The Outsider, la recensione del quinto e del sesto episodio

Serie TV

Linda Avolio

Leggi la recensione del quinto e del sesto episodio di The Outsider, in onda ogni lunedì alle 21.15 su Sky Atlantic. - The Outsider, scopri tutto nello speciale sulla serie

The Outsider, episodio 5

Il quinto episodio di The Outsider si apre con il cadavere di un uomo che sul collo ha le stesse lesioni di Jack Hoskins. Poi si torna indietro di tre giorni, e vediamo qualcuno, presumibilmente l’uomo di cui sopra, sistemare l’interno di una casa disabitata e rifare un letto. La casa è quella della famiglia Hofstadter. Non è ovviamente una casualità: come scopriremo nella parte finale dell’episodio, quell’uomo era un amico di Heath. Ed è stato lui a “consegnare” il povero infermiere nelle grinfie di El Cuco (o El Coco). E’ per questo motivo che ha deciso di togliersi la vita fingendo un rapimento e facendosi sparare addosso dalle forze speciali? Probabile: troppo dolore, vissuto sulla propria pelle e causato a delle persone care.

Anche Jack si trova in una situazione simile: questa entità che lo tormenta vuole qualcosa da lui…e ormai noi spettatori possiamo ben immaginare cosa. Però El Cuco – rinominato in questo episodio tear-drinker, bevitore di lacrime, di tutte le lacrime disponibili – non sembra contento delle offerte del suo schiavo, motivo per cui lo punisce: vuole altro…vuole carne umana… Soprattutto, vuole essere lasciato in pace, motivo per cui si palesa prima nella sala d’attesa sul posto di lavoro di Jeannie, e poi direttamente a casa Anderson, peraltro col solito messaggio di morte: basta indagini, altrimenti perirete entrambi. Jeannie non ricorda molto, pensa di aver fatto un brutto sogno, proprio come la piccola Jessa, ma è inquieta. Ovviamente Ralph non prende sul serio la sua preoccupazione: i suoi occhi sono ancora chiusi, e pare non abbiano intenzione di aprirsi, quantomeno per adesso.

Intanto, accompagnata dalla barista del suo hotel, Holly decide di fare un macabro tour delle location di Dayton collegate al caso Hofstadter. Si parte dalla casa di famiglia, casa marchiata con un chiarissimo “Child Killer”, cioè assassino di bambini. Impossibile non notare quel letto rifatto da poco: qualcuno di vicino a Heath è stato qui. Poi c’è l’immancabile tappa al cimitero con tanto di foto: prima la tomba delle sorelle Williams, stranamente vicina a un luogo che sembra una sorta di discarica abbandonata, e poi, in un altro cimitero, quella di Heath, anche lei stranamente vicina a un luogo di degrado.

Ma c’è qualcos’altro, o meglio, qualcun altro di interessante. Presso la tomba del presunto killer delle sorelle Williams, infatti, c’è un uomo: l’amico di Heath che ha rifatto il suo letto e che ha le lesioni sul collo. “Li ha fregati per bene…e ha fregato per bene anche me…” dice l’uomo a Holly, che si è avvicinata e ha attaccato bottone con una scusa, ed è evidente che si sta riferendo alla malvagia entità che lui stesso ha servito fino a poco tempo fa.

Mentre Ralph si mette al lavoro e cerca dei collegamenti tra i casi segnalati da Holly e il caso Peterson/Maitland, Claude Bolton è pervaso da un senso di inquietudine... Intanto Jeannie, decisamente sconvolta da quanto successo, prova a disegnare il volto dello sgradito ospite della notte precedente. E il risultato è alquanto simile al disegno del ragazzino che aveva rubato il furgone in cui è avvenuto l’omicidio di Frankie.

Su richiesta (ma sarebbe meglio dire ordine!) di Holly, Anderson si reca presso la tomba di Terry per fare alcune foto, ma non ci sono aree abbandonate. In compenso, non molto distante da lì c’è il fienile in cui sono stati ritrovati gli abiti del presunto assassino. Sarà un caso? Ovviamente no: secondo Holly, quei luoghi servono a El Cuco per potersi nascondere e assaporare il dolore dei parenti dei morti.

E non è un caso neanche la veemente reazione di Jack prima alle domande di Ralph, che vuole sapere cosa ha visto coi suoi occhi in quel fienile, e poi alla richiesta di Tamika di tenere in braccio il figlioletto appena nato. Jack sa bene di essere stato toccato da qualcosa di terribile, e sa bene di esserne ormai schiavo. E’ per questo motivo che offre a Ralph le sue scuse e il suo aiuto: per stargli più vicino e cercare di mandare all’aria le indagini.

