Britannia stagione 2, la recensione del settimo episodio

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Linda Avolio

Leggi la recensione del settimo episodio della seconda stagione di Britannia, in onda su Sky Atlantic ogni venerdì alle 21.15. - Britannia, stagione 2: il cast e i personaggi

Britannia, stagione 2, episodio 7: il recap

Unico sopravvissuto all'attacco dei Druidi ribelli, Vito fa ritorno al castrum ricoperto di simboli e rune disegnati sul corpo. Portato al cospetto di Aulo, gli consegna il messaggio di Harka: un sacco con dentro la testa di un soldato che sulla fronte porta il suo marchio, il serpente. Divertito e incuriosito, Plauzio si mette subito in viaggio. Prima di partire dice al suo fidato prefetto di tenere d'occhio Domizio, ma dice anche a Domizio di tenere d'occhio il suo fidato prefetto. 

Phelan si sente in colpa per l'orribile morte dei due fratelli. Harka, che finge di essergli amico, tenta di calmarlo dicendogli che ci sono tre cose che dovrà sempre tenere a mente. Prima cosa: tutto ciò che nasce deve morire. Seconda cosa: tutto quanto, assolutamente tutto, è vero. Terza cosa: Harka non dice nulla, semplicemente prende tra le dita una farfalla e la mangia.

Al campo dei ribelli, Brearn mette in discussione la fedeltà di Ania all'Uomo Morto. Ania, furbamente, devia la conversazione e la seduce, riuscendo così a farsi rivelare le loro prossime mosse: trovare Veran, ucciderlo e uccidere tutti i suoi seguaci, compreso il piccolo Phelan. Ovviamente preoccupata, Ania si allontana di nascosto e raggiunge il Secondo Uomo  - che si è allontanato di nascosto da Isca - per avvisarlo dell'attacco all'accampamento romano e di quanto sta per accadere. Sorprendentemente, Veran le dice di rivelare la sua posizione ai ribelli. La giovane è preoccupata per suo figlio, ma comunque obbedisce.

Mentre si ubriaca da solo nelle stanze private di Aulo, Vito scopre un piccolo scrigno nascosto che contiene delle dita mozzate: si tratta delle tre dita di Willa e del mignolo dello stesso Plauzio. Scioccato ma non propriamente stupito, decide di condividere l'informazione con Domizio, e Domizio, intenzionato a svelare pubblicamente la vera natura di Plauzio, gli chiede di testimoniare davanti a due emissari del Senato. Vito accetta e confessa ogni cosa, compreso il fatto che è stato il generale a drogare il vino dell'Imperatore Claudio.

Domizio a quel punto ordina agli emissari e al prefetto di mettersi immediatamente in viaggio per Roma. Lungo la via, però, Vito continua a vedere sul suo corpo il segno del serpente. Sotto il giogo dell'Uomo Morto, uccide i due emissari e ruba le pergamente con la sua confessione.

Dopo aver dato fuoco ad alcuni cadaveri crocifissi in cima a una collina (installazione a cura di Brearn & Co.), Aulo viene finalmente raggiunto da Hella, che prima gli rivela di lavorare gratuitamente per Harka, e poi lo tramortisce. Plauzio si risveglia nel bosco, precisamente presso il covo del Primo Uomo. In ginocchio e con le mani legate dietro la schiena, si ritrova davanti Phelan, che gli dice che Harka lo stava aspettando.

Dopo essere fuggito ormai due anni fa dall'accampamento, Lucio si è rifatto una vita, e ora si mantiene facendo il pescatore. Ha appeso il gladio al chiodo, ma in compenso è diventato un maestro nella specialità "sollevamento del boccale." Al mercato del paese presso cui vende il frutto del suo lavoro viene avvicinato dal misterioso viaggiatore visto qualche episodio fa. Si tratta di una sua vecchia conoscenza, Josephus, un legionario di stanza con lui a Gerusalemme. I due parlano del passato, delle stragi di innocenti compiute per volere di Roma, e di quel nazareno crocifisso che Lucio uccise con un colpo di lancia nel costato. 

Josephus convidive con l'amico la sua scoperta mistica: l'anima può essere salvata. Lucio, però, non ci crede. Quando l'amico continua a chiedergli insistentemente dove si trovi la punta di quella femigerata lancia, l'ex prefetto, un po' alticcio, gli riponde in malo modo. Colto di sorpresa, Josephus inciampa e cade, ma cadendo batte la testa e muore. Prima di passare a miglior vita, però, perdona Lucio, che piange disperato al suo capezzale.

Aulo viene finalmente liberato e viene portato da Harka, che gli dice che si sono già incontrati. Dove? Nell'oltretomba. Plauzio deve trovare Cait, e in cambio offre Veran. Poi ricorda le tre cose che qualcuno, Harka a questo punto, gli disse nel "sottomondo": Prima cosa: tutto ciò che nasce deve morire. Seconda cosa: tutto quanto, assolutamente tutto, è una menzogna. Terza cosa: dalla bocca di Aulo esce una farfalla... Phelan, che sta origliando, è molto scosso, ma finalmente capisce come stanno veramente le cose. Emozionato da quanto appena visto, l'Uomo Morto scoppia in una risata che lo porta a lascrimare. Prende una lacrima sulla punta del suo indice sinistro e la passa a Aulo, che non appena la tocca capisce dove si trova il Lago delle Lacrime. La Prescelta è in pericolo.

Britannia 2, le foto del settimo e dell'ottavo episodio della serie tv

Britannia, stagione 2, episodio 7: la recensione

Nel settimo episodio della seconda stagione di Britannia abbiamo la conferma della natura demoniaca di Aulo Plauzio e il ritorno di un personaggio che non vedevamo da parecchio tempo: Lucio. Riguardo il primo punto, in realtà non c'è molto da dire, se non che tutti i nostri dubbi sono stati finalmente fugati. Sì, il generale ha qualcosa di demoniaco, e la conferma di ciò è quella farfalla che gli esce dalla bocca mentre è a colloquio con Harka. Plauzio è Lokka, cioè il male, dunque Satana, il demonio in persona, oppure è semplicemente un suo fedele servitore? Lo scopriremo nel prossimo episodio.

Riguardo il ritorno di Lucio, diciamo invece che era stato preannunciato proprio da Josephus, il Viaggiatore comparso improvvisamente al castrum all'inizio della stagione. Come altri profeti prima di lui, Josephus muore, seppur casualmente, mentre cerca di "evangelizzare" l'amico. Che, scopriamo, ha conservato la punta della lancia con cui trafisse un nazareno sulla croce più di un decennio fa. Ovviamente quel nazareno è Gesù, e ovviamente Josephus è uno dei primi cristiani. C'è però una precisazione da fare: è vero, a trafiggere il costato di quell'uomo crocifisso fu Lucio, ma l'ordine venne da Aulo. Cioè dal demonio, o da un suo emissario. A uccidere il Messia (un messia, quantomeno) è stato dunque effettivamente il diavolo, il male incarnato. E la stessa cosa potrebbe ripetersi con Cait.

Un altro riferimento biblico è chiaramente la "professione" scelta da Lucio, che si è reinventato pescatore. Finirà anche lui a pescare anime anziché pesci? Ancora un po' nebulosa la figura di Harka, che, però, negli ultimi episodi assumerà un ruolo centrale, anche perché prima o poi dovrà scontrarsi con Veran. Attendiamo il faccia a faccia con fervore. Tra la trasformazione in pesce di Cait e la farfalla uscita viva dalla bocca di Aulo, Britannia vira nettamente verso il suo lato più fantasy, e la cosa non dispiace.

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