1993: la recensione NO SPOILER dei primi due episodi

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Sul Sky Atlantic sta per debuttare l’attesissima serie-evento 1993, e finalmente scopriremo cos’è successo a Leonardo Notte (Stefano Accorsi), Veronica Castello (Miriam Leone), Pietro Bosco (Guido Caprino), Luca Pastore (Domenico Diele), e Bibi Mainaghi (Tea Falco), i personaggi di finzione che ci accompagneranno in questo viaggio. Entra a far parte del cast principale anche Antonio Gerardi, volto di Antonio Di Pietro, figura chiave di Tangentopoli. In attesa del debutto, previsto per martedì 16 aprile alle 21.15, ecco la nostra recensione assolutamente NO SPOILER dei primi due episodi

 

di Linda Avolio

 

 

 

Ogni rivoluzione ha un prezzo.

 

 

Sul Sky Atlantic sta per debuttare l’attesissima serie-evento 1993, e finalmente scopriremo cos’è successo a Leonardo Notte (Stefano Accorsi), Veronica Castello (Miriam Leone), Pietro Bosco (Guido Caprino), Luca Pastore (Domenico Diele), e Bibi Mainaghi (Tea Falco), i personaggi di finzione che ci accompagneranno in questo viaggio. Entra a far parte del cast principale anche Antonio Gerardi, volto di Antonio Di Pietro, figura chiave di Tangentopoli. In attesa del debutto della serie, previsto per martedì 16 aprile, ecco la nostra recensione assolutamente NO SPOILER dei primi due episodi.

 

Partiamo subito col dire che la doppia premiére di 1993 ha il compito di riportarci dentro le storie dei protagonisti e dentro la Storia. Sono passati alcuni mesi dal finale di 1992, eppure fin dai primi minuti è subito chiaro che siamo all’inizio di un nuovo capitolo sia a livello micro – le vite dei personaggi principali –, sia a livello macro – fine della Prima Repubblica, crisi dei partiti tradizionali, entrata in politica di Berlusconi, e tutto quanto è collegato a questi fatti.

 

A livello puramente visivo, anche 1993, come 1992, fa un ottimo lavoro di ricostruzione dell’epoca: dagli abiti ai prodotti culturali (programmi televisivi, personaggi famosi, film, cartelloni pubblicitari, canzoni e via dicendo), passando ovviamente per gli oggetti di uso più o meno quotidiano (le tv e i monitor a tubo catodico, le vhs, i cordless e i cellulari con antenne estraibili, le automobili, etc), le scenografie, e altro ancora, ogni dettaglio è curatissimo. Ma andiamo con ordine.

 

Roma, 30 aprile 1993. Un uomo, che vediamo solo di spalle, esce a testa alta dall’ingresso principale dell’Hotel Raphael. Se 1992 si era aperta con la caduta di Michele Mainaghi, 1993 si apre con la caduta di Bettino Craxi. “Sa cosa succede adesso?” chiede Berlusconi a Leonardo Notte una volta salito in macchina nel retro dell’hotel. Notte non fa in tempo a rispondere, il Cavaliere incalza: “Adesso è tutti contro tutti”. Ed è proprio questa la sensazione che si ha guardando il primo e il secondo episodio di 1993: dopo il lancio del guanto, ora è tempo di raccogliere la sfida e passare all'azione. Cadranno in tanti, la Storia questo ce lo ha già raccontato, ma, allo stesso modo, altri saliranno alla ribalta e cercheranno di prendere le redini. Un nome su tutti: Silvio Berlusconi, qui interpretato da un Paolo Pierobon che è semplicemente perfetto per questo ruolo.

 

Leonardo Notte è uno che cade sempre in piedi, questo ormai l’abbiamo capito, infatti all’inizio di 1993 ha già le mani su un nuovo progetto: convincere Silvio Berlusconi a fondare un partito e a candidarsi alle prossime elezioni. Leonardo è sicuro: Berlusconi è la persona adatta per riempire il vuoto di potere che si è venuto a creare con la caduta di Craxi e con la crisi dei partiti. La discesa in campo dell’imprenditore milanese, però, non avverrà, se mai avverrà, nel vuoto, ed è per questo motivo che il personaggio di Stefano Accorsi va in missione a Roma: per testare le acque politiche. Chi si metterà in mezzo, e chi, invece, sarà disposto a fare un favore per ricevere un favore? La storia personale di Leonardo si intreccia profondamente con la sua storia professionale attuale: i suoi legami di un tempo con i gruppi politici di sinistra e il suo radicale cambio di rotta, tutto ha un senso, e finalmente attraverso una serie di flashback vediamo cos’è successo anni e anni fa a Bologna. Scopriamo qual è stato l’avvenimento, ovviamente traumatico, che ha cambiato per sempre il giovane Leo e che, pian piano, l’ha trasformato nello spregiudicato uomo di successo che conosciamo. Nel primo episodio ci viene inoltre presentata Arianna, la sua nuova compagna, interpretata da Laura Chiatti. Lei ancora non ha idea di cosa è veramente capace la persona con cui sta facendo progetti…ma noi spettatori invece lo sappiamo benissimo. Un solo nome: Rocco Venturi.

