facciamo un passo indietro.

Denise, nuovo Capo della Polizia di Little Big Bear, è intenzionata a scoprire che fine ha fatto Jaclyn. In realtà la donna è solo l’ultima di una lunga lista di donne native scomparse nel nulla, ma c’è qualcosa che rende la sua sparizione particolarmente sospetta. I suoi pensieri sono interrotti da Jim, che si trova dietro le sbarre, per la gioia del petulante Nick. Anche Angela è in commissariato, ma, quando Denise le chiede se non sia il caso di intervenire ufficialmente per riportare a casa Anna, dice di non volere causare un altro trauma a sua figlia portandola via da Prairie Field con la forza.

Jim, però, è di tutt’altro parere. Dopo aver convinto Denise a lasciarlo uscire con la promessa di frequentare gli incontri degli Alcolisti Anonimi, e dopo essere fuggito dall’uscita di sicurezza durante il suo primo e unico incontro, si reca subito presso la comunità degli Ammoniti.

Intanto, Johan Nickel è finalmente arrivato a casa. Dopo aver salutato i figli e la moglie, con la quale sembra avere un’intesa veramente invidiabile, viene a sapere di Anna. E diciamo che la sua prima reazione non è proprio entusiasmo allo stato puro. Rosa, però, è molto chiara: se Anna verrà mandata via, lei la seguirà. Durante il pranzo, il piccolo Thomas, il figlio dei Nickel - che, a quanto pare, preferisce giocare sotto il tavolo anziché stare seduto a mangiare - è attratto dal braccialetto di Anna. Lei glielo regala. Qualcuno bussa alla porta: è il Signor Quiring, il capo-colonia, che, dopo aver salutato Johan, mette subito in chiaro che il Pastore è la guida spirituale della comunità, e che dunque è bene che non si assenti per molto tempo. Johan risponde a tono, ma evita il conflitto.

Il pozzo sulla proprietà di Elizabeth è bloccato, così lei e Angela si preparano ad andare a un altro lì vicino per fare rifornimento. Improvvisamente, però, arriva Jim. Il suo soggiorno in commissariato è stato più breve del previsto. Jim a quanto pare non ricorda veramente cos’è successo, ma per lui le cose o sono bianche o sono nere: lui avrà anche ucciso Whitey, ma Whitey ha ucciso il povero Pete, dunque i piatti della bilancia ora sono in equilibrio. Alla richiesta di portare Anna a casa, Angela sbotta: loro una casa non ce l’hanno più. E, di sicuro, non sono più una famiglia.

Dunque, Anna "ufficialmente" è una cugina di Johan da parte di sua madre. Dopo una sequenza di montaggio che ci mostra la bucolica vita della comunità e la vestizione della ragazza secondo i dettami della colonia, ecco arrivare Jim. Armato di pistola e di foto della figlia, fa il giro del villaggio fermando chiunque gli capiti a tiro. Riesce ad arrivare fino a Sarah, ma lei si rifiuta di parlare. Quando Rosa lo vede, corre subito dall’amica per avvisarla e, soprattutto, per nasconderla.

Tornato al villaggio, Johan vede il pick-up di Jim. Si tratta di un pick-up della polizia: panico. E’ evidente che il Pastore ha paura che Jim, che lui crede essere un poliziotto, possa scoprire il suo segreto. E la sua paura è più che fondata. Dopo aver perquisito la sua casa senza aver trovato traccia della figlia, Jim lo saluta dicendogli “Non so che cazzo combini qui, ma puzza da fare schifo. Faccio il poliziotto da trent’anni, la riconosco la puzza. Resto nei paraggi!”

E infatti così Jim fa. Dopo essersi appropriato di una roulotte apparentemente abbandonata - ma in realtà occupata da Danny, che viene mandato via con alcuni spiccioli e con i guanti precedentemente rubati a Nick -, Jim si apposta su un’altura vicino alla colonia. Il Pastore Nickel fa dunque bene a essere preoccupato. Dopo aver tentato inutilmente di mettersi in contatto per via telefonica con qualcuno usando un vecchio cellulare a conchiglia, di notte, con l’aiuto del buio, mette la droga in un borsone e nasconde il borsone dentro un pozzo lì vicino, un pozzo evidentemente non utilizzato. Lo stesso pozzo presso cui si recheranno Elizabeth e Angela.

