Gomorra 4, trama e recensione dell’episodio 8

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Fabrizio Basso

Si complica il progetto di Genny per costruire il suo aereoporto, perché le passate disavventure finanziarie  di Alberto Resta mettono in allarme la magistratura. Per non rischiare, il manager viene eliminato con un incidente stradale. Intanto Patrizia si sposa con Mickey e riceve in dono da Genny la piazza di Secondigliano. Leggi il racconto e la recensione dell'ottavo episodio di Gomorra 4.

(@BassoFabrizio)

Gomorra 4, episodio 8: la trama

Le idee dell'ambiziosa Tiziana conquistano Genny

Le ruspe lavorano, e spostando terra scoprono un cimitero nascosto, ossa e teschi provenienti da quarant’anni prima che bloccano le operazioni di costruzione del nuovo aeroporto, del nuovo business di Genny Savastano. Urge una riunione a tre con Savastano stesso, con Alberto Resta, il manager cui è stato affidato il progetto, e la sua assistente Tiziana Palumbo. Resta è per ricoprire tutto e proseguire, ma Genny si oppone e gli dice che se hanno ottenuto permessi e fiducia è perché hanno lavorato con trasparenza: non vuole che un domani il fatto riemerga e che si rovini tutto il buono che è stato fatto.

Squilla il telefono, Resta si allontana, deve rispondere, e Genny chiede una opinione a Tiziana, la quale conferma che non sarà possibile nascondere l’episodio e che è meglio giocare d’anticipo, anche se la magistratura aprirà comunque un fascicolo. La strategia è proprio questa, anticipare i venti di tempesta, e così Resta si presenta davanti ai giornalisti giunti sul posto dicendo che il costo di smaltimento delle ossa sarà a carico della società e non del comune e che tutti gli investimenti sul territorio sono sotto l’insegna dell’onestà. Da casa, sul piccolo schermo, seguono l’intervista Azzurra e Genny, che, riconosce, “la voce è quella di Resta, ma l’idea è di Tiziana”. E aggiunge che lavoreranno per portare la gente dalla loro parte.

Genny incontra il magistrato Ruggieri, per Resta c'è l'antiriciclaggio

E’ giorno di festa nella scuola del piccolo Pietro Savastano, e c’è la presentazione ufficiale tra Genny e Walter Ruggieri il papà di Simone, che sottolinea come il cognome Savastano sia più popolare del suo: “Chi siamo ce lo abbiamo scolpito sulla carne. Mio padre mi ha abbandonato che avevo due mesi e si è rifatto vivo che avevo vent’anni, mi ha voluto incontrare”. Per questo non voleva figli, ma poi la moglie lo ha convinto. Lui è un magistrato, Genny il figlio di un boss scomparso. Gennaro non è completamente sereno, ma con Azzurra minimizza: “Voleva solo presentarsi e mettermi un po’ di paura”. Intanto Alberto va a cena col suo amico banchiere Ferdinando, e questi gli comunica che ha l’antiriciclaggio in banca. Stanno indagando sulla società, pertanto gli consiglia di andare in procura a fare i nomi giusti. Resta candidamente replica che non c’è alcun nome da fare.

Alberto chiede aiuto a Genny per rientrare economicamente

Intanto, dove sono state trovate lo ossa c’è una processione e i fedeli si fermano a pregare davanti a quei cumuli di terra. E’ una notte tesa, non c’è tregua per Resta, che insieme a Tiziana incontra Genny in un luogo nascosto: il manager è in difficoltà, la banca vuole che rientri, il suo scoperto è di 150mila euro. Genny è teso in volto, ma non si scompone: “Domattina ti faccio avere il nome di tre società, e tu fai tre fatture di consulenza per l’importo che ti serve”. Alberto gli dice che è un amico e Savastano dice di essere “solo un imprenditore che cura i suoi interessi, se tu tieni problemi, il consorzio tiene problemi”. La scena si sposta poi a casa Savastano, durante un colazione, mentre viene fatta una bonifica per non rischiare di essere intercettati.