Dopo una sessione di brainstorming e una notte d’amore con Andy, Holly si mette in macchina in direzione Cherokee City, ma la sua auto ha un problema al motore. Intanto Ralph si addormenta nella stanza di suo figlio e lo sogna, o quantomeno è ciò che pensa. Quel piccolo pezzo del suo cuore gli dice che è arrivato il momento di “lasciarlo andare.” Ma Ralph non può. Anche Tamika ha avuto un sogno, o meglio, un incubo: un individuo col cappuccio chino sulla culla di suo figlio. Non è dunque buttata lì in maniera casuale la conversazione che Anderson e Yunis hanno avuto poco prima: i sogni sono veramente dei messaggi? Così parrebbe.

Veramente degne di nota in questo episodio le interpretazioni di Mendelsohn e Winningham: Ralph e Jeannie sono due persone devastate dal dolore che, però, hanno deciso, consciamente o inconsciamente, di affrontarlo con modalità assai diverse, motivo per cui aiutarsi e sostenersi a vicenda è ancora più difficile per i coniugi Anderson. Ralph, scopriamo, si era lanciato nell’alcol dopo la morte del figlio, mentre Jeannie si era rinchiusa in sé stessa. Veramente due attori di un certo spessore, a dispetto della loro non proprio gigantesca notorietà.

Una boccata di tenerezza le scene relative a Holly e Andy, mentre quelle relative a El Cuco che prima va a visitare Jeannie e poi si palesa nell’incubo di Tamika, sono veramente da sudore freddo. Complimenti a Richard Price per la sceneggiatura e a Igor Martinovic per la regia. Giunto al quinto episodio, The Outsider si prepara alla seconda parte: quella della caccia al Male.

The Outsider, le foto del quinto e del sesto episodio

The Outsider, episodio 6

Tutti i nodi prima o poi vengono al pettine, e il sesto episodio di The Outsider è l’episodio della svolta. Nel senso che ormai sembra evidente un po’ a tutti che c’è qualcosa che va ben al di là del razionale in quanto successo finora, ma anche nel senso che El Cuco, o come diavolo si chiama questa malvagia entità, sta dando la caccia ai suoi cacciatori. Ma andiamo con ordine.

Mentre Holly, in viaggio su un autobus dopo la dipartita della sua stilosissima auto, viene attaccata da El Cuco – che si manifesta con le sembianze di Tracey Powell, l’uomo morto nel precedente episodio e che è chiaramente intenzionato a impedirle di raggiungere i suoi alleati in quella che ormai a tutti gli effetti è diventata una guerra –, Ralph e Jeannie hanno un’accesa discussione. Il motivo: lei ha trovato il disegno di Merlin, il giovane ladro del furgone, e il fatto che sia molto simile al suo ovviamente la sta mandando in panico. Comprensibilmente, verrebbe da dire. Lui, invece, è impassibile: non ha intenzione di credere a certe suggestioni, non è così che lavora un poliziotto serio.

Mrs. Anderson, però, ha la sensazione che quella sia la strada giusta, motivo per cui, col permesso di Glory, chiede a Jessa di disegnare l’uomo visto nella sua stanza. Che, senza nessuna sorpresa, assomiglia a quello dei disegni visti in precedenza. Intanto, Jack, su ordine di Ralph, è andato a recuperare Holly. Sì, proprio lui. Adesso che sta collaborando con l’entità, le sue ferite sono quasi sparite. Sembra particolarmente curioso e particolarmente disposto a credere all’investigatrice, e noi spettatori sappiamo bene perché. El Cuco, però, non vuole che Holly raggiunga gli altri, e sul muro del bagno della tavola calda dove si trova Jack compare un ordine di sangue, lo stesso che poi comparirà anche sulle sue mani: “Kill her”, uccidila.

Holly, però, viene regolarmente portata nell’ufficio di Howard Salomon, e la riunione ha inizio. Secondo lei, gli omicidi sono tutti collegati, ma ci sono altre vittime: i presunti assassini a cui è stata rubata l’identità (e la vita, in alcuni casi). L’entità in questione sembra seguire uno schema temporale preciso: ogni tot ha bisogno di cambiare “ospite”, e ogni tot uccide. Yunis e Alec sono moderatamente aperti a questa spiegazione decisamente surreale, Howard e Ralph sono scettici, Jack sembra molto interessato, Jeannie ci crede senza avere dubbi, mentre Glory…beh, Glory è a dir poco furiosa.

