Aladdin Sane di David Bowie esce in una nuova versione per i 50 anni

Musica
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

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Ad aprile 2023 si celebra il 50º anniversario dell'uscita del disco del Duca Bianco, pubblicato 10 mesi dopo il suo album rivoluzionario "The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars". Brani come "Panic in Detroit", "Lady Grinning Soul”, “Time" e la title track hanno segnato una svolta significativa nelle sonorità di Bowie. Per festeggiare i 50 anni viene ora ripubblicato un LP inciso a velocità dimezzata e un picture disc

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Ad aprile 2023 si celebra il 50º anniversario dell'uscita del disco Aladdin Sane di David Bowie, pubblicato solo dieci mesi dopo il suo album rivoluzionario The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Per i 50 anni viene ora ripubblicato un LP inciso a velocità dimezzata e un picture disc.

Aladdin Sane è stato pubblicato nel 1973 dalla RCA Records e ristampato su CD per la prima volta nel 1984. Questo album rappresenta uno dei maggiori successi commerciali del Duca Bianco, con 4,6 milioni di copie vendute in tutto il mondo. È stata la sua prima fatica discografica a raggiungere la vetta della classifica nel Regno Unito e a entrare nella Top 20 negli Stati Uniti. L’album è stato preceduto dai due singoli The Jean Genie e Drive-In Saturday, che si sono posizionati nella classifica singoli UK rispettivamente alla numero due e alla numero tre, facendo approdare per la prima volta Bowie in cima alla classifica album UK.
La ristampa della nuova edizione di Aladdin Sane per il 50º anniversario uscirà il 14 aprile 2023, una settimana prima del “giubileo d’oro”. Il disco sarà pubblicato su LP inciso a velocità dimezzata. Inoltre uscirà anche un LP picture disc stampato dallo stesso master.

Uno dei migliori album della storia

Aladdin Sane si trova al 279º posto nella lista dei 500 migliori album della rivista Rolling Stone, al 230º posto in quella di NME e al 64º posto nella classifica dei 100 migliori album britannici di tutti i tempi del settimanale The Observer.

Brani come la title track, Panic in Detroit, Lady Grinning Soul e Time hanno segnato una svolta significativa nelle sonorità di Bowie.
Rispetto al disco precedente, qui sono stati introdotti per la prima volta ottoni, fiati, cori e l’iconico modo di suonare il pianoforte di Mike Garson.

Originariamente pubblicato dalla RCA Victor il 13 aprile 1973, Aladdin Sane è stato il sesto album di David Bowie, co-prodotto da Bowie e Ken Scott.    
È stato registrato ai Trident Studios di Londra e agli RCA Studios di New York e Nashville, tra il 6 ottobre 1972 e il 24 gennaio 1973. Avrebbe dovuto essere l'ultimo album con la formazione degli Spiders composta da Mick Ronson (chitarra, piano, i cori), Trevor Bolder (basso) e Mick 'Woody' Woodmansey (batteria).

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Aladdin Sane segnò il debutto del pianista avant-jazz Mike Garson

L'album ha segnato l’esordio di uno dei nuovi collaboratori di Bowie, il pianista avant-jazz Mike Garson. E, altra novità, David Bowie non si è “limitato” a cantare: nel disco ha suonato la chitarra, l'armonica, le tastiere e il sassofono.

L’artwork della cover

La copertina di Aladdin Sane è una delle più famose della storia della musica. Secondo alcune voci, l’artwork della cover sarebbe stato il più costoso di sempre fino ad allora.
La fotografia è stata scattata da Brian Duffy, autore anche della foto di copertina di Lodger del 1979 e di Scary Monsters (And Super Creeps) del 1980. La copertina di Aladdin Sane mostra David Bowie con l’iconico trucco: il make-up caratterizzato dal fulmine rosso e blu.
La foto che trovate come visore di questo articolo è uno scatto della mostra che si è tenuta a Madrid nel 2013 dedicata proprio al processo di creazione dell'iconica immagine del fulmine che attraversa il volto di David Bowie sulla copertina di questo disco. L'esibizione di Madrid è stata organizzata da Sold Out in associazione con Nomad Exhibitions e Duffy Archive. Ha esposto oltre 160 pezzi su David Bowie, tutti firmati dal fotografo Brian Duffy (colui a cui si deve la copertina del disco e altri momenti iconici degli anni Settanta).
Brian Duffy ha saputo cogliere l'essenza ribelle e mutevole di David Bowie in cinque sessioni fotografiche che sono già pura storia della pop art. La mostra del 2013 si intitolava Bowie Taken by Duffy ed è stata la sua prima mondiale, tenutasi a Madrid. All'inaugurazione ha partecipato il figlio del fotografo, Chris Duffy. Brian Duffy è scomparso il 31 maggio 2010.
Da notare come la RCA in Italia abbia commercializzato la prima tiratura di Aladdin Sane senza quell’iconica immagine, lasciando come cover un semplice sfondo bianco. Quel non-colore sarà qualche tempo dopo al centro dell’incarnazione successiva di David Bowie, che era già in piena metamorfosi verso il White Duke. Parliamo non solo di una delle più grandi star nella storia della musica mondiale ma anche (e di certo) del più grande trasformista della storia dell'umanità.

