Romulus, la recensione dei primi due episodi della serie tv di Matteo Rovere

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Linda Avolio

Leggi la recensione dei primi due episodi di ROMULUS, la serie tv creata da Matteo Rovere, un suggestivo viaggio nel passato e una coinvolgente rivisitazione del mito di fondazione della città di Roma. ** ATTENZIONE: SPOILER **

ROMULUS, cosa succede nei primi due episodi

Latium Vetus, VIII secolo a.C., la “Terra dei trenta Re.” La regione che si trova a sud del Tevere, un tempo teatro di guerre e scontri, è ora un luogo (abbastanza) pacifico e prospero. Ogni popolo ha ancora il proprio sovrano, ma tutti riconoscono l’autorità suprema del Re dei Re, Numitor, figlio di Proca, attualmente a capo di Alba Longa e della Lega Latina. Non piove però da due mesi, la siccità morde, dunque è arrivato il momento di convocare i vari capi per chiedere agli dei come procedere. Ad Alba Longa vivono anche gli indivisibili Yemos e Enitos – fratelli gemelli orfani di padre e figli di Silvia, a sua volta figlia di Re Numitor – che si sono ormai fatti adulti: in quanto nipoti del sovrano sono i prossimi in linea di successione, e quando sarà il momento governeranno insieme, perché loro sono “la destra e la sinistra.”

 

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Il responso degli dei è chiarissimo: la siccità avrà fine solo con l’esilio dell’attuale Re dei Re, non più all’altezza di guidare la Lega. Numitor vieni prima accecato dai nipoti (guidati da Amulius, suo fratello minore) durante un rituale, e poi è costretto ad andarsene in esilio. Sua figlia decide di seguirlo. Yemos e Enitos si preparano dunque a prendere il posto del nonno, ma una visione della vestale Ilia – l’unica figlia di Amulius e Gala – mette in allerta Enitos, il suo grande amore, ricambiato ma impossibile, almeno finché lei sarà al servizio della dea Vesta. La pioggia non arriva, così Amulius, si convince di dover intervenire, e, spinto dalla moglie e da Re Spurius di Velia, decide di prendere con la forza il comando: se Alba Longa avrà un re forte, forse finalmente gli dei ascolteranno le loro preghiere. Decide così di uccidere in un'imboscata i gemelli, ma riesce nel suo intento solo a metà: Yemos, infatti, riesce a fuggire.

 

Nel frattempo, a Velia, il giovane schiavo orfano Wiros viene spedito nel bosco insieme a un gruppo di ragazzi per i Lupercalia: passeranno sei mesi lì, da soli, alla mercé degli elementi, degli animali selvatici, e, soprattutto, degli spiriti e della dea Rumia, la Signora dei Lupi. Se sopravvivranno potranno tornare a casa, e ci torneranno da uomini. Yemos, in fuga, viene catturato da un luperco, lo sfrontato Lucius, che lo prende come suo schiavo, e fa amicizia con Wiros, che se la cava con le parole, ma che non è proprio un combattente nato, dunque ha bisogno di un alleato. Intanto Ilia, delusa dalla dea Vesta, che con la morte di Enitos le ha inferto un colpo durissimo nonostante la sua devozione, si ribella al proprio destino e spegne il fuoco sacro. Viene prontamente punita: morirà sottoterra, di fame, di sete, e al buio. Un’improvvisa e potente visione, però, la convince a lottare per la sopravvivenza…e per la vendetta.

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Romulus, tutto quello che c'è da sapere sulla serie tv

ROMULUS, i protagonisti: Yemos, Ilia e Wiros

Parte bene Romulus – l’ultima fatica di Matteo Rovere, già regista dell’apprezzato Il primo re, qui showrunner del progetto –, e parte con due episodi ovviamente introduttivi che ci portano alla scoperta di un mondo antico, misterioso, violento, ma anche estremamente affascinante. Non si può non pensare al sopracitato film del 2019 – i luoghi e il periodo storico sono esattamente quelli –, eppure Romulus vive benissimo di vita propria, nel senso che non c’è bisogno di aver visto il lungometraggio per poter vedere la serie tv (ma noi vi consigliamo di farlo, perché comunque Il primo re merita veramente di essere visto anche solo per le ottime interpretazioni di Alessandro Borghi, Remo, e Alessio Lapice, Romulus).