Se questo è il piano messo in atto per scagionare Terry, allora è sicuro che Terry non verrà mai scagionato. Ma c’è anche un’ipotesi ancora più inquietante per lei: e se suo marito avesse effettivamente ucciso Frankie Peterson? Per il personaggio di Julianne Nicholson, sempre ottima, questa presa di coscienza è a dir poco devastante. Ma Ralph, Holly e gli altri sembrano essere stranamente sicuri dell’innocenza di Maitland, dunque bisogna continuare a indagare. Intanto Hoskins viene nuovamente “sollecitato” da El Cuco a far fuori Holly, che viene invitata da Jeannie a soggiornare a casa Anderson.

Ed è proprio lì che la nostra investigatrice dell’ignoto vede per la prima volta i disegni dell’uomo con la faccia che si scioglie: sono gli step della trasformazione dell’entità! In un periodo che va dai 24 ai 27 giorni, El Cuco riesce a trasformarsi nella persona designata, e poi, a delitto commesso, pian piano il suo travestimento inizia a cedere. E il ciclo ricomincia. Dunque cos’è quella sostanza trovata sui vestiti nel fienile? E’ sempre Holly, dopo il racconto dell’incubo di Jeannie, ad avere l’illuminazione: sono i resti di El Cuco, che si sta lentamente disfacendo. E sulla sedia di casa Anderson dove l’entità si è seduta ci sono altre tracce. Dunque non era un sogno.

Ben consapevole che il cerchio si sta stringendo attorno a lui, El Cuco fa una visita decisamente poco piacevole a Jack per convincerlo a togliere di mezzo Holly. Gli si manifesta nelle forme della madre defunta, ed è chiaro che Hoskins ha delle ferite emotive di una certa profondità. Anche lui, in fondo, è una vittima: è stato scelto per la sua sofferenza, per il dolore che si porta dentro. E per la sua solitudine. El Cuco lo fa volare da una parte all’altra del suo appartamento, lo prende a pugni, a calci, gli disfa la faccia. Disperato, e nuovamente col retro del collo pieno di bolle, Jack si convince: passerà all’azione.

Con la scusa di accompagnare Holly al fienile, per farle vedere di persona il luogo, la porta lontano dai suoi alleati. Ma lei, che sa bene con chi ha a che fare, si accorge della ferita sul collo: la stessa ferita che aveva Powell… Non è un buon segno… Intanto Yunis, che è rimasto impressionato dalla teoria esposta da Holly, tiene d’occhio Bolton, sempre più nervoso e confuso. El Cuco sarà anche un’entità sovrannaturale, ma è pur sempre un killer. Un serial killer. Ed è praticamente certo che stia preparando le sue prossime mosse.

Tornano a scontrarsi violentemente in questo episodio la profonda razionalità di Ralph, che ancora non vuole cedere e aprire gli occhi, e la profonda spiritualità, nel senso più esteso del termine, di Holly, che sa bene che al mondo c’è molto di più di quello che la scienza e la logica possono spiegare. A lui, ma anche a tutte le altre persone coinvolte, il personaggio di Erivo sta chiedendo quasi l’impossibile, un vero e proprio atto di fede, e se qualcuno è disposto a darle una chance (Alec, Yunis e Jeannie), qualcun altro proprio non può permettersi questo lusso (Glory, ma anche Howard).

Nonostante The Outsider sia una commistione di horror e procedurale, non è il soprannaturale a farla da padrone, bensì i rapporti tra i personaggi. La determinazione di Holly, lo scetticismo e la frustrazione di Ralph, il furore e la disperazione di Glory: è questo il valore aggiunto, e El Cuco deve prenderne atto. Sarà anche interessante, ma mai quanto gli umanissimi e imperfetti protagonisti di questa disgraziata vicenda. Ovviamente non mancano i momenti di tensione, gli attimi in cui, da spettatori, ci si aggrappa letteralmente al cuscino del divano, al bracciolo della poltrona o al telecomando, ma sono sicuramente più numerosi i momenti in cui si vorrebbe offrire un abbraccio ai personaggi principali, quasi tutti immersi nel dolore e nella perdita. La seconda parte di The Outsider, quella della caccia al mostro, parte col piede giusto, e per ora non possiamo fare altro che incrociare le dita per Holly.

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