In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Scaparro presenta il singolo Non So: il video

Musica

Figlio di piazza Trilussa, chitarra in mano e "s'abbracciamo" come si dice a Roma, il cantautore presenta questo brano d'amore con un sio testo originale

Condividi:

’Non so" è il brano della rinascita, un viaggio che mi ha portato alla stesura di nuove canzoni e di un nuovo percorso artistico, grazie alla mia etichetta discografica The Bluestone Records. Ho ritrovato la creatività e la passione per la musica dopo la fine di una relazione d’amore importante. E lo racconto in questo brano. L’amore è fondamentale per ogni essere umano. Che vita sarebbe senza amore? Il brano è incentrato proprio sui sentimenti e sulla fine di una relazione importante e complicata: i due si sono allontanati ma continuano a sentirsi a distanza. La storia trova il suo finale come in una canzone che non si interrompe ma scema piano piano abbassandosi di volume fino a scomparire.
 

Io sono Gianmarco Scaparro in arte "Scaparro" figlio di piazza Trilussa, chitarra in mano e "s'abbracciamo" come si dice a Roma. Le mie serate si sono svolte quasi sempre nella più totale casualità nei vicoli di Trastevere con amici a seguito e tanta bella musica. Ho smesso di suonare e scrivere per due anni: silenzio, dubbi, domande…ma la passione e l’amore per la musica hanno preso il sopravvento. Nei miei testi parlo d’amore, il motore pulsante che ci spinge a fare sempre meglio, a non mollare.
 

Penso che amare significhi riuscire a vedere la bellezza di ciò che non abbiamo e specchiarci nell'altro per riconoscere quello che siamo. Penso che amare sia faticoso e allo stesso tempo defaticante. La fatica che nasce dall'ammettere di avere un bisogno, di fare un salto nel vuoto, nel non sapere come andrà, nel riuscire trovare un equilibrio tra dentro e fuori e allo stesso tempo la serenità che ne scaturisce dal sapere che quando ami qualcuno tutto andrà bene. Tutto è bellezza. Tutto è colore. Amare qualcuno è un pó come amare l'arte. Sai già che ti renderà precario ma non potrai farne a meno. Chi ama l'arte la ama così, senza sforzo, senza pretese. La ama perché ha bisogno di sapere che c'è qualcosa che va al di là delle certezze, che va al di là delle circostanze e si perde nella finzione di qualcosa di così reale che non può far altro che provare emozione. Chi fa arte sa già che non può sapere nulla. Dove sarà, perché, quando. Sa che amerà incondizionatamente e con rispetto. Sa che vivrà lo sguardo dell'altro, il sorriso di un bambino, una spiaggia come un palcoscenico e non potrà fare a meno di sentirsi parte di un qualcosa di talmente grande che non può morire, nemmeno adesso.
 

Parlare di amore sembra tanto semplice e invece è alquanto complicato. L’amore è un soffio vitale che, detto alla Dante, “move il sole e l’altre stelle”. Muove il mondo, muove tutto; regola il caos e mette ordine. Dà un ordine ad ogni cosa.  Da sempre se ne parla, lo si ascolta, lo si rappresenta. L’ amore si guarda, si guarda in faccia. L’amore si vede. Scritto su una pagina, l’amore di Paolo e Francesca inebria Dante di talmente tanto pathos, di talmente tanto dolore e commozione da lasciarlo inerme: “e caddi come corpo morto cade”. Ascoltato tra le note di una canzone, scolpito sul marmo di Amore e Psiche, dipinto su una tela, disegnato su un volto. L’amore illumina il volto e la volta celeste.  Nella bellezza delle sue manifestazioni. L’amore è bellezza sì, è emozione, è sentimento.
 

Ci fanno credere tante cose, mi viene in mente John Lennon. Ci fanno credere tante cose sbagliate, errate. Che non sia per tutti, che dia sofferenza, che incateni e tanto altro. Al contrario. L’amore è libertà, l’amore ti rende libero, come il vento. Il vento sulla faccia. Quel vento che ti scompiglia i capelli quando sei su una Scrambler ma tu sei felice. E a volte ti rompe anche gli occhiali. L’amore cura e salva. Ti prende per mano e ti accompagna nei vicoli più bui e spaventosi.

 

“Amor è un desio che ven da core” scrisse Iacopo Mostacci nella tenzone con Pier delle Vigne secoli or sono. L’amore è un desiderio che ci accompagna già prima della nascita e ci accompagnerà per sempre. Ne abbiamo bisogno, ci nutre più delle pappe che ci lasciano ingurgitare.  Ne abbiamo bisogno, dell’abbraccio della madre, del bacio del padre. Di un ti voglio bene. Di tanti ti voglio bene. Di ti amo che non sono mai troppi. Di sentirci belli, desiderati, voluti, abbastanza. Di sentirci abbastanza. Abbastanza per qualcuno. Di sentirci al nostro posto. Al nostro posto nel mondo. Sentire di averlo un posto nel mondo.

 

Ebbene io l’ho trovato quel posto. Ho lottato come si lotta per la propria vita, come si lotta per le cose che contano. Come si lotta per se stessi, contro il peso della solitudine. Contro il peso di un errore, di essere un errore. Ho lottato perché quell’amore un po’ mi è mancato, mi sono mancati dei pezzi, pezzi che come quello di un puzzle ho racimolato e messo al loro posto. Ho riempito gli spazi lasciati vuoti troppo a lungo, ho ricostruito gli incroci, tutti gli incroci.  Sono me stesso adesso. Con tutto l’amore e altro ancora che verrà.

 

L’amore è bellezza, è incanto. L’amore accappona la pelle, mette i brividi. A volte regala qualche lacrima ed è bella anche quella perché in fondo ha tanto da dire, tanto da insegnare  Di amore non potremo e non potremmo mai smettere di parlare. Esso ci porta oltre, oltre la morte, oltre il finito e l’infinito.

Amore viene da a- e mors, mortis e significa senza morte.