Katie Holmes sul reboot di Dawson's Creek: "Ci stiamo pensando"

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Vittoria Romagnuolo

©IPA/Fotogramma

Ospite del Women in Motion di Cannes, l'attrice, che ora è impegnata a tempo pieno come regista, ha parlato della possibilità di riprendere il cult degli anni Novanta, un progetto che le piacerebbe ma sul quale nutre parecchi dubbi

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Nell'epoca della passione per i reboot e per i revival da parte dei produttori di cinema e tv molto si è detto anche a proposito di Dawson's Creek, serie televisiva andata in onda negli Stati Uniti dal 1998 al 2003 che ha lanciato la carriera di tanti protagonisti del piccolo e grande schermo tra cui Michelle Williams, Joshua Jackson e Katie Holmes. Quest'ultima, ospite di uno dei talk Women in Motion che ogni anno si tengono nell'ambito del Festival di Cannes (LO SPECIALE), ha rivelato a Variety i suoi timori a proposito di una ripresa dello show nel quale ha recitato da ragazzina. L'epoca in cui viviamo, ha detto, potrebbe distruggere l'atmosfera per cui, ancora oggi, la serie tv è ricordata ed apprezzata.

Un reboot di Dawson's Creek? Non funzionerebbe

Katie Holmes non può smettere di parlare di Dawson's Creek, il titolo a cui sono legati i suoi esordi nel mondo della recitazione e che le ha fatto conoscere la fama planetaria.
L'attrice che all'epoca interpretò con successo il ruolo di Joey Potter, una adolescente di provincia alle prese con i problemi della crescita e i primi grandi amori, ha confermato che l'idea di riprendere il discorso Dawson's Creek in termini di reboot ha stuzzicato i protagonisti ma in molti, lei compresa, non sono davvero convinti che il progetto possa funzionare.
L'unicità di un racconto e di una storia come quella creata da Kevin Williamson sta tutta nel momento storico in cui è stata concepita.

Ambientata negli anni Novanta, l'epopea di Dawson Leery (il personaggio dell'attore James Van Der Beek) e dei suoi amici fotografa una generazione specifica: quella dei giovani della fine del Millennio le cui esperienze passavano ancora esclusivamente per il contatto diretto. Prima di internet, prima dei cellulari e dei social media, il gruppo di ragazzi protagonista della serie sperimentava una vita semplice, fatta di piccoli e grandi drammi, che oggi non potrebbe essere più raccontata allo stesso modo. Per Katie Holmes, un reboot annullerebbe l'effetto “capsula del tempo” nel quale la storia originale è rimasta confinata, e ciò non le piacerebbe affatto.

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La nuova carriera di regista di Katie Holmes

Nel corso dell'intervista l'attrice, oggi anche regista, ha discusso del suo quarto progetto che la vede impegnata dietro la macchina da presa, un lavoro ancora in progress e che non la vedrà coinvolta come interprete.
La ex moglie di Tom Cruise, dopo una fase in cui ha preso parte a progetti hollywoodiani di grossa portata (vedi Batman Begins di Christopher Nolan), ha scelto la strada dei film indipendenti realizzandone a sua volta diversi in veste di regista. Tra le opere firmate dalla Holmes si annoverano: Eternal Princess, co-firmato con Ainz Prasad (2015), All We Had (2017) ed Alone Together (2022).
La partecipazione al talk di Cannes è dovuta proprio all'attività di autrice della Holmes, giovane regista in un ambiente nel quale solo ora si nota la presenza massiccia di volti e nomi femminili. Non era naturalmente così, dice la statunitense, ai tempi dei suoi esordi quando le donne ad Hollywood erano pochissime; in Dawson's Creek, ad esempio, furono poche le donne chiamate a dirigere qualche episodio dello show e con loro, ricorda l'attrice, aveva lavorato benissimo.
Da allora, tutto o quasi è cambiato: oggi le donne alla regia e in altre posizioni sui set si sono moltiplicate e il loro impegno è largamente apprezzato.

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