 

Al centro del racconto troviamo tre personaggi principali: Yemos, Ilia e Wiros, interpretati rispettivamente dai giovanissimi Andrea Arcangeli (The Startup, Domani è un altro giorno, Il paradiso delle signore, Aldo Moro – Il professore), Marianna Fontana (Indivisibili, Capri-Revolution), e Francesco Di Napoli (La paranza dei bambini). Il primo, legatissimo al fratello Enitos (Giovanni Buselli, Capa 'e Bomba in Gomorra – La serie, qui irriconoscibile!), è il nipote di un re, anzi, del Re dei Re, ma a causa del tradimento dello zio Amulius si ritrova ferito e in fuga nello stesso ostile bosco in cui è temporaneamente costretto a soggiornare Wiros, uno schiavo orfano più bravo a parlare che a combattere. 

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Romulus, alla scoperta della serie tv: le location. VIDEO

La seconda – che è forse il personaggio più interessante, grazie anche all’ottima interpretazione di Marianna Fontana – è la figlia di Amulius (Sergio Romano) e Gala (Ivana Lotito, anche lei nel cast di Gomorra, qui nuovamente nei panni di un personaggio “ladymacbethiano”), ed è una vestale dalla tenera età di sei anni. In quanto sacerdotessa della dea Vesta vive rinchiusa nel tempio a lei dedicato…ma non vede l’ora di arrivare alla fine del suo servizio (della durata di trent’anni) per poter (ri)abbracciare l’amore della sua vita, Enitos, che ha giurato di aspettarla. Dopo l’esilio di Numitor (Yorgo Voyagis), Ilia ha un sogno piuttosto inquietante, una visione del futuro che la lascia decisamente scossa, così pensa bene di avvisare il suo amato, per metterlo in guardia. Ma si può scampare al volere degli dei solo fino a un certo punto, certamente non per sempre. Delusa da Vesta, che non ha ascoltato le sue preghiere, si vota alla vendetta, andando a stravolgere completamente la propria essenza e la propria esistenza.

 

Il terzo, Wiros, è un luperco, un giovane costretto a vivere per un lungo periodo nel bosco per diventare uomo. Su ordine di Re Spurius (Massimiliano Rossi, AKA Zecchinetta in, rullo di tamburi: Gomorra!, già presente anche ne Il primo re) si ritrova catapultato in un mondo ancora più ostile di quello in cui ha vissuto finora da schiavo e da orfano, nel bosco infinito, circondato da compagni di viaggio poco raccomandabili e da misteriose presenze. L’arrivo di Yemos è l’occasione perfetta per reclutare un alleato che lo aiuterà a sopravvivere, ma è anche la nascita di un’amicizia importantissima per entrambi.

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ROMULUS, le foto della serie tv

Oltre ai tre giovani protagonisti spiccano sicuramente anche i personaggi di Buselli, di Romano e di Lotito. Enitos, principe di Alba Longa insieme al fratello gemello Yemos, è un giovane uomo che sa bene che essere il Re dei Re è più oneri che onori e che cerca di fare la cosa giusta pur sapendo che si troverà a pagare un prezzo molto alto. Il suo amore per Ilia è puro, la sua fedeltà alla promessa fattale quand’erano solo due bambini è totale, ma gli dei hanno parlato, peraltro attraverso la sua amata, e non si può non prendere atto di ciò, con tutte le conseguenze del caso.

 

Anche Amulius crede fermamente nel volere degli dei, ma è pur sempre un essere umano, vittima dei sentimenti e delle passioni, che lo spingono a compiere l’impensabile, un tradimento tanto vile quanto necessario, quantomeno dal suo punto di vista. Al suo fianco troviamo Gala, sua moglie e madre di Ilia, una donna ambiziosa e manipolatrice, intenzionata ad agguantare il potere tramite il marito. Insomma, un parterre di personaggi assai ben definiti nelle loro motivazioni e nei loro ruoli, ma assolutamente non banali. Completano il cast principale Vanessa Scalera (che interpreta Silvia, la madre di Yemos e Enitos), Silvia Calderoni (che interpreta La Lupa, che per adesso si è solo intravista), e Demetra Avincola (che interpreta Deftri, che entrerà in scena più avanti).

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Romulus, alla scoperta della serie tv: un potere che corrompe. VIDEO

ROMULUS, il commento ai primi due episodi

La prima cosa che si nota della serie tv di Matteo Rovere – che firma la sceneggiatura insieme a Filippo Gravino e a Guido Iuculano, e che si avvicenda dietro la macchina da presa con Michele Alhaique e Enrico Maria Artale – è l’imponenza della produzione. Spicca ovviamente il set principale, cioè Alba Longa, un vero e proprio villaggio dell’epoca ricostruito per l’occasione, ma buona parte delle riprese è stata fatta in set naturali che sicuramente hanno rappresentato delle sfide non indifferenti sia per il cast sia per la troupe. Il risultato, però, è veramente ottimo.