Il gioco di parole che si nasconde dietro il titolo dell'album

Dietro il titolo Aladdin Sane si nasconde un gioco di parole che ben fotografa il momento in cui si trovava David Bowie: quel nome poteva essere infatti letto anche come “A lad insane”, espressione inglese che significa “un ragazzo pazzo”.
Ciò faceva riferimento sia allo stato mentale di David Bowie in quel preciso momento che alla schizofrenia che era stata diagnosticata al fratello della star britannica, Terry. “C’è stato un momento nel ’73 in cui sapevo che tutto era finito”, ha detto poi Bowie. “Non volevo che la mia vita restasse intrappolata nel personaggio di Ziggy e ciò che feci con Aladdin Sane fu provare a muovermi in qualcosa di nuovo”. Quello che di lì a poco sarebbe stato chiamato dal mondo intero come il Duca Bianco era appena uscito dal successo di The Rise and the Fall of Ziggy Sturdast, uscito appena dieci mesi prima, e si sentiva come scisso in diversi sé: c’era Ziggy, c’era Bowie e c’era un terzo personaggio.
“Inevitabilmente la mia scrittura rifletteva il tipo di schizofrenia che attraversavo”, ha dichiarato David Bowie molti anni dopo rispetto all’uscita di Aladdin Sane. “Volevo essere sul palco a cantare le mie canzoni, ma nello stesso tempo non volevo stare su quegli autobus con tutta quella gente strana. Dal momento che sono fondamentalmente una persona tranquilla era difficile venirne a capo. Così Aladdin Sane era diviso a metà”. Lo stesso iconico fulmine disegnato con il make-up sopra il volto dell'artista dà l'impressione che Bowie si fosse spaccato in due parti. Da quanto lui stesso confessa, la star britannica si sentiva proprio così, sperimentando per la prima volta nella sua carriera una forte pressione dopo aver riscosso un successo di proporzioni gigantesche durante il tour in America.

Australian street artist James Cochran, also known as Jimmy C, puts the finishing touches on a large 3D wall portrait of British musician David Bowie in Brixton, South London, on June 19, 2013. The artwork is based on the iconic cover for Bowies 1973 album, Aladdin Sane. AFP PHOTO/JUSTIN TALLIS        (Photo credit should read JUSTIN TALLIS/AFP via Getty Images)

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Galeotta fu l'America

Proprio il tempo trascorso negli Stati Uniti ha portato il futuro autore di Heroes a compiere una delle sue innumerevoli trasformazioni. “Aladdin Sane era da una parte un’estensione di Ziggy. Ma allo stesso tempo era più soggettivo, Aladdin Sane era la mia idea dell’America rock ‘n’ roll”, ha ricordato in seguito David Bowie. L'influenza dell'America viene descritta molto bene in alcune canzoni di Aladdin Sane, prime tra tutte Drive-In Saturday e Panic in Detroit. Questi brani posero la parola fine al personaggio dell'alieno Ziggy Stardust, che "morì" proprio in questo periodo.
Ziggy era ormai corrotto dal mondo, motivo per cui il suo padre putativo ha deciso di farlo scomparire appena tre mesi dopo l'uscita dell'album in cui venne messo a titolo, dato alle stampe nel luglio 1973.
Una sorta di “funerale” simbolico di Ziggy Stardust è stato l'ultimo show insieme agli Spiders From Mars all’Hammersmith Odeon di Londra.

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