Il giorno dopo, al mercato locale, Angela vede Sarah, che sta vendendo dei prodotti presso una bancarella, e le chiede di non cedere, di non farsi intimorire da suo marito. A Prairie Field, Anna, che non sa più in cosa credere, comincia ad abbracciare l’idea della fede. Chiede a Johan di battezzarla, ma lui è contrario: il battesimo è un impegno, significa dire addio alla propria vecchia vita per cominciarne una nuova, sotto la guida di Dio e di Cristo. E’ qualcosa per cui lei non è ancora pronta.

Lì vicino, il figlio minore dei Nickel ha la geniale idea di prendere a palle di neve la roulotte di Jim. Lui lo coglie sul fatto, ma si tratta pur sempre di un bambino. Un bambino che, però, indossa il braccialetto di sua figlia. Senza scrupoli, Jim usa Thomas come merce di scambio: un figlio per una figlia. Johan è ovviamente preoccupato, ma a quel punto compare Anna, che decide di parlare con suo padre se questi lascerà andare Thomas.

La conversazione che i due hanno in cucina fa accapponare la pelle. Anna gli dà del codardo, del bugiardo, del disonesto, dell’assassino, ma Jim a ogni capo d’accusa ribatte con uno sbeffeggiante “Ma sono anche tuo padre, giusto?” A un certo punto Anna non resiste e gli dà uno schiaffo. La risposta di lui, stupito ma non troppo è solo “Te l’ho detto. Sono tuo padre.”

La sera, prima di coricarsi, Johan dice alla moglie di voler ridare Anna a Jim. Sarah gli ricorda i valori in cui crede, ma lui ha troppa paura che quell'uomo così violento e senza limiti, quel poliziotto, possa scoprire il suo segreto. Dopo aver avvisato Quiring, l’intero villaggio si mette alla ricerca della ragazza. Da poco lontano, Jim vede tutto quanto. E capisce. Stanno tutti cercando sua figlia. Anche Angela, che si trova in zona insieme a Elizabeth, con la quale si è recata al pozzo – e con la quale ha trovato il borsone pieno di roba – ha capito cosa sta succedendo.

A trovare Anna, nascosta nello stesso fienile in cui solo pochi giorni prima aveva tentato di impiccarsi, è lo stesso Johan. Facendo leva sulla religione, sul credere in ciò che è giusto, sul fare ciò che è cristiano, alla fine la ragazza riesce a fare breccia nel suo cuore. In una corsa contro il tempo, ma soprattutto contro Quiring e contro Jim, il Pastore Nickel porta Anna fino al fiume. E la battezza. Ora Anna fa ufficialmente parte della comunità. Ora è veramente al sicuro.

Com’era facile immaginare, Jim non la prende molto bene. Dopo aver accolto la richiesta di Angela di lasciare in pace Anna, si reca fino a Little Big Bear. E’ diretto al pub. Il pub, però, è chiuso. La cosa, comunque non lo ferma. Una terrorizzata Randy cerca di mandarlo via, ma la pistola appoggiata sul bancone è abbastanza per convincerla a prendere la bottiglia di whisky e un bicchiere. Jack is back.

La mattina seguente, durante la messa, Johan parla di accoglienza, di accettazione, parla di come le sacre scritture siano un vero e proprio manuale di vita. Parla dell’importanza di reagire alla violenza non con altra violenza, ma porgendo l’altra guancia. Tutto molto bello. Fino a quando il pick-up di Jim/Jack non sfonda la parete d’ingresso della chiesetta in legno. Ovviamente tutti fuggono in preda al caos. Tutti tranne i Nickel e Anna. Che si trova nuovamente faccia a faccia col demonio. Con Jack. Con suo padre.

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