Queste oscure materie, la recensione del primo episodio della serie tv

Serie TV

Linda Avolio

Leggi la recensione del primo episodio di His Dark Materials - Queste oscure materie, in onda ogni mercoledì sera alle 21.15 su Sky Atlantic.

Queste oscure materie, episodio 1: la recensione

L'adattamento seriale della trilogia His Dark Materials - Queste oscure materie - saga letteraria fantasy di grande successo a opera dell'autore britannico Philip Pullman - è finalmente arrivato anche Italia, e la prima impressione non può essere che positiva. Ma d'altronde, quando di mezzo ci sono HBO e BBC il risultato è garantito, quantomeno a livello di ricchezza produttiva. Il mondo in cui si muovono Lyra e gli altri personaggi è infatti ricostruito in maniera fedele ai libri, con un sapiente utilizzo della CGI - la grafica computerizzata -, che ormai ha raggiunto dei livelli altissimi.

Basti guardare i daimon, le bestioline che rappresentano l'incarnazione in forma animale dell'anima degli esseri umani: sappiamo che non possono essere reali, in carne e ossa, ma la tentazione di crederci è fortissima. Certo, non si tratta di un prodotto proprio per tutti, ma di sicuro siamo di fronte a un titolo capace di incuriosire anche chi non è un grande amante delle storie fantasy specificamente rivolte a un pubblico young adult, cioè di ragazzi(ni).

Grazie a una storia potenzialmente avvincente e a un cast in gran forma - prima fra tutti la giovanissima Dafne Keen, veramente bravissima -, questo primo episodio ci porta alla scoperta del mondo della serie rivelandoci il giusto, senza cadere in inutili "spiegoni." Semmai il contrario: chi ha letto i libri sa benissimo cosa siano l'aletiometro, i daimon, la Polvere e il Magisterium, mentre chi si approccia alla storia per la prima volta rimane con qualche dubbio e con la voglia di saperne di più.

Un ordine mistico-regligioso che governa il mondo (profondo Nord escluso) in maniera totalitaria, una strana sostanza invisibile a occhio umano ma che a quanto pare è all'origine di ogni cosa che esiste, mondi e realtà parallele, animali parlanti che possono cambiare forma e che rappresentano l'anima degli esseri umani, bambini che svaniscono nel nulla, dirigibili e imbarcazioni dal vago sapore steampunk, un aggeggio dorato in grado di rivelare la verità: il regista Tom Hooper (Il discorso del Re, Les Misérable, The Danish Girl, Cats) e lo sceneggiatore Jack Thorne (Skins, Shameless, The Fades) amalgamano egregiamente tutti questi elementi, per un episodio introduttivo assolutamente convincente.

Tornando al cast: oltre alla già citata Dafne Keen, che per essere così giovane mostra una notevole professionalità e grandi doti interpretative, non si può non citare lo scozzese James McAvoy - che non ha bisogno di presentazioni, sicuramente l'avreste visto da qualche parte, visto il suo lungo curriculum! -  nel ruolo di Lord Asriel, e l'inglese Ruth Wilson - già apprezzata su Sky Atlantic nella serie The Affair, una vera e propria star in patria - nel ruolo di Marisa Coulter, due attori che sicuramente contribuiscono ad arricchire ulteriormente un prodotto già molto ambizioso e ricercato.

Queste oscure materie, l'intervista a Philip Pullman, l'autore dei libri della saga

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