Paul McCartney, la confessione sui Rolling Stones e su John Lennon

Musica

Paul McCartney si racconta e in una lunga intervista parla dei Rolling Stones e dei Beatles

L’isolamento forzato per combattere la diffusione del Coronavirus (AGGIORNAMENTI - SPECIALE - LA MAPPA) coinvolge tutto il mondo. Questo scenario porta così tantissimi artisti a raccontarsi e a chiacchierare amabilmente con followers o giornalisti. Tra questi c’è anche Paul McCartney che da casa sua, in compagnia della sua famiglia, ha rilasciato una lunga intervista con Howard Stern per l’emittente SiriusXM. Tanti gli argomenti trattati dall’artista che ha anche raccontato di essere lontano dalla moglie Nancy Shevell, rimasta a New York a causa della pandemia. Tra le domande più interessanti c’è quella relativa al 1969 e alla possibilità di fare una scelta diversa magari continuando con i Beatles senza però John Lennon. Paul McCartney (le critiche sui wet market) non ha rimpianti e motiva così la sua scelta: “Quando le famiglie si rompono, ha a che fare con l’emozione e con il dolore. Non potevi semplicemente pensare a un’idea intelligente come quella all’epoca. Stai soffrendo troppo. Quindi non sarebbe successo”. Alla base di tutto c’era la stanchezza secondo Paul McCartney con il gruppo che aveva vissuto troppe cose e non riusciva più a stare insieme.

George Harrison sottovalutato

Nell’intervista si è parlato anche di George Harrison e di come forse fosse stato sottovalutato come autore. Su questo il Fab Four ha dichiarato: “All’inizio non era così interessato ma poi ha iniziato a interessarsi ed è sbocciato, sai? Ha scritto alcune delle canzoni più belle di sempre”. Poi ha spiegato che in realtà era facile sottovalutare George Harrison (autore tra le altre di “Something”) perché la maggior parte del materiale era scritto da lui e da John Lennon così come i singoli. Il chitarrista è sbocciato dopo per quanto riguarda la composizione.

Il rapporto con i Rolling Stones e le differenze

 C’è spazio anche per un giudizio sui Rolling Stones, gruppo rivale dell’epoca: “Sono fantastici. Vado a vederli ogni volta che ci sono perché sono semplicemente una grande, grande band e Mick ci sa davvero fare, il modo di cantare e le movenze e tutto quanto, e Keith, e ora Ronnie e Charlie. Sono fantastici. Sono davvero fantastici”. Poi spiega: “Loro affondano le radici nel blues e quindi quando scrivono delle cose hanno a che fare con il blues, noi invece avevamo un po’ più di influenze. Keith una volta mi ha detto “Voi siete fortunati, avete quattro cantanti nella band”. Quindi, c’erano un sacco di differenze”. Ovviamente Paul McCartney ritiene che i Beatles siano migliori ma svela anche che le due formazioni fossero amiche e con un rapporto fondato sulla stima. La rivalità invece era “molto cool”.

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