Gomorra 3, episodio 9: ecco chi sono i Confederati

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Linda Avolio

O’Stregone, O’Sciarmante, O’Crezi e O’Diplomato: sono questi i nomi, anzi, i soprannomi, dei Confederati, i quattro boss che finora si sono spartiti i ricchi guadagni del cuore di Napoli. Il desiderio di riscatto di Enzo, fomentato e guidato da Ciro, e l’essersi schierati apertamente con Avitabile, col risultato di aver spinto Genny a far scoppiare una nuova guerra, hanno però rotto gli equilibri su cui si è fondata finora la “confederazione”, cioè la chiara ripartizione delle zone e il mantenimento della pace. Cosa dobbiamo aspettarci? Continua a leggere e scopri di più

A Napoli tutti li conoscono come i Confederati, e il motivo è semplice: decenni addietro si spartirono equamente il cuore della città con i suoi ricchi guadagni, andando a formare, per l’appunto, una sorta di confederazione, tre zone d’influenza dai confini precisi. Adesso, però, per O’Stregone, O’Sciarmante, O’Crezi e O’Diplomato la musica sta per cambiare. La loro confederazione, infatti, è stata attaccata da Enzo, prima in cerca di riscatto, ora in cerca di vendetta. Il grande regista di questa guerra che ormai è scoppiata, però, è Gennaro Savastano. Quel Gennaro Savastano che proprio da loro è stato tradito e dato in pasto ad Avitabile nel quarto episodio. Ma chi sono i Confederati?

 

Vediamo i Confederati per la prima volta nel primo episodio di Gomorra 3, quando Genny va a parlare con loro dopo il funerale del padre. E’ Don Aniello, già visto nella seconda stagione della serie, a introdurre il giovane boss agli altri. Ma chi sono questi altri? Sono O’Stregone, che controlla il Rione Sanità e la zona della Maddalena, Don Eduardo Arenella (O’Sciarmante, un soprannome che ha creato molta confusione online, dove viene erroneamente chiamato O Charmant), che controlla Forcella e i Quartieri Spagnoli, e Elia (O’Diplomato) e Ferdinando (O’Crezi) Capaccio, i nipoti di Don Aniello, che controllano la zona del porto. I Confederati hanno paura che la morte di Don Pietro possa scatenare un’altra guerra, cosa che andrebbe a intaccare negativamente gli interessi di tutti, ma Genny li rassicura: la guerra in casa sua è finita, e ora comanda lui. “Tutt’appost” dunque?

 

 

 

Non proprio. I Confederati fanno credere al personaggio di Salvatore Esposito di essere in buoni termini, ma poi, nel quarto episodio, dichiarano senza se e senza ma di essere schierati al fianco di Avitabile. Sono tutti presenti quando Genny viene picchiato brutalmente, e sono tutti d’accordo: quelli di Secondigliano e Scampia non saranno mai al loro livello. Certo, Don Pietro aveva guadagnato il loro rispetto, era pur sempre riuscito nell’impresa di trasformare una zona senza speranze come Napoli nord nel più grande supermercato della droga d’Italia e d’Europa. Ma da qui a considerarlo un loro pari… Lo stesso vale per Gennaro, e la loro decisione di stare dalla parte di Don Giuseppe ha chiarito le cose una volta per tutte.

 

Dopo due episodi senza di loro, il quinto e il sesto, ritroviamo i Confederati nel settimo. Don Arenella si accorge che nella sua zona c’è qualcosa che non va, che qualcuno sta vendendo nel suo territorio senza aver il permesso per farlo. O’Sciarmante scopre in breve tempo che si tratta di Enzo e dei suoi e vorrebbe far fuori il ragazzo, ma O’Stregone, amico di vecchia data del Santo, il nonno del ragazzo, gli chiede di trovare un accordo. Il rifiuto del personaggio di Arturo Muselli porta all’esplosione della bomba carta davanti alla vetrina della pizzeria di Carmela, che a sua volta porta alla decisione di Sangue Blu di contrattaccare, andando a colpire non Don Eduardo, bensì gli uomini di O’Crezi e O’Diplomato, che vengono decimati in pochissimo tempo.

 

 

 

Alla fine, per quieto vivere – la guerra non giova mai agli affari, e gli affari sono l’unica cosa che conta –, O’Stregone, dopo aver parlato con Ciro di Marzio, che finalmente ha deciso di metterci la faccia oltre che il nome, convince O’Sciarmante a lasciare Forcella a Enzo. Si tratta di una piccola rinuncia per il bene più grande, per la pace e la prosperità.

 

L’agguato di cui rimane vittima Carmela nel nono episodio, però, manda tutto all’aria. Ciro va a parlare con O’Stregone, che gli conferma che l’ordine di uccidere Carmela non è partito né da O’Sciarmante, né da nessuno altro tra loro. L’anziano boss mette in chiaro le cose: convincere gli altri, specialmente Don Eduardo, a lasciare Forcella a Sangue Blu non è stato facile, e se il ragazzo reagirà, a quel punto sarà guerra. Enzo, sicuro che sia stato Don Arenella a ordinare la morte di sua sorella, cerca di ucciderlo aiutato da Valerio, ma a finire in ospedale alla fine è lui stesso, colpito al volto da un proiettile.

 

Ma se non è stato Don Eduardo, allora chi è stato a ordinare la morte di Carmela? Lo scopriamo presto: è stato Genny. Lui ha bisogno della guerra, non della pace. E ai Confederati ora non resta che tentare di difendersi da un nemico disposto veramente a tutto pur di raggiungere il suo scopo. 

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