Aka 7even racconta il diritto di essere liberi nel suo album omonimo

Musica

Fabrizio Basso

Il disco esce in digitale, nella speciale versione cd autografato con poster su Amazon e nel formato vinile autografato con poster disponibile dal 4 giugno e già in pre-order. L'INTERVISTA

La forza di un artista si legge già nel titolo dell'album. Scegliere il prorio nome artistico è un atto di coraggio soprattutto se hai solo vent'anni ed è l'album di debutto: Aka 7even, all'anagrafe Luca Marzano, originario di Vico Equense, si appassiona alla musica da giovanissimo, passione che diventa rifugio e scudo per ogni momento della sua vita. E' uno dei grandi protagonisti dell'ultima edizione di Amici. Il suo biglietto da visita si chiama come lui, Aka 7even.

Partiamo dalla storia del disco: come è nato e come ci hai lavorato?
Alcuni brani sono nati prima di Amici, posso dirti che l'album raccoglie Aka prima, durante e dopo Amici. Racconta il mio eclettismo, il mio spaziare in vari generi, l'intento di prendere sonorità americane e portarle in Italia. Racconta storie che ho vissuto.
In Blue parli di fidarsi: fidarsi oggi è rompere il ghiaccio e vedere cosa nasconde, come canti, o fare un atto di fede?
Direi che è quasi un atto di fede. Per me è difficile fidarmi, la persona deve avere un impatto importante e allora metto in gioco tutto me stesso.
In Eazy dici che hai sempre contato su di te: ti sei trovato spesso davanti persone che parlavano di te senza sapere chi sei?
La canzone è una difesa a tutto quello che ho passato prima dei talent. Mi dicevano: studia, la musica non è un lavoro, erano tutte cose poco apprezzate quello che facevo. E io voglio avere intorno gente che sogna in grande. Attaccare un ragazzino perché sogna è bruttissimo.
Loca potrebbe essere il manifesto del ritorno in spiaggia: come ti immagini la nuova normalità? Per altro anche in Luna parli di mare.
Il mare è fondamentale per me, essendo di Napoli ne sono circondato. E' un luogo di ispirazione, Eazy nasce davanti al Vesuvio, è un mood che mi dà emozioni fortissime. Spero che si torni a fare festa stando attenti, con un mentalità diversa, con più rispetto e più gioia per i piccoli piaceri quotidiani.
C’è qualcosa in particolare che ti fa fumare la testa?
Probabilmente la musica perché è una cosa che amo e quello che amo mi fa fumare il cervello, nel bene come nel male.
Cosa ti è mancato di più di te in questi mesi?
Le sicurezze che avevo ma che ora ho ritrovato, quelle che mi danno i miei genitori e la mia famiglia.
Cerco il futuro lontano dai pensieri e da ciò che ho: da cosa fuggi?
Fuggo dalla mentalità chiusa che mi circondava, non mi rappresentava, ora mi sono affrancato da situazioni che mi impedivano di essere libero per giudizi o situazioni non favorevoli al mio lavoro, alla mia idea di libero sognatore.
Mille parole è una canzone speciale: è dedicata a una persona speciale?
Non posso dirti il nome ma è dedicata a una persona.
Torre Eiffel è un brano molto melanconico: saresti pronto a tornarci o meglio scappare tra mille pianeti?
Racconta un amore triste. La mia souzione sarebbe di costruire una torre Eiffel tra mille pianeti. Il cuore deve aprirsi e accogliere ma questa esperienza mi fa essere più attento sui sentimenti.
Tieni tutte le mie cose così potrai continuare a pensarmi: tu faresti lo stesso o butteresti via tutto?
Terrei tutto, tutti i ricordi sono esperienza, anche spostare un bicchiere è esperienza. Un amore che ha una fine nonostante quello che ho passato so che mi renderà più consapevole.
Quindi ora se ti chiedo come stai, che mi rispondi?
Sono felice, ho l'adrenalina che circola, sono un po' stanco per il ritmo del lavoro ma è figo questo mondo.
Hai già annunciato tre concerti a Napoli, Milano e Roma a gennaio 2022. Ma questa estate che accadrà?
Stiamo preparando delle sorprese, spero di poterle comunicare presto.

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