 

Romulus – che, proprio come Il primo Re, è una riuscitissima rivisitazione di un’epoca in cui Storia, leggenda e mitologia si fondono e si compenetrano – è visivamente suggestiva, ma è anche piuttosto accurata, dalle armi alle capanne, passando per gli abiti, le acconciature e i riti religiosi. Il periodo storico in cui si muovono i personaggi è l’ottavo secolo prima della nascita di Cristo, dunque ci troviamo in un mondo arcaico in cui a comandare veramente sono la fede e la paura. Gli dei che tutto sanno e tutto vedono governano la vita degli uomini, e nessuno, neppure i re, possono sottrarsi al loro volere. La natura è una natura più matrigna che madre: può darti da bere e da mangiare, ma può anche ucciderti. La serie è pervasa di spiritualità, e non potrebbe essere altrimenti.

 

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Narrativamente parlando, le vicende raccontate non sono particolarmente complesse, ma a catturare la nostra attenzione sono i personaggi, in particolar modo i tre giovani protagonisti, che non solo devono imparare a vivere, oltre che a sopravvivere, ma che sono anche alla ricerca del loro posto nel mondo. Romulus è dunque per certi versi un racconto di formazione, ma è anche una storia di vendetta e di giustizia, allo stesso tempo umana e divina, e una storia che parla del potere, e di come il potere è in grado di corrompere. Insomma, ci sono tutti gli elementi per dire che ci troviamo di fronte a un racconto ricco e avvincente che ci terrà incollati allo schermo anche nelle settimane a venire.

 

Per avere un ulteriore tocco di realismo, i dieci episodi che compongono la stagione sono stati girati in protolatino (proprio come Il primo re), ma non fatevi venire il “panico da sottotitolo:” su Sky Atlantic Romulus va infatti in onda doppiato in italiano (si potrà però scegliere anche la versione in lingua originale, ovviamente disponibile on demand e in streaming su NOW TV). Le musiche di accompagnamento sono dei Mokadelic, già apprezzati per gli splendidi tappeti sonori di Gomorra - La serie e del film L'Immortale, mentre la sigla d'apertura è interpretata da Elisa, semplicemente perfetta nella sua stupenda cover di Shout dei Tears for Fears.

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Romulus, la parola a Matteo Rovere e ai protagonisti. VIDEO

NOTE SPARSE:

  • Se volete capire di più qual è il rapporto tra Il primo re e Romulus - ma anche qual è il rapporto di queste due opere con la Storia e la leggenda -, andate qui e scoprire cosa ci ha raccontato lo stesso Matteo Rovere.
  • Alla fine del primo episodio si scorge un essere inquietante e misterioso: si tratta della Lupa, il personaggio di Silvia Calderoni. Tenetelo a mente.
  • La punizione che è costretta a subire Ilia è decisamente brutale, ma è assolutamente fedele alla realtà: da quanto scoperto da storici e archeologi, infatti, le vestali "traditrici" venivano veramente costrette a morire sottoterra di fame, di sete e chissà di cos'altro.
  • Sempre a proposito del personaggio di Marianna Fontana: Ilia alla fine del secondo episodio ha una visione precisa, infatti vede Marte, il dio della guerra. Le sue esatte parole sono: "O Marte lucente, armami in battaglia, e fammi vivere, ti prego...per uccidere Yemos..."
  • Avevate creduto anche voi che Wiros fosse innocente e non avesse rubato il bracciale del suo compagno luperco, non è vero? Beh, sappiate che il personaggio di Francesco Di Napoli ha la tendenza a "manipolare un po' la verità," per usare un eufemismo!
  • Yemos non avrà paura, ma Enitos era sicuramente il più saggio e il più sveglio dei gemelli! Tornando seri, il discorso che Enitos fa al fratello in merito a cosa significhi essere re, e sul fatto che magari non ci sarà mai bisogno di saltare, ma che bisogna comunque essere pronti a farlo, è un chiaro presagio rispetto a quello che succederà a Yemos di lì a poco, quando, inseguito dai soldati fedeli ad Amulius, si troverà costretto a lanciarsi (cavallo compreso!) giù dal quello stesso dirupo.
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