Patrizia sposa Mickey e Genny le regala Secondigliano

Per Patrizia, elegante e di bianco vestita, è il giorno dei fiori d’arancio. Riceve Grazia, la sorella di Mickey, che le porta in dono un anello di famiglia. La boss di Secondigliano lo guarda, ma dice che lo indosserà lei quando si sposerà. Grazia, però, assicura che mai andrà all’altare, perché non vuole catene e Patrizia le fa capire che quando avrà imparato a rispettarsi potrà trovare un uomo giusto. E poi si fa mettere, Patrizia, un bracciale, ed esce da Villa Levante. Uscendo da casa, Patrizia trova la futura suocera, che la accoglie nonostante un inizio non proprio facile. Davanti alla Chiesa, nel bellissimo paesaggio della Costiera Amalfitana, appare Genny Savastano, non atteso. Abbraccia e bacia la sposa e poi, rivolto a Don Gerlando, il papà dello sposo, gli dice: “Purtroppo non mi posso trattenere, ma se non ti dispiace e se la sposa è d’accordo all’altare la accompagno io”. E accompagnandola all’altare comunica a Patrizia il suo regalo di nozze: Secondigliano.

Alberto Resta mente a Genny e muore in un "incidente" stradale

Alberto Resta si ritrova seduto di fronte al magistrato Ruggieri ufficialmente solo per fare qualche chiacchiera, ma gli elementi che emergono sono pesanti. Le società che cita Alberto non pare abbiamo problemi, ma il magistrato è perplesso sul fatto che le consulenze siano state pagate giusto in tempo per coprire l’esposizione bancaria. La replica di Resta è che lui avanzava dei crediti, così ha chiesto fossero riscossi nel momento in cui le banche gli erano addosso. La seconda anomalia è sul perché queste società estere hanno scelto come consulente un imprenditore che senza ricorrere a capitali opachi sarebbe già fallito cento volte. Ruggieri colpisce, e va a segno.

Intanto la famiglia Savastano è al ristorante a cena e Genny comunica alla moglie Azzurra che Patrizia ha accettato il regalo. Ora bisogna che si sblocchino i cantieri, ma su questo lavora Tiziana Palumbo. Ad Alberto qualcosa non torna, teme che ci siano stranezze sui pagamenti, e chiede più rassicurazioni alla sua collaboratrice.  Lei gli risponde che è tutto in regola, eppure secondo lui qualcosa sta succedendo... Tiziana dà un appuntamento in porto, tra i silos, a Genny per comunicargli che Resta è stato convocato in procura e per rassicuralo che, per ora, ha retto all’incontro. Ma un dubbio inizia a tormentare Genny: “Reggerà anche la prossima volta?”.

Il successivo incontro è tra Genny e Resta, si trovano in una suggestiva caletta che Gennaro vorrebbe acquistare. Per il resto, di suggestivo c’è poco. Il clima è teso: “Avevo un fratello –dice Genny- e ogni tanto guardo il mare perché so che è la da qualche parte”. Alberto tace. Non confessa i suoi tormenti al suo socio. I due salgono sulla macchina di Savastano. Quando arrivano dove Resta ha posteggiato la sua vettura si salutano, e ognuno va per la sua strada. E’ l’ultima volta, però, perché qualcuno ha manomesso i freni dell’auto di Alberto e non c’è modo di fermare quella corsa folle, in discesa. La macchina sfonda il parapetto, cade per svariati metri e poi si frantuma sulla scogliera. Anche Resta esce di scena. Definitivamente.

 

Gomorra 4, episodio 8: la recensione

Tre gli elementi portanti di questa ottava puntata, il primo è il passaggio da gregaria a ruolo di primo piano di Tiziana Palumbo. L’assistente di Alberto conquista la fiducia di Genny, il quale comincia a chiederle pareri, e lei, che fiuta l’opportunità che il destino le ha messo davanti, decide di defilarsi, in maniera un po’ subdola, diciamolo, dal suo pigmalione, per avvicinarsi a Savastano. La prova che ha fatto una scelta senza ritorno è quando comunica a Gennaro che Alberto è stato convocato in procura, particolare che il manager omette al suo socio.

Proprio questo elemento ci introduce al secondo punto forte dell’ottavo episodio: la morte di Resta. Nonostante l’impegno, Genny non riesce a tagliare le sue radici. Ha perso la fiducia in Alberto, e lui lo percepisce, ma non ha l’accortezza per capire che l’omissione equivale a una condanna. Così quando avvolto da tormenti e pensieri sale in macchina per tornare alla sua quotidianità non si rende conto che qualcosa non funziona e che senza freni, lungo le strade tortuose della Costiera, non c’è scampo.

Infine Patrizia va a nozze, letteralmente. Si sposa con Michelangelo, e fin qui niente di male. Il colpo di scena lo procura, ancora una volta, Genny, il quale si presenta all'ingresso della chiesa e mentre la accompagna all’altare le rivela che il suo regalo di nozze è la piazza di Secondigliano. Ora Patrizia deve camminare da sola. Sono tre colpi di scena che aprono una infinità di nuove vie nella geografia di Gomorra e ognuna di queste vie non appare molto rassicurante.

 

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