The Longest Distance è il primo singolo dei Flares on Film: il video

Musica

Aspettando l'album About War, Love and Electricity, un viaggio in una Bari notturna dove le persone non si incontrano. Il video è introdotto da un testo esclusivo della band

Non ricordo di essere stato particolarmente triste quel giorno, come classicamente accade in certe occasioni. Piuttosto credo che le cose andassero normalmente, semplici e regolari, senza alti e bassi. Ed è forse in quel tipo di stato umorale, quando l’acqua è calma e si vede il fondo, quando subentra la noia per intenderci, che succedono certe cose. Forse è andata così. In quel periodo passavo molto tempo di notte nella beata solitudine dello scrivere, leggere, suonare, pensare. Mi vennero facilmente le prime parole, i primi cenni del ritornello, gli accordi tutti. Poi stop. Poi ci devi pensare un attimo. Bisogna contestualizzare. Forse le cose andavano veramente “normali”, così semplicemente, che la domanda è nata spontanea: “è già passato il giorno più bello della mia vita?”. Questo è il brano. Questo è il senso. Ed è questo che volevo dire allora. Come nel brano è tutto qui ed ora.

Citando me stesso nel brano: “I just want to know if the best day of my life has already passed or is yet to arrive”, “vorrei sapere se il giorno migliore della mia vita è già passato o deve ancora arrivare”. Come nel brano, come ora, tutto rimanda al qui, nel presente. Mi soffermo sul presente che non è statico, immobile e immutabile, ma alludo ad un presente “speranzoso”, un presente aperto che invita il futuro qualunque esso sia.

Nel video ci sono due ragazzi/metafora, un uomo e una donna, che vivono le loro vite. Tutto ambientato di notte e non c’è gente per le strada. Le loro realtà, tuttavia, non sembrano coincidere. Da una parte si vive nel sogno, dall’altra nel reale, ma i confini non sono netti e a volte sembrano interscambiarsi e confondersi fra loro. Lei è dentro, statica, ferma, sognante. Ambientato nello studio del designer Umberto Colasanto e da lui ovviamente scenografato e allestito. Lui invece, è per strada, sembra cercare, si guarda attorno e vaga per la città. Una città vuota, lui è solo e questo dovrebbe farci sospettare che anche lui, forse, non sia davvero reale. Ci è piaciuto pensare ad una confusione di fondo, lui in un sogno di lei, lei in un sogno di lui. Tuttavia tutto sembra portare ad un loro incontro, un appuntamento del destino. Ed è questo che lo spettatore si aspetta.

L’incrocio fra i due piani, entra ed esce dal sogno, si confonde e scambia di ruolo. Lui cerca lei che però è un sogno. Lei sogna lui che va in giro a cercare lei. E questo si è cercato di enfatizzare con l’effetto di disturbo video che cresce sempre di più, portando ad un apice che partorisce lui, da solo, al mare. Il mare cambia le cose. Il video è girato in giro per Bari cercando di non riprendere spazi troppo identificabili con la città. Ci sono inoltre riprese di raccordo, e abbiamo scelto Tokyo per esprimere al meglio la grandezza della città e di una notte elettrica, rispetto alla piccolezza di lui che cerca. Il regista è Luciano Parravicini che è riuscito a intercettare e interpretare nel linguaggio filmico l’idea di fondo. Abbiamo scelto questo brano come singolo, per sympàtheya, perché apre un modo di pensare. Il disco si intitolerà “About War, Love and Electricity”, uscirà il prossimo 12 novembre per Lift Records in CD e in una versione più estesa dedicata solo ai vinili.

Spettacolo: Per te