The Affair 5, la recensione degli episodi 5 e 6

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Leggi la recensione del quinto e del sesto episodio della quinta e ultima stagione di The Affair, in onda su Sky Atlantic ogni martedì alle 21.15.

The Affair, stagione 5, episodio 5

Il quinto episodio della stagione finale di The Affair ci porta dentro la vita di Sierra, la giovane vicina di casa di Helen e Vik e la madre di Eddie, interpretata da Emily Browning. Se da una parte è un evidente espediente per "prendere tempo", dall'altra non possiamo non apprezzare la decisione di Sarah Treem (showrunner della serie) di andare a esplorare un po' più a fondo un personaggio sicuramente secondario ma potenzialmente interessante che permette di portare in scena tematiche magari non proprio in linea col punto in cui si trova ora la serie, ma comunque degne di nota. Per esempio, le difficoltà che si trova ad affrontare una giovane madre single, ma anche le difficoltà che si trova ad affrontare un'aspirante attrice. E, ovviamente, la depressione post partum.

Vediamo infatti Sierra barcamenarsi tra un eternamente piangente e strillante Eddie e un'audizione che, inaspettatamente, va a buon fine. La scena mostrata nel provino, tratta da Madame Bovary, è una riflessione metanarrativa: parla infatti di una donna che allontana, anche fisicamente, una bambina. Sierra abbraccia questa ambivalenza nei confronti della maternità - quella agita nei confronti di suo figlio e quella subita in quanto figlia - e ottiene la parte. Della serie: bisogna sempre mettere un po' di sé stessi nel proprio lavoro.

Facciamo poi la conoscenza della madre della ragazza, Adeline (una sempre in formissima Jennifer Jason Leigh), la classica figura materna che farebbe crescere disturbata qualsiasi figlia, figuriamoci Sierra, che non è proprio l'emblema della caparbietà e della sicurezza in sé stessi. Come Margaret, anche Adeline è un archetipo di "madre matrona", abituata a considerare la figlia un'estensione, peraltro venuta neanche troppo bene, di sé. Sì, The Affair non ha una grande opinione delle madri!!

Sul "momento di pazzia" di Sierra non c'è molto da aggiungere, è evidente che si tratta del proverbiale traboccamento del vaso, e il successivo incidente in auto (incidente che, per fortuna, non ha risvolti tragici) è la trasposizione concreta del modo di dire "toccare il fondo."

Cambiamo poi punto di vista e adottiamo quello di Helen. A parte qualche scena già vista nel segmento dedicato a Sierra, il personaggio di Maura Tierney ci viene mostrato in rapporto a quello di Claes Bang, cioè Sasha Mann, ma anche in rapporto a sé stessa e a Noah. Quest'ultimo, in parole povere, le dice chiaramente di essere ancora innamorato di lei. Helen, però, rifiuta con fermezza questo amore, non sa che farsene, e la sola idea di riaverlo la terrorizza...ma sarà veramente così? Certo, Noah non è perfetto...ma neanche Sasha.

Come spesso accade nelle relazioni romantiche, dopo un primo periodo idilliaco si iniziano a vedere lati del carattere dell'altra persona che fanno crollare il mito della perfezione che ci si era fatti fino a quel momento. Sasha, dunque, sarà anche un gentleman sotto molti aspetti, ma non è di certo "senza peccato." La scena in cui urla in faccia alla sua (circa) figliastra fa venire fuori un lato di lui finora mai emerso. E' evidente che anche Mr. Mann, essendo umano, ha dei punti deboli o delle ferite emotive che lo spingono a reagire in un certo modo, e questo possiamo accettarlo, ma non possiamo accettare, quantomeno non senza qualche perplessità, il suo voltafaccia al marito di Carolina, la nuova amica di Helen, un regista bisognoso di un successo. La calcolatissima ed evidentemente fredda decisione di Sasha di dare la priorità al terzo film della saga di The Maze gli fa perdere parecchi punti nella classica dell'uomo perfetto, trasformandolo pian piano in un comune mortale.

