City on a Hill, la recensione degli episodi 1 e 2

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Leggi la recensione dei primi due episodi di City on a Hill, in onda ogni martedì sera alle 21.15 in prima tv per l'Italia su Sky Atlantic.

City on a Hill, episodio 1

Ambientata nella Boston dei primi anni Novanta, City on a Hill è una ragnatela di crimine, corruzione, malfattori, eroi e antieroi. Protagonisti indiscussi sono Kevin Bacon e Aldis Hodge, che interpretano rispettivamennte l'agente dell'FBI Jackie Rohr e il vice procuratore Decoucy Ward, due uomini che si muovono negli stessi ambienti ma che non potrebbero essere più diversi.

Il primo è un uomo della legge "vecchio stile", uno che non si fa tanti problemi a intascare mazzette e a usare metodi poco ortodossi, mentre il secondo è il nuovo che avanza, ma soprattutto il nuovo che ha intenzione di ripulire le strade di una città a dir poco problematica. Il primo sniffa cocaina con disinvoltura, è corrotto, tradisce ripetutamente la moglie ed è apertamente razzista, mentre il secondo aspetta che faccia buio prima di concedersi un drink, è incorruttibile ed è fedelissimo, al lavoro e alla consorte. Un'unione che è tutta un programma.

I primi incontri tra i due non vanno proprio lisci, ma, alla fine, l'ascia di guerra viene seppellita (quantomeno temporaneamente), e per un motivo ben preciso: Decourcy ha bisogno di aiuto per un caso - un furto a un furgone portavalori diventato introvabile e alcuni omicidi che sembrano impossibili da risolvere -, e c'è bisogno di qualcuno che sappia dove andare a scavare in mezzo a tutto quel fango. Quel qualcuno, neanche a dirlo, è Jackie. Una mano lava l'altra, ma in questo caso di pulito non c'è quasi niente, come capisce presto Ward, che deve guardarsi le spalle non solo dai suoi nemici dichiarati, i criminali, ma anche da quelli che dovrebbero essere i suoi amici, o quantomeno i suoi alleati, cioè gli stessi agenti di polizia. 

C'è poi un'altra coppia da tenere d'occhio, quella formata dai fratelli Frankie e Jimmy Ryan. Frankie, rapinatore per vocazione (familiare ma anche personale), è la mente dietro la rapina al furgone portavalori, un uomo freddo, preciso e calcolatore - tant'è che non si fa troppi problemi a togliere di mezzo le guardie giurate per non avere testimoni -, ma anche un padre amorevole e un marito fedele. Jimmy è il "fratello prodigo", ma non solo: è anche, sorpresa sorpresa, uno degli informatori di Jackie.

Bacon e Hodge funzionano molto bene insieme, ma una nota di merito va sicuramente anche agli altri interpreti, che fanno tutti un ottimo lavoro e ci aiutano ad avvicinarci ai loro personaggi e ai mondi - e il plurale è voluto, nonostante City on a Hill sia ambientata interamente a Boston - più o meno problematici in cui questi vivono: Amanda Clayton, Kevin Chapman, Kevin Dunn, Jonathan Tucker, Rory Culkin e Lauren E. Banks. Le basi per un grande affresco di un'epoca ormai lontana ma quantomai attuale ci sono tutte.

 

City on a Hill: le foto della serie tv con Kevin Bacon e Aldis Hodge

 

City on a Hill, episodio 2

Le cose si fanno più complicate nel secondo episodio, che ci fa capire chiaramente quanto sia estesa e spessa la ragnatela di crimine e corruzione che avviluppa Boston. Ecco cosa succede in breve: Jackie Rohr e Decourcy Ward si alleano per indagare su alcune rapine a furgoni portavalori, mettendo temporaneamente da parte le loro divergenze. Ovviamente sanno entrambi che ci saranno molti compromessi lungo questa strada, e sanno anche che dovranno rischiare mettendosi in prima linea. D'altronde, il fine giustifica i mezzi, e il loro fine, ripulire una città pressoché marcia, è così importante che non si può stare a perdere tempo arrovellandosi su inutili dilemmi morali.

Cos'altro succede in questo episodio: Tommy Hayes, uno degli uomini di Frankie, viene interrogato per un fatto successo anni prima che potrebbe in qualche modo essere collegato agli eveni recenti; Frankie e Jimmy bruciano un po' di migliaia di dollari al casinò, mentre Cathy, la moglie di Frankie, ripulisce una parte del denaro della rapina grazie al suo negozio da parrucchiera. Dopo aver assistito a una sparatoria in chiesa, Ward ha un duro scontro con un prete della sua comunità, cosa che dà una forte scossa al rapporto con la moglie, che lo vorrebbe impegnato in politica. Entra dunque prepotentemente in gioco anche la comunità afroamericana, o meglio, i difficili rapporti della comunità afroamericana con le forze dell'ordine. Arriva anche Sarah Shahi, nei panni della determinata e capace investigatrice Rachel Benham.

Rohr, intanto, raccoglie informazioni nell'unico modo in cui è capace di farlo: andando a immergersi nella melma in cui sguazzano i suoi contatti. Tra prestiti dalla natura non molto chiara, qualche immancabile sniffata di cocaina e una visita di soppiatto in un ambulatorio pubblico per scongiurare un'infezione sessualmente trasmissibile, è a casa che Jackie trova del vero filo da torcere. A tenerlo d'occhio è la suocera, che, dopo aver erroneamente ricevuto i risultati delle analisi del genero, lo minaccia. Ma lui, che è un bastardo fatto e finito, risponde a tono. Niente gli fa paura, ma la distanza siderale venutasi a creare con la moglie lo fa stranamente vacillare.

Al centro della serie c'è sempre il controverso rapporto tra Decourcy e Jackie, e c'è da dire che Hodge e Bacon hanno veramente una chimica pazzesca: granitico nella sua certezza e nelle sue intenzioni il primo, scaltro e "arrangione", ma anche inquietante, il secondo. La strana, ma assolutamente azzeccata, coppia. Le intenzioni di Ward sono chiarissime, così come è chiaro che questa sua decisione di abbracciare il lato oscuro, o quantomeno il lato meno chiaro, della Forza lo cambierà parecchio. Meno chiare sono le motivazioni di Rohr, ma sicuramente a un certo punto scopriremo cosa l'ha veramente spinto ad accettare di collaborare con la sua nemesi.

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