Il brano si ispira allla vita di un giovane ragazzo di periferia, che attraverso il sacrificio del quotidiano impara a gestire la sua vita tra lavoro, famiglia, affetti e allenamento
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELLA BAND
Quando abbiamo realizzato il videoclip, abbiamo pensato a qualcosa di semplice ma diretto, come raccontare la vita di un giovane ragazzo di periferia, che attraverso il sacrificio del quotidiano impara a gestire la sua vita tra lavoro, famiglia, affetti e allenamento. Attraverso le parole della canzone il racconto diventa un crescendo di immagini, partendo da una situazione ordinaria, che non si nega alle responsabilità,
fino ad andare ad esplodere in una vera e propria sfida con se stesso e il suo futuro. Il videoclip è legato ad immagini semplici ma di effetto, che accompagnano lo spettatore in un concetto vero e raggiungibile. Il nostro protagonista Davide Argenti è un ragazzo come gli altri, ma che è dovuto crescere più in fretta rispetto ai suoi coetanei, una persona che ha un profondo legame con la sua famiglia, con le sue origini umili, dedito al lavoro, ma un pugile, che per ora, viene sconfitto sul ring e nella vita. Non si arrende, continua con tenacia ad andare avanti fino al compimento del suo sogno, cioè un incontro vero e proprio in cui sa che dovrà dare il massimo.
Scritto e diretto da Manuela Kalì, con la partecipazione di Davide Argenti, di
Mariana Flaviani, Iole Borghi, Dario Rè e Guido Palocci, il videoclip traduce in immagini il brano, scritto da Massimiliano Renzi e prodotto da Federico Coderoni, una canzone che nasce dall’esigenza di fare i conti con noi stessi, come siamo soliti fare al termine delle nostre giornate. Spesso, nelle nostre riflessioni ci troviamo a doverci fare delle domande, a chiederci se le nostre scelte ci hanno portato dove sarebbe stato meglio per noi, se le promesse fatte erano quelle per cui lottare davvero e se saremmo riusciti a mantenerle; quindi, tornare indietro ad un passato che non sapeva bene per cosa farci combattere e a un futuro che ancora non è stato in grado di darci delle risposte.
“Cosa resterà delle risposte sotto questa pioggia?” Percorriamo ogni frammento di vita vissuta, le risposte cambiano e le domande sono sempre le stesse. Accettiamo le sfide anche se fanno male, anche se comportano sacrifici, ci proviamo con tutto l’amore e la fiducia di cui siamo capaci, abbracciamo la speranza che il futuro possa restituirci qualcosa di migliore rispetto al dolore a cui siamo abituati, e lo facciamo semplicemente andando avanti, spesso senza accorgercene, perché ormai il percorso è quello e non può essere cambiato o contaminato da distrazioni. Quando poi ci fermiamo a pensare, come avevamo anticipato, ci rendiamo conto che tutto sommato poteva andare anche peggio, che in alcune situazioni potevamo perderci nelle nostre paure con il rischio di non riuscire ad andare avanti e mettere in pericolo ciò che poteva essere del nostro futuro. Spesso, in conclusione, si tratta solo di proseguire la nostra vita ponendoci degli obiettivi e cercare di raggiungerli al meglio delle nostre capacità, di non rimpiangere ciò che non siamo stati in grado di ottenere e trovare la serenità nel percorso naturale della nostra evoluzione personale.