His Dark Materials, la recensione del settimo episodio della serie tv

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Linda Avolio

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Il settimo e penultimo episodio riprende da dove era finito il sesto: dalla caduta di Lyra dalla mongolfiera di Scoresby. Niente paura: la nostra giovane protagonista è un po’ ammaccata, ma è sopravvissuta. Si ritrova però nelle segrete del palazzo di Re Iofur. Dopo aver scoperto che suo padre non si trova più lì tenta il tutto e per tutto, e, un po’ grazie alla sua astuzia, un po’ grazie all’aletiometro, riesce a ingannare il sovrano degli orsi di Svalbard facendogli credere di essere lei stessa un daimon proveniente dagli esperimenti condotti a Bolvangar e a guadagnare tempo prezioso. Sì, perché in suo aiuto sta arrivando a gran fretta Iorek Byrnison.

Il principe caduto in disgrazia si scontra con il sovrano frustrato e parricida in una lotta che è veramente all’ultimo sangue. Sebbene ci si arrivi un po’ in fretta, la sequenza del corpo a corpo tra Iorek e Iofur è veramente impressionante per il livello di violenza messo in scena. Ma d’altronde stiamo parlando di una lotta tra orsi polari, non di un balletto!

Grazie alla sua capacità di cavarsela usando solo le parole, Lyra viene rinominata dal nuovo sovrano Lyra “Silvertongue”, cioè Lyra “Linguargentina,” nome che, nell’episodio finale rivendicherà come suo proprio per distinguersi da un padre che non l’ha mai voluta.

Sempre bravissima Dafne Keen, che riesce ad avere chimica anche con un orso ricreato in CGI, ma a rubarle la scena in questo episodio è, senza tante sorprese, Ruth Wilson, che oltre a essere un’attrice con tutte le lettere maiuscole ha anche avuto la fortuna di ritrovarsi a interpretare un personaggio tanto facile da odiare quanto affascinante. Quando la vediamo urlare come una bestia ferita e furente (un urlo veramente “animale”), quando la vediamo mettere le mani al collo alla povera infermiera lobotomizzata, e infine quando la vediamo trattare con Padre McPhail, non abbiamo dubbi: Marisa Coulter è una delle villain più interessanti degli ultimi anni, e con un’attrice come Wilson non c’è da stupirsi che, in fase di adattamento, si sia deciso di dare meno spazio al suo daimon e molto di più a lei. A guidarla è uno spirito di sopravvivenza che non si ferma a guardare in faccia nessuno, e non c’è niente di più pericoloso al mondo di una persona che ormai è completamente senza scrupoli.

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Anche Scoresby, come Lyra, Roger e Iorek, è sopravvissuto. L’aeronauta texano incontra un’altra volta Serafina Pekkala, che gli porta buone notizie e che lo avvisa: il destino della ragazzina ora è nelle mani qualcun altro, ma il suo compito non è ancora finito, perché “la grande guerra sta arrivando.” Non rivedremo più Lee in questa stagione, ma di sicuro lo rivedremo nella prossima, dunque per ora salutiamo Lin-Manuel Miranda.

Capitolo Boreal e famiglia Parry. L’inquietante Lord vuole mettere le mani sulle lettere inviate da John alla moglie, così prova a circuire la donna facendole credere di essere un membro dell’intelligence britannica e dicendole che sa benissimo che suo marito è ancora vivo. Lei ha degli evidenti disturbi, ma non è una stupida, infatti lo caccia via. Poi, ancora scossa, va dal figlio e gli dice chiaramente che secondo lei suo padre era invischiato in qualcosa di molto importante ma anche di molto pericoloso. Dopo aver lasciato la madre al sicuro dal suo professore di educazione fisica, Will, colpito dalla notizia-bomba appena ricevuta – quel padre che credeva morto è invece ancora vivo, ma che fine ha fatto? – va a recuperare le famigerate lettere…e, senza volerlo, causa la morte di Thomas. Sconvolto, si dà alla macchia.

E arriviamo dunque alla parte finale di questo penultimo episodio, all’arrivo di Lyra e Roger presso la stazione scientifica dove si trova Lord Asriel. La scena in cui il personaggio di McAvoy vede la figlia e, disperato, urla “I did not send for you! I did not send for you!!” (“non ho chiesto che mi venissi mandata tu!!”) ci fa chiaramente intendere che Asriel non molto tempo prima deve aver chiesto a Iofur che gli fosse mandato un bambino…ma per quale motivo? Da come guarda Roger intuiamo che non si tratta di qualcosa di buono…e nell’ultimo episodio scopriremo che è proprio così…

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