Nel suo nuovo singolo l'artista siciliana canta la nostalgia del futuro che è la percezione di ciò che sarà, una percezione così reale e perfetta nella sua bellezza che la sua assenza genera una velata nostalgia. L'INTERVISTA
VeroAmore è una descrizione delle verità dell’amore insieme alla sua celebrazione romantica, nel senso più letterario del termine. La melodia ci accompagna in una nebulosa di suoni in quella che Adriana Spuria definisce la nostalgia del futuro.
Siamo all'inizio di un nuovo progetto?
Siamo già a tre i singoli, il primo Senti (Joy), poi c'è L’attimo sospeso e ora Veroamore e sto già lavorando al quarto che si intitolerà Restless in inglese mentre in italiano I Fiori del male.
Che sfumatura umana indaghi questa volta?
Parla dell'inquietudine di coppia, soprattutto di lei che è voce narrante. Vanno in giro a cercare emozioni forti sulla scia delle sfumature di grigio, frequentano locali per scambisti. E' lei che parla nella canzone. Tratto il lato erotico della paura anche se non è mai esplicito tranne in una breve frase. Si respira una inquietudine generica.
Un altro mondo rispetto a Veroamore.
Lì si trova l’amore romantico, c’è la ricerca della verità e dentro c’è anche dolore, rappresento una visione più esistenziale, c'è il dramma attraverso il quale si raggiunge la felicità.
Complicato parlare di sentimenti?
Non è difficile se lo sai fare per tua natura, è difficile farlo in un momento in cui l’amore passa per dinamiche di commercio che ne inibiscono il senso e diventa un packaging. E' difficile parlarne come condizione dell’umanità.
I tuoi singoli seguono tempi lunghi.
Le mie uscite sono centellinate perché trovo giusto offrire cose non in modo esponenziale ma per una durata di circa tre, quattro mesi così che l’emozione venga concettualizzata da qualcuno.
Li raccoglierai in un album?
Ne farò una selezione e farò un album di otto pezzi di cui uno dialettale con sfumature jazz e blues. Sono molto legata alla mia terra pur avendo vissuto al Nord e a New York.
Soffri di saudade?
Non mi sento così legata alle radici, loro sono dove ti senti a casa. Però per luci, colori e clima adoro la mia isola che è quasi Africa. Mi dona un legame con la natura forte.
Il lockdown (tutto sul coronavirus) ci renderà migliori?
Ha confermato cose che già conoscevo, ad alcuni avrebbe acuito l’intolleranza alle regole, sapevo chi avrebbe sofferto. Libertà è anche disciplina, è un paradigma che non puoi negare. Io sto cercando di usarlo per migliorarmi, è una occasione molto importante non posso procrastinare cose che finora non ho fatto per paura di affrontarle e per pigrizia. Ora voglio fare i conti con me stessa.
Tu sei produttrice di te stessa con La FabbriKa Produzioni Musicali.
Chi fa il lavoro creativo della musica che è duro deve essere per forza autodisciplinato. Puoi permetterti genio e sregolatezza se c'è la major che ti mantiene e dunque sei abituato a pensare in questo modo. Language is virus disse Laurie Anderson.
Aspettando i live veri li farai in streaming?
Sono favorevole ai concerti online a pagamento e mi rincuora che ci sia chi lo fa, per dare dignità al lavoro. No a quelli gratuiti.
Alla produzione del brano hanno partecipato Luca Viviani in qualità di autore del testo e Adriana Spuriacome compositrice della parte musicale (armonia e melodia ) e di autrice di una parte del testo, oltre a esserne l'interprete e la produttrice col suo marchio La Fabbrika Produzioni Musicali. L’arrangiamento è di Gae Capitano. Il mix è stato curato da Antonio Polidoro, il mastering da Claudio Giussani. La cover del disco e il video Mujeres sono stati realizzati da Francesco Dezio.