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Il Racconto del Reale: Il nostro uomo al Cairo

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Nuovo appuntamento con i docu-film del ciclo Il Racconto del Reale, che questa volta ci porta in Egitto, un paese con una storia recente alquanto complicata e tormentata. Da quando Abd al-Fattah al-Sisi è salito al potere nel 2013, arresti, torture e sparizioni forzate hanno raggiunto livelli senza precedenti in Egitto. A partire dall'assassinio di un ricercatore di Cambridge al Cairo, Giulio Regeni, "Il nostro uomo al Cairo" si occupa delle relazioni bilaterali tra Egitto e Occidente, libertà di stampa e violazioni dei diritti umani. Il film esplora come gli interessi strategici ed economici spingano l'UE e gli USA a chiudere gli occhi sugli abusi dei diritti umani e considerare Al-Sisi un partner indispensabile. L'appuntamento con Il nostro uomo al Cairo è su Sky Atlantic domenica 30 settembre alle 21.15: continua a leggere e scopri di più

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Da quando Abd al-Fattah al-Sisi è salito al potere nel 2013, arresti, torture e sparizioni forzate hanno raggiunto livelli senza precedenti in Egitto. Eppure il presidente egiziano, che recentemente ha ottenuto un secondo mandato con il 97% dei voti, è ancora visto negli Stati Uniti e in Europa come partner strategico e commerciale nel perseguimento della stabilità regionale.

Il nostro uomo al Cairo mostra che l'Egitto di oggi è un posto molto più duro rispetto al periodo prima della rivoluzione del 2011. Dopo l'espulsione di Mubarak, nel 2012 si sono tenute le elezioni libere, che si sono concluse con la vittoria dei Fratelli Musulmani. Solamente un anno dopo il presidente eletto Mohammed Morsi venne deposto da un colpo di stato militare e tutt’ora sta scontando l'ergastolo in carcere. Da allora, Al-Sisi, un generale senza alcuna esperienza politica significativa, è alla guida del paese, seguendo il principio secondo cui le nuove insurrezioni possono essere evitate solo con l'uso del potere e della repressione. I numeri sono preoccupanti: secondo varie organizzazioni per i diritti umani, almeno 60.000 persone sono state arrestate per accuse politiche e oltre 15.000 civili hanno subito processi militari, tra cui 150 bambini. Inoltre, almeno 323 persone sono morte in carcere dal 2013.

A partire dall'assassinio di un ricercatore di Cambridge al Cairo, l'ormai tristemente famoso Giulio Regeni, il docu-film Il nostro uomo al Cairosi occupa delle relazioni bilaterali tra Egitto e Occidente, libertà di stampa e violazioni dei diritti umani. Sono presenti testimonianze reali di attivisti per i diritti umani che sono stati detenuti nelle prigioni egiziane e hanno subito violazioni dei diritti umani e torture durante la loro detenzione.

Giornalisti occidentali ed egiziani raccontano quanto sia diventato pericoloso documentare le violazioni dei diritti umani in Egitto, dove almeno 500 news online sono state censurate dal 2013 e 33 persone tra blogger e giornalisti sono attualmente detenuti in prigione.

Il film esplora inoltre come gli interessi strategici ed economici stiano spingendo l'UE e gli USA a chiudere entrambi gli occhi riguardo gli abusi e le violazioni dei diritti umani e considerare Al-Sisi un partner indispensabile.