Bene Dai è il nuovo singolo di Vipra. E' la risposta di chi non ha più voglia di parlare, di raccontare drammi e delusioni a un’altra persona che, molto probabilmente, non capirebbe. L'INTERVISTA
Un altro tassello entra nel mosaico della creatività di Puglia, regione che da ormai vent'anni si è rivelata una fucina di talenti. Si chiama Vipra e col suo singolo Bene Dai si scrolla di dosso, e ci aiuta a farlo, un po' di polvere che in questi mesi si è accumulata sui nostri abiti e, soprattutto, sui nostri pensieri.
Dove hai vissuto la quarantena (speciale coronavirus)?
Sono tornato dai genitori in provincia di Lecce, a Nardò. Ammeto di essere un privilegiato.
Quando è nata Bene Dai?
Nel periodo di chiusura maggiore, durante il picco quando eravamo tutti in casa. Il mood dell’andrà tutto bene dominava salvo poi rendersi conto che così non era. Gli effetti a cascata della pandemia si riversavano sui giovani e sul non avere contatti umani. Percepivo una frizione tra la frase e le cose non andavano. Formalmente si dice tutto bene quasi a sottolineare che uno non deve stare per forza e spiegare cosa sta vivendo.
I giovani sono in difficoltà?
Oggi è difficile avere una casa di proprietà. Dai 20 ai 30 a livello economico e in termini di lavoro le prospettive non sono buone.
Però va detto che spesso dopo grosse tragedie sono arrivati periodi creativi eccezionali.
La spagnola è stata ultima pandemia e ha portato cambiamenti radicali a livello sociali. E' cambiata la lettura della realtà. Tornando alla domanda precedente i giovani sono pochi numericamente in Italia, c’è un disincanto dato anche dall'età media alta. I giovani sono sensibili alle grandi questioni economiche, sociali e ambientali.
Vivi bene questa epoca?
Penso che per chiunque scriva e si occupa di arte debba leggere e nuotare nella propria epoca. Sono nato a metà anni Novanta e sto a metà tra una prospettiva lineare e una profondamento diversa.
Cosa stai preparando?
Sto lavorando a un terzo singolo cui tengo molto. Dopo raccoglierò il materiale con l’intenzione di avere una bella raccolta che muova interesse per l'ascolto. Ho come sempio Kendrick Lamarr, mi piace il filo conduttore dei suoi lavori.
La tua regione si sta rivelando un opificio di creatività.
La Puglia è una regione atipica: la le stesse problematiche di altre regioni, lo sviluppo, lo stare al passo col paese e il resto d’Europa. Poi tende a essere glam, tende allo spettacolo. Caparezza già nel primo disco parlava tanto di Sud, di vizi e virtù dei meridionali.
Stai con la musica?
Io sto con la musica e con qualsiasi cosa producaa cultura. La musica è spesso bistrattata. C'è un interesse diverso da parte delle nuove generazioni ma la musica troppi la vivono ancora come un hobby non professionalizzante. La musica non deve avere opinioni.
Per fortuna non è così.
Tutti facciamo politica anche solo comprando un paio di scarpe. Il mondo della musica live non è in secondo piano. Durante la pandemia l’arte ha dato sollievo ed è fatta col lavoro. E una questione culturale. Far capire che la musica è un lavoro può nobilitarla. Non salviamo le vite ma le rendiamo migliori.
Come sarà la tua estate?
Nel tempo ho fatto concerti davanti a vari numeri di presenze, a me interessa l’esperienza che è comunione di intenti tra te e il pubblico. Mi piace l’idea dei piccoli spazi che può dare respiro a artisti più piccoli.