 

Pietro Bosco è completamente in crisi. Solo – l’unico amico, se così possiamo definirlo, è infatti Bortolo –, in una città che “è marcia” e che lo sta corrodendo dall’interno, il personaggio di Guido Caprino ha deciso: vuole andarsene. Vuole tornare a Milano, vuole lasciarsi alle spalle la politica nazionale. E’ per questo motivo che implora Formentini di riportarlo al Nord in vista delle elezioni amministrative. Bosco è un vero e proprio pesce fuor d’acqua, agisce senza pensare, parla senza pensare, eppure il suo essere al di fuori del sistema fa gioco al suo partito. Ospite di Gad Lerner in tv, Pietro, con il suo modo di fare fin troppo genuino, buca letteralmente lo schermo, e cattura l’attenzione di una giornalista: Giulia Castello. Sì, proprio lei, la sorella di Veronica…

 

Veronica Castello ha finalmente tutto quello che aveva sempre desiderato. In 1993 la ritroviamo famosissima, è la soubrette più ricercata e amata del momento. Veronica però sa bene che dietro di lei c’è già una ragazza ambiziosa che sogna di prendere il suo posto e che non si fermerà davanti a niente e a nessuno pur di raggiungere il suo scopo. Lo sa perché fino a ieri era lei quella ragazza ambiziosa. Tra una festa in terrazza a base di alcol, coca, agenti spregiudicati per ragazze spregiudicate e autori e produttori televisivi in cerca del prossimo bel faccino, Veronica sembra assolutamente a suo agio, si muove sicura. Ma dentro è vuota. A Viola – l’ambiziosa figlia di Leonardo, incontrata appunto per caso a una di queste feste – Veronica confessa che ogni cosa è studiata nel dettaglio, ogni sorriso, ogni lacrima, ma a noi spettatori il dubbio resta: dove finisce la finzione, e dove inizia la realtà? Guardando il personaggio di Miriam Leone in questi primi due episodi non si può non pensare al modo di dire “Attenzione a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo”.

 

La Procura di Milano non è mai stata così indaffarata: l’inchiesta Mani Pulite ha scoperchiato un vero e proprio vado di Pandora, e ogni giorno magistrati e poliziotti scoprono nuovi tasselli di quel gigantesco puzzle che si chiama Tangentopoli. I riflettori in questo preciso momento sono puntati su Enimont, la fusione tra Eni e Montedison. Dove sono finiti tutti i miliardi di lire che l’azienda maneggiava? Di Pietro non ha dubbi: questa è “la madre di tutte le tangenti, è la chiave di tutto”, dunque è lì che bisogna andare a scavare.

 

Luca Pastore dovrebbe farsene una ragione e concentrarsi sui suoi nuovi compiti, ma non può fare a meno di archiviare la sua indagine personale: lo scandalo degli emoderivati infetti. “Mani Pulite è un’indagine sul sistema, ma il sistema si sta già facendo gli anticorpi”, gli dice Di Pietro, e non può sfuggire l’ironia della situazione. Perché Pastore di anticorpi ne ha ormai pochissimi. Magrissimo, col viso scarno e scavato dalle occhiaie, il personaggio di Domenico Diele – quest’anno già apprezzato nei panni di Padre Riccardo nella terza stagione di In Treatment – ha un solo obiettivo: trovare i colpevoli e incriminarli. Nel primo episodio Luca, che è in cerca di prove, finisce per assistere a un incontro per malati di AIDS, e lì conosce l’audace Eva, interpretata da Camilla Semino Favro. Eva è malata, proprio come lui, e in fondo lo capisce. Sa come ci si sente. Si tratterà soltanto di una storia di una notte, oppure Pastore ha finalmente trovato qualcuno con cui confrontarsi apertamente?

 

Bibi Mainaghi è il personaggio che per ora resta un po’ più sul retro, ma siamo sicuri che con l’avanzare della narrazione tornerà ad avere un ruolo fondamentale. La vediamo per la prima volta nel secondo episodio, in Procura. E’ lì per la riapertura del cantiere, ma in corridoio incontra Luca. Dopo essere stata praticamente obbligata a prendere le redini dell’impero di famiglia, il personaggio di Tea Falco si è senza dubbio indurito, ma non al punto da restare indifferente alle parole dell’ex amante quando questi l’aggiorna sui numeri delle vittime degli emoderivati. Bibi deciderà di insabbiare definitivamente quanto fatto dal padre, o deciderà di venire allo scoperto?

 

1993 non perde neanche un secondo, butta, ri-butta, subito i personaggi nel tritacarne, e il ritmo della narrazione è serrato, ancora più serrato di com’era in 1992. Chi ha apprezzato 1992 non farà fatica a rituffarsi dentro le vite di Leonardo, Veronica, Pietro, Bibi e Luca, e resterà ancora più affascinato dal continuo intreccio tra elementi di pura finzione e fatti e personaggi realmente accaduti ed esistiti.

 

1993 vi aspetta su Sky Atlantic ogni martedì alle 21.15 a partire dal 16 maggio: siete pronti per la rivoluzione?

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