Succession 4, è qui la festa? La recensione dell’episodio 7 della serie tv

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Paolo Nizza

Paolo Nizza

Foto di DAVID M. RUSSELL/HBO

Nella settima puntata (disponibile su Sky) dell’ultima stagione della serie HBO, il party preelettorale organizzato dai Roy si trasforma in un gioco al massacro tra battute al vetriolo e inquietanti rivelazioni. ATTENZIONE SPOILER

Mancano 3 atti alla fine della tragedia della famiglia Roy. E il settimo episodio (in esclusiva su Sky) di Succession rende omaggio alla celeberrima favola della rana e dello scorpione. Un racconto spesso e volentieri citato in film importanti come Rapporto confidenziale di Orson Welles, o La moglie del soldato di Neil Jordan. Solo che alla fine di questa puntata non sapremo mai chi sia la rana e chi lo scorpione. Nella serie creata da Jesse Armstrong, i personaggi sono allo stesso tempo vittime e carnefici. Schiavi della propria natura, eppure padroni del proprio destino. È un party, è l’occasione giusta per rivelare al mondo i propri piani. Per citare le parole di Fitzgerald "le grandi feste sono così intime. In quelle piccole non c’è privacy". Sicché l’evento mondano organizzato da Tom e Shiv il giorno prima delle elezioni presidenziali si trasfigura in una cartina di tornasole per comprendere appieno le miserie, i desideri e le paure dei protagonisti. Un ricevimento è sempre una recita a soggetto e si sa: date a un uomo una maschera e vi dirà la verità.

No Roy, No Party

Sceneggiato  da Will Tracy e diretto dalla copia di registi formata da Shari Springer Berman e Robert Pulcini, il 36.mo episodio di Succession è quasi tutto ambientato nel lussuoso appartamento newyorchese di Tom e Shiv. In un’epifania di french fries  e hamburger mignon decorati con la bandiera americana, ha luogo il Tailgate Party, il consueto ricevimento organizzato dai Roy, alla vigilia dell’elezione del presidente degli Stati Uniti. Una festa in cui politici, giornalisti, analisti, amministratori delegati si incontrano e si scontrano. Un florilegio di accordi bipartisan, promesse, congiure. O forse si tratta solo di soldi e gossip.  Roman e Kendall, soprannominati “Scemo e più scemo” dalla sorella, continuano nel loro derelitto piano di far saltare l’accordo con GoJo. Tant’è che alla festa hanno invitato Nate Sofrelli, stratega politico vicino ai democratici per convincerlo a indagare su Lukas. magnate svedese, benché invitato, ha intenzionato di snobbare l’evento,  che considera “pieno di funghi ammuffiti dei vecchi media" Tuttavia,  Shobban lo convince a partecipare. Il personaggio interpretato dalla sempre più brava (Sarah Snook) ormai è legata da un patto d’acciaio con Mattson. Ma forse la ragazza ha sbagliato alleato. Nel corso dell’episodio, scopriamo che il vichingo ha mentito sui dati degli abbonati a GoJo in India., gonfiando i numeri in maniera esponenzilale.  Nonostante la scottante rivelazione, l’arrivo al party di Alexander Skarsgård è da antologia. Non foss’altro per il trapuntato bomber dorato (no logo) sfoggiato con disinvoltura e per le sneaker Kirye Irving Nike ai piedi. In Succession l’abito fa il monaco e non solo. Tant’è che Kendall risponde con il consueto giubbotto di nappa griffato Tom Ford.

A photo from the production of episode 406 of “Succession”. Photo: David M. Russell/HBO ©2022 HBO. All Rights Reserved.

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Fragilità: il tuo nome è Roman

Episodio dopo episodio, il più giovane rampollo della famiglia mostra tutta la sua inadeguatezza. In gergo militare si parlare di ridotte attitudini al comando. E la mente vola ai versi tratti da Enrico VI, parte II: “No, tu non sei re, né atto a governare e a reggere moltitudini, tu che non osi né sai importi a un traditore. Alla tua testa non si addice una corona".  Roman non riesce a spuntarla manco con Connor e Willa vorrebbe convincere il candidato indipendente alla presidenza a schierarsi a favore dei repubblicani, in cambio di un posto di ambasciatore in Oman, ma il tentativo risulta più fallimentare della Mizar, l’auto volante della Ford. Come se non bastasse, il co-CEO di  Waystar Royco tenta di riappacificarsi con Gerri, riassumendola. Ma la donna lo liquida con un Martini cocktail e con una richiesta buonuscita milionaria, oltre a ricordargli che sul cellulare conserva  una schidionata di foto dell’organo sessuale dell’improvvido Roman e che potrebbe diffonderle per l’intero globo terracqueo. Insomma, al momento, il solo candidato alla successione parrebbe Kendall che addirittura fantastica sulla possibilità di acquisire GoJo, ovvero, per citare le sue parole: “Facciamo i vichinghi al contrario. Saccheggiamo il loro villaggio.”

HBO Succession S4  09.16.22  NORWAY  sc- 405-34 Ext Juvet Campus Matsson demeans Ebba, talks deal optics with Shiv  Kriti Fitts - Publicist kristi.fitts@warnermedia.com   Succession S4 | Sourdough Productions, LLC Kaufmann Astoria Studios 34-12 36th St 3rd flr Astoria NY 11106Office: 718-706-5850

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C’eravamo tanto amati o odiati

Senza dubbio i due principali protagonisti di questo episodio di Succession sono Tom Wambsgans e Shiv Roy. La puntata inizia con il consueto flirt condito da una forte dose di sexting  e termina con una carneficina verbale degna di Chi ha paura di Virginia Woolf? Parimenti al film magnificamente interpretato da Liz Taylor e Richard Burton, i due sono la rappresentazione di una coppia infelicemente sposata, costretta a fingere davanti agli ospiti durante un party. E lo scambio di insulti finale possiede la forza di Carnage di Roman Polanski. Un crudele gioco al massacro più terrificante e doloroso di un soggiorno nell’Ostello vicino a Bratislava immaginato da Eli Roth. Forse Shiv è uno scorpione, mentre Tom sembra una iena oppure un serpente morto appeso al collo. Quanto è crudele la fine di un amore mai nato. Un’esperienza tragica quanto il vino tedesco, biodinamico leggermente frizzante scelto dal personaggio interpretato da Matthew Macfadyen per la festa. E Tom avrebbe dovuto sapere che la vita è troppo breve per bere vini cattivi.

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