Queen, Brian May è stato nominato Sir da Re Carlo

Musica

Manuel Santangelo

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Il leggendario chitarrista è stato scelto per “i suoi servigi resi alla musica e per il lavoro svolto nella beneficenza”. Un’onorificenza che certifica il rapporto speciale tra l’artista e la casa reale e che renderebbe felici i genitori di May

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Ne ha fatta di strada quel ragazzo che a sedici anni si costruì, con l’aiuto del padre ingegnere, una chitarra all’altezza della Fender Stratocaster che in famiglia non ci si poteva permettere. Oggi Brian May è riconosciuto come uno dei più grandi virtuosi dello strumento nella storia ed è celebre anche per il suo impegno fuori dal mondo della musica. Forse era destino che il membro di una band chiamata Queen finisse per essere insignito dal più alto esponente della monarchia inglese del titolo di Sir. Ora l’inconfondibile zazzera di Sir Brian Harold May svetta tra le 1107 teste  scelte in questo 2023 per potersi fregiare di tale onorificenza, accettata dal musicista con la solita classe e ironia.

Un titolo che avrebbe fatto felici mamma e papà

La lista colleghi che sono stati celebrati con il titolo di cavaliere da un monarca regnante comprende nomi come Sir Paul McCartney, Sir Mick Jagger, Sir Ringo Starr e Sir Elton John. Un ulteriore motivo di orgoglio per Brian May che ha confessato tuttavia di aver pensato in primis hai genitori quando ha ricevuto la notizia: “Questo titolo sarebbe stato un grande onore per mio padre, che non è più qui tra noi. Ma penso che sarebbero stati entusiasti entrambi i miei genitori. D’altronde credo che questo sia uno dei primi pensieri che ti attraversano la testa quando qualcuno ti conferisce una onorificenza: oh mio padre e mia madre ne sarebbero contenti!”. May ha poi rivelato che, tra i primi a cui ha rivelato la bella novità, c’è stato anche un compagno di vita per lunghi tratti della sua esistenza, quel Roger Taylor batterista dei Queen con cui ormai da tempo sembrano finite le incomprensioni: “Ovviamente ho comunicato subito la notizia a Rog, che mi ha fatto i suoi sinceri auguri e complimenti. In questi ultimi anni siamo andati d’accordo e forse dovrei toccare ferro, quando lo dico, dato che in passato abbiamo spesso discusso. Ma è anche vero che lo abbiamo fatto come fratelli, volendoci bene e rispettandoci. Posso affermare che siamo un sostegno l’uno per l’altro”.

Brian May

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Un Sir tra chitarre e asteroidi

La motivazione ufficiale per la nomina di Sir ha a che fare in primis con il grande lascito musicale di Brian May ma non solo. L’artista è stato scelto infatti da Re Carlo per “i suoi servigi resi alla musica e per il lavoro svolto nella beneficenza”, certificando l’importanza delle battaglie pure sociali in cui il chitarrista si impegna da anni. Brian May è stato sempre in prima linea su diverse questioni oggi ritenute a ragione fondamentali come la salvaguardia dell’ambiente, attraverso campagne contro per esempio l’abbattimento dei tassi e la caccia alla volpe: “Ho sempre ritenuto errata l’idea di chi pensa che gli esseri umani siano la specie più importante di questo pianeta. Sono convinto che, se ci vedesse un alieno, non la penserebbe in questo modo”. Il riferimento allo spazio e a quel mondo fuori dalla Terra non è casuale per May, talmente affascinato da certi temi da aver conseguito un dottorato in astrofisica e aver sensibilizzato sui potenziali pericoli dell'impatto di un asteroide attraverso l’Asteroid Day (da lui stesso co-fondato nel 2016). Tanti insomma sono gli impegni del leggendario guitar-hero, che non smetterà certo di spendersi per le cause in cui crede dopo essere diventato Sir: “Considererò il cavalierato non tanto come una ricompensa, ma come un incarico, perché io continui a lottare per la giustizia, per essere una voce per coloro che non hanno voce. Mi sforzerò di essere degno, di essere quel Cavaliere dall'armatura splendente (Knight in Shining Armor nella formula ufficiale)”. May, che è stato già in passato insignito dalla Regina Elisabetta II del titolo di Commander of the Order of the British Empire (CBE), rafforza quindi oggi ulteriormente un legame che rimane speciale con la casa regnante (anche se sono lontani i tempi in cui suonava God Save The Queen sul tetto di Buckingham Palace nel 2005). Ora rimane solo un dilemma da sciogliere per il grande chitarrista, come farsi chiamare: “Non so se dovrei essere 'Sir Brian' o 'Sir Bri' anche se credo che, ufficialmente, dovrei essere chiamato Sir Brian Harold May”, ha scherzato l’uomo che partendo dai Queen è arrivato a conquistare anche i reali d’Inghilterra.

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