La verita sul caso Harry Quebert: recensione epsiodio 1 della serie con Patrick Dempsey

Serie TV

Paolo Nizza

Dal best-seller omonimo di Joël Dicker, caso letterario da più di 800mila copie vendute in Italia, arriva su Sky Atlantic (a partire dall 20 marzo) tutti i mercoledì alle 21:15, La verità sul caso Harry Quebert. Diretta da Jean Jacque Annaud (Sette anni in Tibet, Il Nome della Rosa), la serie tv segna il ritorno sul piccolo schermo di Patrick Dempsey, l'indimenticabile protagonista di Grey's Anatomy. Leggi la recensione del primo episodio.

La verità sul caso Harry Quebert: dal romanzo alla tv

A volte, amare significa tradire. Soprattutto quando di tratta di trasportare sul piccolo schermo un caso letterario. Tradotto in 33 lingue, premiato con il Goncourt des Lycéens e il Grand Prix du Roman de l’Académie Française, La verità sul caso Harry Quebert è diventato, nel giro di pochi mesi, un best-seller internazionale. Sicché, per trasfigurare le 779 pagine vergate dall'autore svizzero Joel Dicker in una seria tv composta di 10 episodi (in onda su Sky Atlantic ogni mercoledì alle 21:15 a partite dal 20 marzo), era d'uopo snellire, modificare, cesellare, proprio per mantenere la medesima vis narrativa presente nel libro, per conservare la stessa suspense che ha catturato schidionate di lettori sparsi per tutto il globo terracqueo. E le differenze si palesano già nel primo episodio della serie. Rispetto al romanzo, in tv l'attrazione fatale e proibita fra il maturo scrittore Harry Quebert e la quindicenne Nola Kellergan si manifesta già nel corso del loro primo incontro.

Siamo nel giugno del 1975, a Sommerdale, nel Maine, lo stato di Stephen King e della tribù degli Abenaki. In camicia grigia e pantaloni arrotolati color cachi, Harry Quebert (Patrick Dempsey), con una penna e un taccuino in mano, cerca l'ispirazione seduto su un ceppo di legno davanti all'Oceano Atlantico. Improvvisamente inizia a diluviare, e davanti agli occhi dello scrittore compare una ragazza in top e gonna che balla da sola. Lei ama la pioggia. Lui, invece, no. E si capisce subito che quel temporale estivo è il contraltare di una tempesta emotiva, di una passione proibita. Un po' come "Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi" per usare le parole di Nabokov.

La ragazza (interpretata dall'attrice e modella Kristine Froseth) si chiama Nola Kellergan, e quel primo incontro sulla spiaggia, quella prima sigaretta fumata insieme, cambierà per sempre la vita dello scrittore. Con un’ellissi narrativa - nelle scene successive vediamo, infatti, Nola vestita con un abito rosso scappare nella foresta inseguita da uno sconosciuto - assistiamo all’omicidio di un’anziana signora di nome Deborah e scopriamo che Nola risulta scomparsa dal 30 agosto del 1975.

Il Maestro Harry Quebert e l’allievo Marcus Goldman

Insieme a Harry e a Nola, l’altro vertice di questo triangolo di amore, morte e mistero è Marcus Goldman (Ben Schnetzer). Possiamo identificare questo personaggio con questa massima: "Chi dice che il successo è sopravvaluto, non dice una cosa giusta." Cammina sicuro di sé lungo le strade di Manhattan, indossando un trench chiaro e un paio di occhiali scuri. Siamo nell’autunno del 2006. Marcus, a 26 anni, ha scritto il suo primo romanzo, che ha venduto più un milione di copie. Grazie al suo libro, intitolato "G come Goldstein", il giovane autore è diventato una celebrità. Non più ramen per cena, ma anatra alla pechinese cucinata da uno chef stellato. Tra modelle, schermi al plasma da 110 pollici, un contratto per altri 3 romanzi e un anticipo di un milione di dollari, Marcus ha realizzato il sogno di ogni scrittore. Solo che ora gli tocca scrivere un secondo libro. E l’ispirazione latita. A distanza di un anno dal suo successo, Goldman non ha ancora scritto una parola.

Per risvegliarsi dal suo coma creativo, il giovane decide di contattare Harry Quebert, il suo ex professore all’università, la leggenda che ha scritto "Le origini del male", un best-seller considerato uno dei capolavori della letteratura americana, insieme a "Il Nudo e il morto", "Il giovane Holden" e "Il grande Gatsby". Assistiamo quindi all’incontro fra l’allievo e il maestro, sullo sfondo dei maestosi e inquietanti paesaggi del Maine. Marcus ritrova quindi i luoghi della sua adolescenza, nello specifico il Clark’s Diner che avrà un ruolo fondamentale per l’evolversi di tutta la vicenda. Ma dietro le casettine colorate, i negozietti, tipici, le spiagge senza fine, si nasconde il male. Rimasto solo nella casa di Harry, Marcus, sulle note di Casta Diva, scopre delle polaroid datate 1975 che ritraggono Quebert e Nola in atteggiamenti affettuosi e un biglietto con queste parole “Stanza 8 alle 8. E poi andremo via per sempre. Con amore, N.”

Ovviamente Harry non gradisce questa intrusione nel suo passato da parte del suo ex studente. È una storia lunga di cui non ha voglia di parlare. Ma quando una squadra di giardinieri ritrova sepolta nel giardino della sua casa i resti di Nola insieme al manoscritto di "Le origini del Male", le ombre del passato tornano alla luce. Quebert viene arrestato per omicidio e occultamento di cadavere. Per evitare che il suo ex mentore venga condannato a morte, Goldman decide quindi di indagare su quel delitto avvenuto nel 1975. Ma il caso Harry Quebert non sarà semplice da risolvere. Perché, come diceva Eraclito, “Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi di trovare."

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