Within Temptation, Sharon den Adel: "Stiamo col popolo Ucraino"
MusicaLa frontwoman della band olandese racconta l'esperienza di girare un video a Kiev in tempo di guerra; col Blee Out 2024 Tour saranno a Milano in concerto l'1 dicembre. L'INTERVISTA
I Within Temptation hanno da poco pubblicato la loro nuovissima canzone A Fool's Parade, che segna un'impressionante collaborazione con il talentuoso produttore ucraino Alex Yarmak. Il brano, che precede l'atteso Bleed Out 2024 Tour, è una potente espressione dell'impegno della band a continuare a far luce sulla lotta esistenziale che l'Ucraina sta affrontando contro la crudele invasione della Russia. Il video musicale è stato girato a Kiev. A Fool's Parade mette in evidenza temi come la condanna delle bugie, la finzione della Russia riguardo alla guerra, i suoi crimini e le sue intenzioni. Per la registrazione del video musicale che accompagna A Fool's Parade, Sharon den Adel, la frontwoman della band, si è recata a Kyiv, in Ucraina. Il video musicale sarà diretto dal famoso regista ucraino Indy Hait. Con il coinvolgimento in iniziative come la fondazione Ukraine Aid OPS, i Within Temptation intendono continuare a richiamare l'attenzione sul necessario sostegno dell'Europa alla lotta dell'Ucraina. Il Bleed Out 2024 farà tappa all'Alcatraz di Milano il prossimo 1 dicembre.
Cosa vi ha indotti a collaborare con professionisti ucraini quali il regista Indy Hait e il produttore Alex Yarnak?
Quando la guerra è scoppiata eravamo in studio. Abbiamo molti fan sia in Russia che in Ucraina e avevamo suonato in entrambi i paesi di recente. È stato chiaro fin da subito che la Russia avesse attaccato l’Ucraina ed essendoci stati eravamo consci che è un paese che vuole la democrazia e vuole entrare nell’Unione Europea. Quel popolo si è trovato coinvolto in una guerra che non ha mai voluto. Ferisce vedere come i media possano spostare l’attenzione velocemente ad altre questioni. È giusto interessarsi ad altri problemi, ma non dovremmo mai dimenticare l'Ucraina.
Che conseguenze questa guerra può avere sull’Ucraina e sul resto del mondo?
Se dovesse essere persa non vedremmo solo un paese cadere in una dittatura ma la Russia minaccerebbe le altre democrazie e l’idea stessa di Europa. Se vivessimo in Russia non potremmo dire queste cose.
Siete legati all’Ucraina anche a livello personale, avendo molti fan là.
Sì, ma qui andiamo oltre. Forse abbiamo più fan in Russia che in Ucraina ma il punto è che dare il nostro contributo. Non siamo famosi come gli Iron Maiden, ma facciamo la nostra parte: anche poche persone possono fare la differenza. Dobbiamo evidenziare l’importanza di questi avvenimenti per la democrazia e per l’Europa. I cittadini ucraini hanno una forza incredibile dentro: quando un coffee shop è stato bombardato, le persone hanno tirato fuori le macchine da caffè e hanno continuato a fare caffè per strada tutti insieme.
Hai girato il video di A Fool’s Parade a Kyiv. Che sensazioni ti sono rimaste?
Gli ucraini si interessano a quello che stai facendo ma non chiedono aiuto. sono riconoscenti se lo ricevono ma non lo pretendono: si salvano con le proprie mani e non si aspettano niente dagli altri. Gli ucraini non si fermano. Certo la situazione cambia da città a città e Kiev non è tra le città più pericolose anche se la guerra arriva pure lì. La città ha un buon sistema di difesa e le persone vengono ferite, più che essere uccise. Questo succede a causa di piccoli pezzi di razzi e spari da droni.
Come si proteggono?
Tutti hanno un’app per rimanere informati su quello che succede in base alla regione della città in cui ci si trova: ti avverte sul tipo di attacco che sta per essere lanciato e sul tempo che si ha per raggiungere un rifugio. Gli ucraini hanno un grande senso dell’humor, hanno creato meme divertenti che hanno addirittura stampato sui francobolli. Riescono a rendere un po’ più leggera questa situazione. Quando scrivevo le canzoni con Alex volevo scegliere con attenzione le parole per non ferire gli ucraini ma Alex era il primo a proporre delle battute pesanti. Ha rotto il ghiaccio: gli ucraini hanno uno spirito combattente che io ammiro molto.
Nel vostro ultimo album Bleed Out avete trattato vari temi come la situazione in Iran e in Ucraina. Quanto è importanteche l'arte porti l’attenzione su temi come la guerra e la giustizia sociale? Credi che sia uno dei “compiti” dell’artista?
Siamo sempre stati impegnati politicamente solo che ora siamo più diretti, basta metafore, dobbiamo immediatamente fare qualcosa. Oggi il mondo si è fatto più piccolo, anche grazie a Internet, e sappiamo in tempo reale tutto quello che succede nel mondo. Dobbiamo unire le nostre forze in questo e in molti altri ambiti come il cambiamento climatico, i diritti delle donne e della comunità LGBTQ+, e per molte altre cause. Dobbiamo abbracciare la democrazia e aiutarci a vicenda.
A proposito di cambiamenti, ora siete più aperti a pubblicare singoli piuttosto che album.
Ci pensavamo già prima della pandemia ed è il motivo per il quale ci siamo staccati dalla nostra etichetta: avendo tante band non poteva permettere a ognuna una grande flessibilità. Prenderci tempo ci aiuta a trattare i temi che sono più vicini a noi quindi ok gli album ma pure i singoli. È un modo per accontentare tutti, noi in primis.
Potrete mai tornare a suonare in Russia e Ucraina?
Non credo suoneremo più in Russia. Non so quanto tempo ci vorrà per la fine della guerra, forse anni. Potrei suonare di nuovo in Ucraina ma non sono sicura per quanto riguarda la Russia: quest’anno compirò cinquant’anni e se la situazione non migliora entro dieci anni perdo la speranza di poter suonare in Russia. Non credo che sia un posto sicuro, soprattutto dopo che come band ci siamo esposti così tanto. Molte persone sono indottrinate e ci vorranno anni perché si rendano conto delle bugie che gli sono state raccontate.