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In fuga dal passato con Ogni Bene di Valentina Parisse feat. Space One

Musica

Fabrizio Basso

Luz Gallardo

L'antidoto perfetto per chiunque voglia rompere i legami col passato è raccontato in Ogni Bene, il nuovo singolo di Valentina Parisse feat. Space One

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L'ironia può salvare la vita. O quanto meno renderla meno pesante. Lo racconta Valentina Parisse nel nuovo singolo Ogni Bene che si avvale del featuring di Space One. Certo questa fase di quarantena per molti sarà uno spartiacque, ci sarà chi non ha retto la convivenza forzata e chi invece proprio nell'assiduo stare insieme ha trovato una bella armonia. Bisogna comunque andare avanti, qualunque sia la strada che prende la nostra vita. Ne ho parlato con Valentina che in una canzone racchiude il suo pensiero, la sua filosofia.

Come stai? Dove sei?
Ho trascorso tutto il periodo a Roma e ora, per fortuna, è quasi alle spalle.
Hai riposato?
Magari riuscissi a staccare la spina, amo troppo il mio lavoro, quando sono ferma non mi sento a mio agio. All’inizio ho avuto una reazione di spavento, poi sono ripartita: Mi ha annichilito l'idea di confinamento e di claustrofobia.
Eccoci a Ogni Bene.
Sono molto legata a questo singolo. Il motivo per cui lo ho scelto è cresciuto in queste ultime settimane e parte da un punto di vista dell’amore e del trasporto, ma è anche legata a qualcosa di cui vogliamo sbarazzarci per quanto sia difficile. Ogni giorno che passava ero più convinta della scelta.
Hai il featuring di Space One.
Lui ha colpito nel segno. Ci siamo conosciuti a All Togther Now e abbiamo iniziato a scambiarci idee di musica. Mi ha proposto la sua idea e sono saltata dalla sedia. E’ anche fortuna trovarsi sulla stessa linea d’onda.
Tu sei come nella canzone oppure sei più rigorosa?
Sono una persona di grandissime contraddizioni. E’ autobiografica, quando scrivi una canzone devi partire da qualcosa che senti sulla pelle ma quanto appozzi nelle tue esperienze diventa un po' meno facile.
Il pensiero di Ogni bene?
Parla dei miei difetti e delle mie contraddizioni, poteva durare due ore. Mi sono tolta un po' di sassolini dalla scarpa e la ho usata come psicanalisi.
Un messaggio forte e diretto.
Quando ascolto canzoni che parlano di te e lì per lì non ne capisci la profondità. Poi la riprendi tempo dopo ed è lei che racconta di te.
E' stato difficile mostrarsi al naturale?
Non è facile mettersi a nudo, a me viene naturale parlare di cose che sento, dei miei punti di vista. Quando ho provato a fare qualcosa di più distante da me è rimasto nel cassetto. Sono perfezionista e critica con me stessa. Più cose assorbi, più ti apri al mondo e più scrivi.
Sei stata una osservatrice della vita dalla finestra durante il coronavirus (guarda lo speciale)?
Dalla mia finestra di Ciampino ho visto un kolossal, sono tra l'aeroporto e la ferrovia: puoi capire perché quando non sento rumore mi preoccupo. E' inquietante il silenzio. Quasi un horror, soprattutto la sera, una atmosfera un po’ surreale e gotica. Amo il caos della periferia e il suo rumore.
Ci sarà qualche altra sorpresa prima dell'estate?
E’ una canzone che avevo voglia di fare uscire. Le stagioni non sono così fondamentali. Sono felice se ci accompagna attraverso l'estate ma ho grandi progetti per il futuro.
Sei favorevole alla ripresa dei concerti anche se con non più di mille spettatori?
Certo, sono per la musica sempre e comunque. Io mi sono formata sui live, non mi importava se ci fosse poca gente. L'insegnamento di mia mamma è stato: fregatene, sali sul palco e fa il tuo. Sono cresciuta con questa ottica qui, la musica è condivisione. Si spera che si parta. Intanto avviciniamoci. Ci si fa coraggio e forza insieme.
Cosa resta della Valentina di Vagabond, il tuo primo album del 2011?
Sono ancora così. Quella Valentina è il mio modo di vedere le cose, i rapporti umani. Il confinamento mi ha fatto male perché ha rappresentato il contrario di quello che penso.
L'anno prossimo sono dieci anni dal debutto discografico: festeggi?
Sono talmente concentrata sul nuovo progetto che al momento non è nei progetti la festa. Tornando a quel periodo ti dico che ogni progetto è sempre legato a un rapporto umano. Se non c’è empatia non funziono. Phil Palmer è la prima persona cui penso. Motore di tante cose in primis rapporti umani.
Tempi per il nuovo progetto?
Entro l'anno arriverà il nuovo disco e porterà con sé tanta energia bella. Ho dei compagni di viaggio fenomenali, abbiamo tante cose da condividere.
Quindi una estate al lavoro? Niente vacanza?
Il lockdown è già stata una vacanza forzata. La vacanza in sé non mi piace, lettino e ombrellone mi annoiano, è l'ultimo dei desideri. Preferisco fare qualche viaggio per trovare nuove idee.