Il capitolo Pryia è l'ultimo atto di una storyline ormai conclusa, quella relativa a Vik e alla sua eredità, cioè suo figlio. Il fermo NO di Helen, che non fingerà di essere la madre del bimbo solo per mantenere le apparenze con lo zio del suo defunto compagno di vita, può apparire crudele ed egoista, ma è anche assolutamente comprensibile. Quanto vissuto con Noah, il suo tradimento, il suo abbandono, ha profondamente cambiato il personaggio di Maura Tierney, che nel corso degli anni, anche se magari senza volerlo, si è indurito.

Chiudiamo con un paio di note, tra cui il decisamente inaspettato ritorno in scena di Eden, l'addetta stampa di Noah durante il tour per la promozione di Descent. Perché proprio ora? E perché Eden addirittura si complimenta con Helen per essersi liberata di Solloway? Riguardo la timeline, Sierra a un certo punto dice che Eddie ha quattro mesi e una settimana, dunque Vik è morto oggettivamente da pochissimo.

 

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The Affair, stagione 5, episodio 6

Il sesto episodio dell'ultima stagione di The Affair è interamente dedicato al personaggio di Anna Paquin, cioè "grown-up Joanie", Joanie adulta. Che si trova a Montauk per lavoro (nel 2053) e che, finalmente, comincia a scoprire la verità sulla morte della madre. Grazie all'entrata in scena del personaggio di EJ - un bizzarro ma empatico ricercatore esperto di epigenetica, la scienza che studia il modo in cui, a livello genetico, vengono ereditati i traumi - ripercorriamo un po' la storia recente della famiglia Lockhart, e sempre grazie a lui Joanie comincia quantomeno a mettere in dubbio la storia del suicidio di Alison.

Scopriamo inoltre, anche se solo attraverso il racconto di EJ e qualche precisazione di Joanie, che Cole, dopo la decisione della figlia di andare al college, è tornato a Montauk, in un posto familiare ma ormai molto diverso a causa dei cambiamenti climatici. Sparito il turismo, prima quello ricco, poi quello "comune", Montauk è tornata a essere un paesino di pescatori, e Cole, ormai solo e anziano, ha passato qui gli ultimi anni della sua vita. Ma come mai EJ è così affascinato dai Lockhart? Perché secondo lui "l'intera famiglia è immersa nella tragedia." E come dargli torto, visto quanto successo dalla prima stagione a oggi!!

Una nota interessante, in collegamento a Cole e al concetto che Joanie ha di famiglia, è il fatto che in questo episodio sia presente Luisa, che viene chiamata "mamma" dal personaggio di Anna Paquin, cosa che la dice lunga sia sull'importanza che la donna, nonostante il divorzio, ha avuto nella vita di quella bambina non biologicamente sua ma amata con tutta sé stessa, sia su quanto Joanie rigetti l'idea che Alison sia stata sua madre.

Il fatto che Joanie decida di dire al marito di essere andata a letto con altri uomini è il segno tangibile del fatto che Joanie ha raggiunto il limite: ormai è completamente allo sbaraglio. Finora ha distrutto, ora è tempo di ricostruire, ma per farlo c'è bisogno di sapere la verità, perché, per quanto possa sembrare banale, solo la verità rende veramente liberi, e nel suo caso ciò non potrebbe essere più vero di così. Solo facendo pace col passato potrà, forse, riappropriarsi di sé stessa e del presente.

Lo sarebbe per chiunque, ma per una persona come lei - terrorizzata dall'idea di essere come sua madre (quella biologica ovviamente) ma anche consapevole del fatto di non poterci fare niente - scoprire di non essere stata volontariamente abbandonata è un vero e proprio shock, un terremoto emotivo. Quando infine EJ "tira fuori dal cilindro" il nome di Benjamin Cruz, sappiamo benissimo quale sarà la prossima mossa del personaggio di Anna Paquin: rendere giustizia a Alison...e a sé stessa.

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