Jason Momoa si taglia la barba per un buon motivo: è sempre bello, ma è irriconoscibile!

Serie TV

Andrea Cominetti

Jason_Momoa

L’interprete di «Aquaman» ha deciso di rasarsi per sensibilizzare le persone in merito alle minacce del cambiamento climatico  

Jason Momoa dice addio alla sua iconica barba, ma rigorosamente per una buona causa. L’interprete di «Aquaman» ha, infatti, deciso di rasarsi per la prima volta dal 2012 per sensibilizzare le persone in merito alle minacce del cambiamento climatico e l’inquinamento.

In un video pubblicato sia sul suo account Instagram sia sul suo canale YouTube, l’ex Khal Drogo di «Game of Thrones» taglia la sua barba lunghissima (frutto di anni e anni di attese e rasoi evitati) e al contempo tiene un sentito discorso al dichiarato scopo aumentare la consapevolezza ambientale, promuovendo in particolare l'utilizzo di lattine di alluminio riciclabili come contenitori per l'acqua al posto delle bottiglie di plastica.

Guarda le foto più belle di Jason Momoa

Jason Momoa: l’appello per salvare il nostro pianeta


«Voglio solo farlo per aumentare la consapevolezza che la plastica sta rovinando il nostro pianeta, e, a tal proposito penso di avere una soluzione» racconta l’attore più serio che mai. «C’è solo una cosa che può davvero aiutare e salvare il nostro pianeta finché ricicliamo, e questa cosa è l’alluminio, riciclabile al 100 per cento».

«È ora di cambiare e di farlo per il meglio... per i miei figli, per i vostri figli, per il mondo» continua Momoa, sempre più irriconoscibile con sempre meno barba. «È ora di rinnovare in positivo la salute del nostro pianeta. Puliamo i nostri oceani e la nostra terra».

Momoa e gli altri: guarda le foto dei belli di «Game of Thrones»

Jason Momoa: gli impegni futuri sul set


In base al paesaggio di contorno, il video potrebbe essere stato girato in Giordania, dove l’attore sta attualmente lavorando sul set del remake di «Dune», assieme a Timothee Chalamet, Oscar Isaac e Zendaya.

Diretta da Denis Villeneuve (già regista dell’apprezzato «Arrival»), la pellicola è basata sull’omonimo romanzo cult di fantascienza scritto da Frank Herbert. E arriva dopo le - deludenti, almeno per i fan dell’originale - dopo la versione di David Lynch, che, seppur ricca di spunti interessanti, soprattutto sul piano visivo, ha condensato la trama del libro in maniera tale da ottenere una storia decisamente meno efficace.

Spettacolo: Per te