Queste oscure materie, la recensione del quinto episodio della serie tv

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Linda Avolio

Leggi la recensione del quinto episodio di His Dark Materials - Queste oscure materie, in onda ogni mercoledì sera alle 21.15 su Sky Atlantic. - Ruth Wilson, le foto più belle della protagonista di His Dark Materials

Queste oscure materie, episodio 5: la recensione

Dopo una prima parte tutto sommato preparatoria (l’addio di Lyra al Jordan College e la sua fuga al Nord con i Gyziani), arrivata al quinto episodio della sua prima stagione His Dark Materials finalmente fa un salto in avanti, un salto che lascia intendere due cose: che lo scontro con gli “Ingoiatori” è dietro l’angolo, ma anche che, con l’introduzione dei personaggi di Elaine e Will Parry, il focus sta ampliarsi. Ma andiamo con ordine.

La linea narrativa di Lyra in questo episodio è tutto sommato molto lineare: mentre è in viaggio verso la stazione scientifica di Bolvangar – il luogo dove vengono tenuti i bambini rapiti, cavie di un terribile esperimento che li cambierà per sempre e che potrebbe cambiare per sempre le sorti del genere umano, quantomeno in quel determinato mondo –, l’aletiometro l’avvisa che in un villaggio di pescatori non molto distante c’è un fantasma che l’attende. E qui c’è bisogno di una piccola spiegazione: nella serie non è chiaro, quantomeno per adesso, ma nei libri viene lasciato chiaramente intendere che, in certe occasioni, l’aletiometro si dimostra quasi in possesso di una volontà propria, motivo per cui suggerisce al suo possessore risposte e informazioni diverse da quelle cercate.

La nostra protagonista si mette dunque in viaggio insieme a Iorek Byrnison. Durante una pausa, l’orso corazzato le racconta la sua storia: era un principe e un guerriero di alto rango, ma poi, un giorno, uccise un altro orso, motivo per cui venne cacciato e cadde in disgrazia. In realtà tutto parte dal fatto che Lord Asriel è prigioniero del re degli orsi di Svalbard, Iofur Raknison, che è in combutta con il Magisterium. Ma che, scopriamo, sta permettendo allo scienziato di andare avanti con i suoi esperimenti...

Ad ogni modo, Iorek e Lyra raggiungono il villaggio di pescatori, e lo trovano effettivamente abbandonato. In un capanno indicatole dall’aletiometro, Lyra fa una scoperta terrificante: Billy Costa, in fin di vita e senza il suo daimon. La corsa all’accampamento dei Gyziani è una corsa contro il tempo, ma alla fine il piccolo Billy muore tra le braccia della madre, ovviamente disperata. Per quale motivo gli Ingoiatori gli hanno fatto una cosa così crudele? Separare un essere umano dal proprio daimon significa togliergli per sempre una parte preziosa, la parte più preziosa: la propria anima. Senza i nostri sogni, i nostri desideri, le nostre speranze, senza ciò che ci rende unici al mondo, non siamo altro che gusci vuoti. Gusci vuoti assolutamente controllabili e plasmabili…

Nella parte finale dell’episodio, Lyra viene rapita da un manipolo di Tartari al servizio del Magisterium e viene portata a Bolvangar. Lì un’inquietante dottoressa le chiede come si chiami. Lei risponde Lizzie, e poi, su ordine di un’assistente/infermiera dallo sguardo vuoto, si spoglia dei suoi vestiti per indossare…una tuta imbottita uguale a quella di Billy Costa!

Restando al Nord, segnaliamo anche l’incontro, decisamente pieno di emozione e di malinconia, tra Farder Coram e la strega Serafina Pekkala, che finalmente si palesa. I due ex amanti ricordano i tempi passati, e piangono per il triste destino del figlio, morto di malattia ancora giovanissimo. Lui le chiede aiuto, ma lei gli risponde che non interverrà personalmente. In compenso, permetterà al suo daimon, Kaisa, di rimanere con loro e di essere la loro guida. Ma c’è di più. Serafina conferma che Lord Asriel ha ragione riguardo l’esistenza di universi multipli, e che le streghe, ovviamente, sono sempre state a conoscenza di ciò.

Veniamo infine alla storyline relativa a Lord Boreal, che si ritrova a spiare Elaine e Will Parry, la moglie e il figlio di John Parry, AKA Stanislaus Grumman. Di nuovo, un piccolo inciso. Se questa parte della narrazione vi sembra un po' intricata, non preoccupatevi. I lettori della saga di Pullman sanno benissimo cosa e chi sta cercando Lord Boreal, e sanno benissimo chi è Grumman/Parry, dunque sanno anche cosa aspettarsi da questa linea narrativa, che nella serie sia stata introdotta molto prima del previsto. Esatto, avete letto bene: ne La bussola d'oro tutta la parte relativa alla doppia identità di Stanislaus Grumman/John Parry, alle sue ricerche e ai suoi viaggi da un mondo all'altro praticamente non compare. In fase di adattamento, però, è stato deciso di anticipare questa porzione della storia, ed è per questo motivo che la storyline di Lord Boreal per adesso sembra completamente separata da tutto il resto.

Parliamo dunque di Elaine e Will. Lei soffre chiaramente di qualche disturbo mentale, ed è stato lui a prendersi cura di lei durante dal momento della sparizione del padre. Will ci viene presentato come un ragazzino paziente e gentile, ma con un dolore e una rabbia repressa pronta a esplodere, come vediamo nella scena ambientata sul ring, durante una lezione di pugilato.

Nei libri viene suggerito che Elaine soffre di schizofrenia, mentre nella serie ciò di cui soffre sembra più un disturbo d’ansia. E come darle torto: provate voi a vivere con un marito pressoché latitante e invischiato in situazioni ad alto rischio, ma soprattutto provate voi a vivere con la consapevolezza dell’esistenza di un mondo parallelo al vostro! Ad ogni modo, Boreal approccia la donna con la scusa di essere un ex collega del marito, ma lei, in tutta risposta, gli dice che John è morto. Non gli resta che rivolgersi, di nuovo, al suo informatore, che seguendo i movimenti bancari della famiglia scopre che Parry ha mandato regolarmente soldi alla moglie e al figlio per molto tempo. Ormai il cerchio sta per chiudersi, è evidente.

La sera, durante la cena, Elaine va in panico: qualcuno è stato lì. Si precipita nella sua camera, alla ricerca una cosa ben precisa: le lettere che John le ha mandato nel corso degli anni. E, finalmente, decide di permettere a Will – questo figlio tanto simile al padre, questo figlio che, un giorno, porterà a termine l’operato del padre, che voleva “sistemare un mondo rotto” – di leggerle. Tra non molto, Lyra e Will, che sono destinati a incontrarsi, si ritroveranno a lottare insieme. Ma intanto è tempo di scoprire cosa succede dentro le mura di Bolvangar…

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