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Margherita Pettarin, per Kairos torna nella casa dei nonni per sconfiggere l'ansia

Musica

Il brano spiega che nella società in cui viviamo ci sono molte paure che ci condizionano ma possiamo superare nonostante tutti gli ostacoli

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ESCLUSIVO DELL'ARTISTA

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Vi presento Kairos, un pezzo che ho appena ultimato che parla di un problema attuale, uno stato d’animo che affligge soprattutto noi giovani (io ho 24 anni) in questo periodo storico molto complesso: l’ansia! Proprio per enfatizzare il sentimento di “vuoto ed angoscia” che si prova se si soffre di questo fenomeno interiore, ho realizzato il videoclip del brano con la preziosa collaborazione del video-director Marino Cecada, scegliendo come location la casa dei miei nonni paterni a Fiumicello. Una scelta non casuale: è una casa molto grande, ma profondamente vuota poiché segnata dalla mancanza, da ormai molti anni, dei miei nonni, e quindi la sensazione di vuoto si percepiva enormemente. Il video racconta del profondo rapporto fra, in questo caso, me e la mia ansia, fatto di molta complicità ma anche di litigi e quindi estremamente tormentato. Una sorta di odio e amore che alla fine sembra rivelarsi un peso da cui scappare, per poi capire che siamo solo noi stessi gli artefici delle nostre emozioni, delle nostre paure, delle nostre ansie. Secondo me siamo fatti d’ansia, nel senso che oggi, nella società in cui viviamo, ci sono molte paure che ci condizionano, ma che possiamo superare nonostante tutto.
 

Ho iniziato a scrivere i miei primi brani nel 2013 all’età di 15 anni, ma il primo singolo inedito è stato pubblicato nel 2016 ed un secondo nel 2018 seguita dalla manager Maria Totaro per la MMLine Production Records. Per me scrivere e fare musica mi aiuta tanto ad esprimere i miei sentimenti, tutto quello che provo e che vorrei dire. La musica mi aiuta dunque a trasmettere “messaggi” che filtrano dalle mie canzoni, soprattutto rivolti soprattutto a chi come me è giovane. Il mio intento è quello di scrivere e parlare di tematiche di rilievo, che facciano riflettere le persone, sensibilizzando il pubblico su argomenti di cui non si ha ancora il coraggio di parlare o, dove succede, se ne parla troppo poco. Tra i momenti più soddisfacenti del mio percorso artistico volevo citare il riconoscimento avuto con due miei brani, inseriti nel volume “CET Scuola Autori di Mogol 2017 e 2018”. Nel 2018 ho partecipato alla Finalissima Nazionale del Premio “Mia Martini” e a settembre ho aperto il concerto di Enrico Ruggeri. L’anno dopo sono stata chiamata ad aprire il concerto di Roberto Vecchioni al Teatro Verdi di Gorizia e a fine anno il Concerto di Natale di Elisa tenutosi a Monfalcone. Sono arrivata finalista nel 2020 al “Premio Lunezia” con un mio inedito e anche nel 2021 ho ricevuto il “Premio AFI” come miglior Artista Emergente. Motivata e determinata, sempre in quell’anno sono arrivata tra i 20 finalisti di Area Sanremo, a un passo dal sogno.