Shannara: la recensione (spoiler free) dei primi due episodi

Serie TV

Linda Avolio

Venerdì 15 gennaio alle 21.10 debutterà ufficialmente su Sky Atlantic Shannara, la spettacolare serie ispirata all’avvincente saga fantasy targata Terry Brooks, precisamente a Le Pietre Magiche di Shannara. Abbiamo visto i primi due episodi: ecco la nostra recensione

Manca pochissimo al 15 gennaio, data del debutto italiano su Sky Atlantic di Shannara, la serie ispirata a Le Pietre Magiche di Shannara, e ormai la curiosità dei fan della saga targata Terry Brooks e degli amanti del fantasy in tv in generale è alle stelle. Nonostante i promo, i teaser e le foto c’è però ancora molto mistero attorno allo show: cosa dobbiamo aspettarci? Tanto, a giudicare dai primi due episodi!

 

Partiamo subito col dire che Shannara funziona, e anche molto bene, al punto che i 120 minuti di questo doppio pilot (Chosen – Part 1 e Chosen – Part 2) volano via quasi senza che ce ne si accorga. Siamo ovviamente nel campo del fantasy più canonico, questo si poteva facilmente intuire già dai teaser e dai promo, e siamo più in territorio Lord of The Rings che in territorio Game of Thrones, quantomeno come tono e tematiche. Elfi, gnomi, troll, druidi, pietre magiche, alberi che fungono da guardiani della soglia tra mondi, c’è molta magia nello show, ma c’è anche quel tocco (a onor del vero molto lieve) di distopia che rimane sempre sotto la superficie ma che contribuisce ad arricchire il risultato finale.

 

A livello visivo, la serie è decisamente accattivante: i paesaggi della Nuova Zelanda sono praticamente perfetti, quelli ricostruiti in CGI sono veramente ben realizzati, e i costumi e il trucco sono curati nei minimi dettagli e aiutano a calarsi nel mondo delle Quattro Terre. Gli effetti speciali sono di ottimo livello, la cura impiegata nella ricostruzione dell’universo creato da Brooks è tale che non si ha mai la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di finto, di irreale. Le scene d’azione coinvolgono (molto bella la sequenza iniziale della corsa), e quelle di dialogo non sono mai pesanti.

 

Veniamo ora al cast. I quattro personaggi principali in linea generale convincono: Manu Bennet, l’indimenticato Crixus di Spartacus, non somiglierà fisicamente all’Allanon dei romanzi, ma riesce a incarnare alla perfezione l’essenza del druido, e Poppy Drayton è un’Amberle Elessedil così convincente che non si può non fare il tifo per lei fin dall’inizio. L’Eretria di Ivana Baquero nei primi due episodi emerge poco, al di là delle sue capacità seduttive e manipolatorie non si vede molto di lei, e il Wil Ohmsford di Austin Butler è il classico giovane eroe riluttante, ingenuo e di buon cuore, ma siamo sicuri che, episodio dopo episodio, anche questi due personaggi  saranno sviluppati a dovere. Eventine Elessedil, il re degli Elfi, ha invece il volto del veterano John Rhys-Davies, e con lui si va sul sicuro, mentre Aaron Jakubenko (Ander Elessedil), Daniel MacPherson (Arion Elessedil), Brooke Williams (Catania), Emilia Burns (il Comandante Tilton), James Remar (Cephelo) e Jed Brophy (Dagda Mor) riescono comunque a caratterizzare dignitosamente i loro personaggi nonostante il ridotto screentime. Avremo tempo di conoscerli meglio.

 

Sul piano del racconto, Shannara evita quanto più possibile gli “spiegoni” – i fatti narrati ne Le Pietre Magiche di Shannara si pongono infatti cronologicamente molto avanti nelle mitologia dell’universo creato da Brooks, che è estremamente ricco e complesso –  e parte col botto, anzi, di corsa. A correre contro secoli e secoli di tradizione, che vuole che i custodi dell’Eterea (l’albero magico che tiene confinati Dagda Mor e i suoi colleghi demoni in un’altra dimensione) siano maschi, è Amberle. La tosta principessa elfica è la protagonista indiscussa della sequenza iniziale pre sigla d’apertura, ed è evidente come il titolo di questo doppio pilot, Chosen, prescelto, si riferisca non solo a Wil Ohmsford, detentore delle pietre magiche, ma anche a lei.

 

Dagli elfi ai druidi. Dopo Amberle, il secondo personaggio principale che ci viene presentato è il druido Allanon, che si risveglia improvvisamente dal suo sonno rigeneratore perché qualcosa di terribile sta per accadere: l’Eterea è malata, e sta morendo. E’ poi la volta di Wil, giovane eroe che non vuole esserlo ma che non potrà sfuggire al suo destino in quanto ultimo erede della famiglia Shannara e, appunto, detentore delle pietre magiche. Wil si ritrova improvvisamente catapultato in un mondo che non conosce, e la sua inesperienza, sommata a una certa dose di ingenuità, lo rende la preda perfetta della bellissima Nomade Eretria.

 

L’ultima, spettacolare presentazione è quella di Dagda Mor, druido di origine elfica che in un passato lontano si è lasciato sedurre dal lato oscuro non della forza, ma della magia. Per ora è confinato in un altro universo a causa del Divieto, ma più l’Eterea si indebolisce, più lui diventa forte, e come tutti i big bad che si rispettino è abbastanza inquietante e abbastanza arrabbiato.

 

Nonostante l’ingente mole di antefatti – che potete andare a leggervi online – è molto facile entrare nell’universo narrativo della serie, che si dimostra capace di catturare l’attenzione dello spettatore e divertire nel senso letterale del termine. Per le grandi domande esistenziali relative al significato della vita, della morte, e dell’esperienza umana, vedere dunque alla voce The Leftovers, ma se cercate del sano intrattenimento, allora non potete proprio perdere Shannara, in onda in esclusiva su Sky Atlantic ogni venerdì alle 21.10 a partire dal 15 gennaio.

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